C’è differenza tra castità, continenza e astinenza? Inziamo con il dire subito che, in primo luogo, c’è una differenza sostanziale tra castità e le altre due definizioni. Castità non è un’azione, non è fare o non fare qualcosa, ma è molto di più. La castità è qualcosa che ci fonda, che dice chi siamo e come viviamo, è uno stato di tutta la nostra persona in amima e corpo. Io non sono casto se faccio o non faccio qualcosa, ma sono casto quando c’è verita nella mia vita. Quando c’è verità nell’amore che dono e che ricevo. Nel modo in cui lo dono e lo ricevo. Quando c’è verità tra quanto ho nel cuore e quanto esprimo attraverso il corpo. Perchè questa affermazione? Perchè la castità non si concretizza sempre nello stesso modo. Può essere casto un rapporto sessuale, come può essere casto un bacio profondo o un abbraccio. Altre volte può non essere casta la scelta dell’astinenza sessuale. Dipende dalla nostra situazione di vita. Per questo la castità non è astinenza e non è neanche continenza. L’astinenza e la continenza al contrario possono, in determinate situazioni, essere scelte che esprimono castità. Altre volte invece possono essere scelte sbagliate che precludono e limitano l’amore. Mi rendo conto che quanto ho scritto può essere facilmente frainteso per questo cercherò ora di essere molto chiaro e preciso. Facendo quasi della casistica ma in questo caso è necessario farlo. E’ importante cercare di comprendere questa sostanziale differenza per evitare di confondere il buono con ciò che non lo è. Confondere la libertà con un atteggiamento di chiusura e di incapacità ad amare. Un atteggiamento per nulla libero ma al contrario frustrante e dannoso. Vediamo ora i due diversi stati di vita che ci riguardano più da vicino: fidanzamento e matrimonio.
FIDANZAMENTO. Nel fidanzamento non c’è ancora un’unione definitiva. I due stanno ancora cercando di comprendere se possono costruire una relazione che possa durare nel tempo. Stanno conoscendosi sempre meglio e stanno valutando. Si stanno scegliendo. E’ importante dire che il fidanzamento non è un periodo di sola conoscenza caratteriale e spirituale. Il fidanzamento implica il coinvolgimento di tutta la persona. Persona fatta di anima, sentimenti, desideri, valori, idee, fede ma anche fatta di corpo con tutte le sue doti espressive (dolcezza e tenerezza). In questo caso come si costruisce una relazione casta? La risposta non è nè nell’astinenza nè nell’avere rapporti sessuali (incompleti o completi fa poca differenza). Nessuna delle due soluzioni. La relazione casta presuppone la continenza. Solo così ci sarà verità. Cosa significa continenza? Semplicemente vivere tutte quelle espressioni corporee che non contemplino una eccitazione sessuale (il nostro padre spirituale ci diceva sempre dal collo in su), ma che si limitino alla tenerezza e alla dolcezza. Baci, abbracci, carezze sono fondamentali tra due fidanzati, perchè il contatto fisico non solo nutre l’amore ma permette una conoscenza sempre più profonda dell’altro, permette di abbassare le barriere e di accogliersi sempre di più. Permette di creare intimità e complicità. Tutti ingredienti necessari in una relazione affettiva. L’astinenza non va bene perchè rende la relazione fredda, distaccata e spesso perchè nasconde una grande insidia: la paura e l’incapacità di donarsi nel corpo. Ci è capitato di raccogliere la sofferenza di più di una coppia dove i due sono arrivati vergini al matrimonio e poi non sapevano come fare. Non riuscivano a fare l’amore. In quei casi la “castità” è stata una scelta dettata non dalla libertà ma dai loro blocchi e paure, dalle loro ferite. Ciò è devastante poi in una relazione fondata sulla carne e anche sull’eros come è quella matrimoniale. Un matrimonio che si fonda solo sull’agape sul dono senza metterci il corpo diventa spesso solo dovere e sacrificio. Dove è la gioia? C’è anche un secondo atteggiamento che non va bene, che non è casto. Quello di vivere il fidanzamento come fosse già un matrimonio con i gesti specifici di quest’ultimo. Perchè è sbagliato anche avere rapporti sessuali nel fidanzamento? Perchè non c’è verità! I due possono pensare benissimo di amarsi già con tutto il cuore ma non è così. Oggettivamente non è così. Non c’è il per sempre! L’intimità fisica è il gesto più totalizzante che un uomo e una donna possono vivere tra loro. Facendo l’amore stanno dicendo con il corpo: sono tutto tuo/sono tutta tua. Ma non è così. I cuori dei due non sono ancora saldati in modo indissolubile dal fuoco dello Spirito Santo. Non a caso quel gesto è anche quello che Dio ha pensato per generare i figli. Il figlio non può essere il frutto di un amore a tempo, ma solo il frutto del per sempre.
