In cammino, ma sordi al grido dell’altro
«Ed ecco, in quello stesso giorno, due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto (13-14)».
Di che cosa stavano realmente parlando i due discepoli sposi in cammino?
Erano forse delusi da qualche cosa che riguardava la loro vita?
È come se i due fossero scoraggiati, non pienamente felici e incapaci di sostenersi a vicenda.
Così, cammin facendo e parlando, «Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: che sono questi discorsi che state facendo tra voi durante il cammino?» (15-17).
Immaginiamo cosa accadesse se, con il proprio coniuge camminassimo per strada, discutendo animatamente o chiacchierando e si avvicinasse un “estraneo” ad impicciarsi dei fatti nostri.
Non credo che ci fermeremmo col volto triste, come continua Luca nel racconto, mettendoci a parlare come niente fosse con il forestiero.
Immagino che cercheremmo di allontanarlo senza rivolgere troppa attenzione o forse penseremmo ad un pazzo che vuole intromettersi forse per rapinarci o comunque scocciarci.
Insomma, quando due sposi vivono momenti difficili non è sempre facile che un terzo possa “mettersi in mezzo a loro” senza intromettersi.
Tu solo sei così forestiero?
Del resto, semmai fosse stato quel Gesù che i medesimi sposi avessero invitato al loro matrimonio, il giorno della celebrazione, dopo tanto, non si sarebbero ricordati della sua esistenza a meno che lo avessero frequentato regolarmente, cioè non lo avrebbero appunto riconosciuto.
In ogni caso c’è un tempo, nel mezzo del cammin di nostra vita, in cui ci si trova a discutere su questo o quel problema. Magari, nella discussione, si è talmente avviluppati in se stessi e sordi al grido dell’altro che si diventa dimissionari, cioè si esce dalla missione primaria, che nasce nel matrimonio e si pensa di essere soli cavandosela soltanto con le proprie forze.
Gesù diventa il grande estraneo: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?» (18).
La tristezza dei due sposi discepoli è proprio questa domanda: essere così disillusi da considerare Gesù un forestiero, uno che non sa né può conoscere i fatti di quel territorio, di quella storia, di quella casa, di quelle vite.
In sostanza è come se prima, sposandosi, si invita a nozze il Signore e poi, camminando, si pensa che Lui non può avere il minimo spazio in quel matrimonio. Anzi lo si considera un perdente, un fallito, da essere incapace di sostenere, liberare, salvare il patatrac a cui si è arrivati!
(prima parte)
Cristina
articolo pubblicato per il blog di Annalisa Colzi (www.annalisacolzi.it)
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