Corsi fidanzati: c’è davvero tutto ciò che si deve sapere?

Quest’anno stiamo frequentando il primo livello del corso per direttori spirituali per coppie sposate proposto dall’Ateneo pontificio Regina Apostolarum.

Questo corso, che si sviluppa in due livelli, è stato pensato da Don Renzo Bonetti – fondatore del progetto Mistero Grande – ed è un’ottima proposta per la varietà di argomenti trattati legati al sacramento del matrimonio e per la qualità dei relatori.

Abbiamo ascoltato insegnamenti legati al discernimento e alla coscienza di coppia, alla sessualità, alla spiritualità e alla dimensione sacramentale del matrimonio cristiano.

Durante l’ultima giornata di questo corso, il relatore è stato Don Salvatore Bucolo direttore della pastorale familiare della diocesi di Catania. Il tema da lui esposto era legato all’identità e missione della chiesa domestica. Una sua affermazione ci ha particolarmente colpiti: “nella diocesi di Catania abbiamo ormai la scuola per i lettori, per gli accoliti e per i catechisti, ma la scuola per ministero coniugale e familiare?…io per diventare sacerdote ho studiato sette anni e sono stato missionario”.

Quando ci siamo sposati avevamo da poco perso nostra figlia Olga, nata e subito salita al cielo al settimo mese di gravidanza. Come abbiamo scritto in altri nostri articoli è stata Olga con la sua breve vita terrena che ci ha “partoriti” nella fede come noi l’abbiamo generata nella carne. Olga ha suscitato in noi il forte desiderio del matrimonio sacramento (essendo noi allora sposati solo civilmente).

Ci siamo così presentati al sacerdote del paese nativo di mio marito, il quale non ci chiese di partecipare al corso fidanzati in quanto si rese conto che superare la morte di un figlio e restare uniti non è da poco. Subito dopo esserci uniti nel sacramento del matrimonio, quando ancora non avevamo una particolare relazione intima e personale con il Signore, sentivamo ancora una grande mancanza nella nostra vita e nella nostra coppia.

Quella sensazione che avevamo sperimentato prima di ricevere il matrimonio cristiano si è ripresentata, quella di non bastarci più ed era diventava ancora più forte. Eravamo alla ricerca di qualcosa di più, non avendo ancora compreso la centralità del Signore Gesù nella vita degli sposi.

Un libro ha scoperchiato il vaso di pandora spingendoci a iniziare, permetteteci la metafora, “la caccia al tesoro”, perché chi trova Lui trova il Re di tutti gli scrigni ed il titolo è: L’ecologia dell’amore: intimità e spiritualità di coppia dei nostri amici Antonio e Luisa De Rosa, che però ancora non conoscevamo.

Il libro aveva generato in noi una sete profonda che non veniva saziata dal solo nostro amore, così abbiamo recuperato quell’intimo dialogo col Padre, ma avevamo sempre più sete di sapere chi eravamo diventati con il sacramento del matrimonio e ciò che era cambiato in noi.

Dio incidenza ha voluto che su Facebook vedessimo la locandina di un week end organizzato dall’associazione Intercomunione delle Famiglie di cui sono cofondatori Antonio e Luisa, che in quell’occasione si teneva nelle vicinanze di Parma. Quei due giorni intensivi, alla scoperta della bellezza di noi sposi cristiani, ci hanno permesso finalmente di comprendere col cuore che eravamo tabernacolo di Cristo; che Gesù bambino viveva cullato nei nostri cuori uniti nell’amore sponsale. Mi ricordo che allora abbiamo pensato “magari averlo saputo prima!” e la gioia è stata talmente grande che ancora oggi quando ci ripensiamo sentiamo un nodo alla gola.

Vi abbiamo portato questa testimonianza per sottolineare come spesso il sacramento del matrimonio venga impartito senza che la coppia abbia la minima consapevolezza di entrare in un mistero veramente grande; senza voler attribuire alcuna colpa al sacerdote a cui ci siamo rivolti per celebrare il matrimonio sacramento, che come accennato prima ci ha accolti con grande bontà di cuore e attenzione alla nostra sofferenza.

Ci siamo poi resi conto, impegnandoci con i corsi fidanzati in diverse parrocchie, che spesso questi ultimi vengono affidati a coppie storiche della parrocchia con parecchi anni di matrimonio alle spalle che portano una forte testimonianza legata alla perseveranza e alla possibilità che, in un mondo fatto di tanti matrimoni che finiscono in divorzi, con la grazia di Cristo Signore è veramente possibile amarsi come Lui ci ama per tutta la vita; tuttavia queste coppie spesso e volentieri (parliamo secondo la nostra esperienza personale, senza voler generalizzare) non hanno alcuna formazione e preparazione in termini di teologia della famiglia. In fondo oggi giorno di corsi d’approfondimento ne vengono offerti una molteplicità.

Gli insegnamenti che Intercomunione delle Famiglie propone con molta semplicità e verità – affinché siano comprensibili a tutti – difficilmente si sentono nelle parrocchie, né in occasione dei corsi in preparazione al matrimonio né durante gli incontri dei gruppi famiglie delle stesse.

Ci è capitato, avvicinandoci ad alcuni gruppi famiglie parrocchiali, di ascoltare confronti legati alla lettera dell’arcivescovo, alla lettera ai Filippesi, ad un determinato libro biblico che più che essere insegnamenti legati alla dimensione sacramentale della coppia di sposi erano delle lectio divina adattate alla coppia.

La nostra idea è che per fare un corso fidanzati, visto che spesso si hanno davanti coppie che sono completamente a “digiuno” a livello di vita di fede e che sono conviventi o hanno già figli, serva un lessico molto basilare, ma allo stesso tempo gli insegnamenti vanno portati con verità.

Non possiamo affermare che la convivenza non sia uno sbaglio perché il fidanzamento è il tempo della conoscenza e del discernimento per capire se c’è compatibilità e del discernimento, i rapporti fisici secondo la nostra storia personale – essendo un’esperienza totalizzante – sfalsano la percezione della realtà. Dobbiamo avere il coraggio e la carità di dirlo. Spesso non conosciamo la verità perchè non l’abbiamo mai ascoltata, come abbiamo sentito dire da Padre Raimondo Bardelli durante una registrazione di un suo insegnamento: è come se avessimo due belle fette di salame sugli occhi.

Una domanda interessante sulla brevità dei corsi fidanzati odierni è stata posta a Don Renzo Bonetti durante il corso per direttori spirituali per coppie sposate, il quale ha risposto che se chi frequenta i corsi fidanzati è convinto di dover imparare solo l’a,b,c – perché ignora quel mistero grande di cui parlavamo prima – non capirebbe e percepirebbe come “folle” un percorso lungo un anno o più in preparazione al matrimonio.

Di conseguenza la nostra riflessione è che essendo i corsi di preparazione al matrimonio estremamente corti sono importanti le coppie storiche con la loro testimonianza di un amore paziente, costante e mite, ma allo stesso tempo servono interventi da parte di sacerdoti o coppie che abbiano una determinata formazione perché si corre il rischio che questi fidanzati ricevono in dono un diamante dal Padre con il sacramento del matrimonio e lo scambino per un sasso. È bene far comprendere alle coppie che il matrimonio cristiano è dialogo, ascolto e perdono, ma da soli questi elementi non sono sufficienti affinché i fidanzati arrivino all’altare con cognizione di causa.

Alessandra e Riccardo