L’amore è come fare la pasta: tutti i giorni. L’amore nel matrimonio è una sfida, per l’uomo e per la donna. Qual è la più grande sfida dell’uomo? Fare più donna sua moglie. Più donna. Che cresca come donna. E qual è la sfida della donna? Fare più uomo suo marito. E così vanno avanti tutti e due. Vanno avanti.
Il Papa prosegue il discorso con un esempio da prete di altri tempi. Sembra parlare alle massaie. Molto diverso da Papa Benedetto e da Giovanni Paolo II. Usa parole diverse, ma altrettanto profonde e forse, in questi tempi così difficili, anche più comprensibili a tutte le persone, anche le meno avvezze a discorsi teologici. Parla a tutti gli sposi. Perchè dice che l’amore è come fare la pasta? Posso dare una mia personale interpretazione. La pasta si fa tutti i giorni. Fare la pasta è una delle attività più ordinarie che possiamo fare nella nostra vita di coppia. Attività ordinaria che nutre e riunisce intorno alla tavola tutta la famiglia. Un nutrimento che, quindi, nasce dall’ordinarietà della vita comune. L’amore è ordinarietà e servizio. Se non comprendiamo questo e non lo viviamo appieno rischiamo davvero di saltare. L’ordinarietà è la prova più importante per il matrimonio. La vita familiare è una serie infinita di impegni: la scuola, il lavoro, i figli, le faccende di casa e tanti altri. Tutta una serie di impegni che ci distruggono nell’attesa che accada qualcosa o che arrivi quella vacanza o quel viaggio dove potremo finalmente evadere da una vita che ci sta stretta e che non ci piace, che è quasi una prigione. Chi ci salva dall’ordinarietà? Naturalmente Gesù. Gesù ci apre al suo mistero. Gesù ci mostra che proprio nel quotidiano possiamo trovarlo e trovare il senso. Ed è così che l’ordinario diventa occasione per amare, tempo che si riempie di un senso e una dignità nuova. Gesù fa nuove tutte le cose anche quella più ordinaria. Ogni attività è via per fare esperienza di Dio, perchè diventa gesto d’amore per l’altro. Gesù ci chiama ad essere suoi apostoli proprio nel matrimonio, nel sacramento che maggiormente si vive nell’ordinario. Il matrimonio non ci chiede di fare cose straordinarie, ma di vivere con sempre più amore l’ordinario, in modo che l’ordinario sia riempito della presenza di Dio. Così non avremo bisogno di evadere, di cercare emozioni e sensazioni forti nello straordinario, magari in qualche relazione extraconiugale, ma avremo tutto nella nostra vita ordinaria, perchè Dio ci ha chiamato a realizzarci nell’ordinario, perchè lo straordinario può regalare emozioni, ma queste sono destinate ad esaurirsi e a lasciare spazio alla disperazione, se non abbiamo dato un senso e un valore alla nostra vita di ogni giorno. Anche nell’ordinario è poi possibile trovare momenti di straordinaria bellezza, momenti che diventano nutrimento per la persona e per la coppia. Ridevo con Luisa pensando come tanti desiderino viaggi esotici per evadere. Noi ci accontentiamo di molto meno. Ci basta un caffè. Quando riesco a liberarmi dal lavoro e riesco ad accompagnarla a scuola la mattina ci fermiamo in un bar vicino. Per noi quei 20/30 minuti sono minuti di paradiso, di intima unione e complicità, dove possiamo guardarci, parlarci, sorriderci. Un momento bellissimo che vale più di ogni vacanza ai Caraibi.
Antonio e Luisa.
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