Cari amici,
stavolta in questo articolo più che mai c’è tutto il mio cuore! Vorrei parlarvi, anche se ahimè brevemente, dell’apparizione di Maria in Messico, nel 1531. La Madonna in quell’occasione è stata chiamata “di Guadalupe” e rappresenta una delle Sue più importanti manifestazioni in tutta la storia e la sua festa è proprio il 12 dicembre.
La Corona spagnola, agli inizi del 1500, era in piena espansione in America e nel 1517 il capitano Hernan Cortes riuscì abilmente a spodestare l’imperatore degli Aztechi, Montezuma, e a diventare capo di tutta quella grande nazione.
Il drastico cambio di regime e tutto il seguito di cambiamenti non fu assolutamente facile da assimilare per la popolazione. Quando poi arrivarono, di lì a pochissimo, i primi missionari francescani e domenicani e proposero il Vangelo, la reticenza fu davvero grande: ben poche le conversioni e una generale diffidenza incombeva sui conquistadores spagnoli.
Finché entrò in azione Maria…
Tra il 9 e il 12 dicembre del 1531 Lei apparve a un indigeno, Juan Diego Cuauhtlatoatzin, convertitosi da qualche anno. Il messaggio, splendido e semplice nella forma, consistette nel chiedere al vescovo, Mons. Juan de Zumarraga, l’erezione in quello stesso luogo dell’apparizione, di una chiesa in Suo onore. Lascio a voi di conoscere meglio il resto della storia, grazie a questo piccolo libro che la spiega assai bene
Io vorrei piuttosto raccontarvi di come qualche decennio fa, un ingegnere peruviano, il dottor José Aste Tönsmann, attratto dalla complessità dell’immagine e dalla sua storia, volle studiare per la prima volta con microscopi di precisione vari punti della tilma.
Una delle scoperte maggiori è stata proprio negli occhi della Madonna. Ingrandendo varie centinaia di volte le pupille di Maria, ha scoperto un fatto sorprendente: sono state evidenziate ben 13 persone distinte. A prova della fondatezza della scoperta, sta il fatto che le cornee sono piccole, l’occhio sinistro è di 8 millimetri e di 7 quello destro, estremamente complessa sarebbe stata la pittura al suo interno di figure ancora più minuscole.
In pratica, negli occhi di Maria è rimasta impressa la scena delle rose e tutte le persone presenti al momento, dal vescovo a Juan Diego.
Ma, e qui viene il motivo del mio articolo, al centro di entrambi gli occhi c’è una famiglia del posto. Di per sé non sembra logico: non c’era una famiglia intera al momento del miracolo, avvenuto nel palazzo del vescovo. Come mai allora? La famiglia è composta da ben 7 persone: una madre con un figlio piccolo sulla schiena, com’era consuetudine nelle popolazioni indigene, il padre, altri due figli (figlio e figlia), il nonno e la nonna. Il dottor Aste assicura che questa scena, essendo al centro dello sguardo della Vergine, è la più importante. Anche la posizione di ciascuna figura ha un valore simbolico circa il ruolo e il valore di ciascuno di loro.
Difatti, la madre è il centro, è l’asse della famiglia poiché tutte le persone hanno bisogno di una madre che dia protezione e affetto; poi il padre dà sostegno alla madre e unità alla famiglia: quando il padre si avvicina alla madre i figli si uniscono; il bambino, portato dalla madre sulla schiena, esalta il bisogno di proteggere la vita dei piccoli; infine sono presenti anche i nonni, segno della memoria che preserva il patrimonio di valori familiare sia ai genitori che ai nipoti.
Qualcuno potrebbe adesso dire: “che bello! Comunque si sa che la Madonna ha avuto questo genere di approccio in altre apparizioni”. In realtà in questa apparizione ci sono due aspetti che la rendono unica e straordinaria, e adesso concludo con un bel dulcis in fundo.
Il primo: Guadalupe rappresenta l’unica apparizione in cui la Madonna ha lasciato un proprio ritratto. In tutte le altre apparizioni approvate dalla Chiesa, si è cercato faticosamente di risalire ai tratti del volto di Maria grazie alle indicazioni di chi L’ha vista. Ma stavolta la Madonna ha lasciato il Suo aspetto preciso di come si è mostrata a Juan Diego.
E in secondo luogo, ciò che vediamo sulla tilma non è una pittura né un disegno. Da decenni si sta studiando come possa essere rimasta impressa sul tessuto. Per questo motivo, è proprio la Madonna di Guadalupe l’immagine mariana presente nella Cappella della Sacra Sindone, nel duomo di Torino. Come a voler dire che la tilma non è opera umana, allo stesso modo della Sindone.
È tanto bello scoprire tutte queste verità e soprattutto come ogni famiglia sia perennemente sotto lo sguardo di Maria, al centro della sua attenzione. Vi auguro di cuore di toccare con mano questo sguardo materno nella vostra vita!
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