MATRIMONIO. La castità matrimoniale non è mai (se non in casi davvero limitati e particolari) astinenza o continenza. Ci possono essere dei periodi della vita dove non è possibile fare l’amore (malattie, gravidanze a rischio o altro) ma il matrimonio non è fatto per la continenza. La castità matrimoniale si esercita facendo l’amore e facendolo bene. La definizione migliore di castità coniugale che abbiamo mai sentito è quella dell’ex presidente della Polonia Walesa, che, nel film “L’uomo della speranza”, parlando della forza che traeva dalla relazione sponsale con sua moglie (8 figli), ha detto: «Facciamo l’amore spesso e bene». Solo così il corpo potrà esprimere l’amore presente nel cuore: un amore totale. Un amore che coinvolge tutta la persona: certamente coinvolge la volontà, lo spirito, il cuore ma non può e non deve lasciare fuori il corpo. Senza corpo non ci può essere amore sponsale autentico. Che bello quando crescendo negli anni di matrimonio riusciamo a crescere anche nel saperci donare attraverso il corpo. Quando c’è sempre più aderenza tra quanto abbiamo nel cuore e quanto manifestiamo ed esprimiamo con il nostro corpo. Per noi sposi la castità significa saper far bene l’amore. Che bello quando il nostro dono reciproco diventa sempre più comunione di anima e corpo. Per questo cari sposi se volete essere casti fate l’amore e fatelo bene. Preparatevi in una vita fatta di tenerezza e di cura reciproca. Solo così il vostro matrimonio non solo sarà bello ma anche santo!
Antonio e Luisa
– Io non sono casto se faccio o non faccio qualcosa, ma sono casto quando c’è verita nella mia vita. Quando c’è verità nell’amore che dono e che ricevo. Nel modo in cui lo dono e lo ricevo. Quando c’è verità tra quanto ho nel cuore e quanto esprimo attraverso il corpo. –
Molto interessante, grazie!
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Mi dispiace ma non sono per niente d accordo Quindi io che dal 2017 sono in totale castita’ senza nessun tipo di sfogo,e che ho pure i testicoli doloranti delle volte,non sono in castita’?Solo perche’ mi manca avere un rapporto sessuale con una donna e vedo la cosa come un sacrificio?Mi spiace ma non sono d accordo,occhio ai messaggi che lanciate.Gia la cosa non e’ facile,se poi si mette il dubbio che un sacrificio non serva a nulla allora si rischia di mandare in confusione tante persone,e se hanno una fede traballante desistono.Lasciamo perdere il discorso che puo’ essere casto un rapporto sessuale,e’ una contraddizione bella e buona Purtroppo nel mondo di oggi non si ha il coraggio di dire che bisogna anche soffrire se si vuole seguire REALMENTE il SIGNORE,e si filosofeggia su argomenti che sono parecchio chiari se li si vuole analizzare senza farci filosofia intorno.
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Cosa non ti convince in particolare? Parliamone
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“La verità del cuore”…E’ questa, secondo me, la “luce” del Post.
Se nel cuore non c’è verità, manca l’amore…e senza amore tutto è falso, egoistico e difficile.
Non è facile capire se amiamo nella verità del nostro cuore. Come per Giuseppe e Maria…quanto discernimento, quanta libertà, quanta fede, quanta strada, nelle loro scelte!
Quando, in una relazione, l’aspetto sessuale viene banalizzato e ridotto a ” fare sesso”, allora, tutta la dimensione dell’amore vero, casto e puro, può soffrire e anche morire. Anche il corpo soffre…se non sa amare ed è amato, nella verità del cuore.
Quanto è bello lasciarsi guidare dallo Spirito dell’Amore. Si possono conoscere realtà del cuore…impensabili. Questa, secondo me, non è filosofia.
Coraggio!
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Mj diapiace nives1950 ma non mi conosci,quindi non penso che tu possa dire di me con certezza quello che hai scritto.Con tutto il rispetto.Tra l altro fosse come dici tu non ci starei nemmeno in castita’.Nessuno mi punta la pistola alla testa.
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Buongiorno Luca, mi dispiace essere stata fraintesa. Chiedo scusa se in qualche modo ho ferito la tua sensibilità. Non mi permetterei mai di giudicare.
Quanto ho espresso, riguarda la mia lunga e difficile esperienza di vita matrimoniale, vissuta nella gioia, ma anche nel dolore. Sempre secondo la Volontà del Signore.
Del mio matrimonio desidero conservare solamente le cose belle, quelle che contano e che…riconsegneremo insieme al Signore.
Custodire la bellezza, solamente questo conta…per me.
Che Dio ti benedica caro Luca.
Tanti auguri di buona vita.
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Antonio e Luisa De Rosa
Si ma non qua.Penso sia meglio sentirsi a voce.Se siete d accordo vi scrivo il mio numeeo di whats app.Ditemi voi.
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Va bene. Scrivimi a antonioeluisaderosa@gmail.com
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