Saremo giudicati sull’amore

Cari sposi,

siamo ormai in dirittura d’arrivo nell’anno liturgico, fra una settimana celebreremo la Solennità di Cristo Re dell’Universo. Se l’anno liturgico rispecchia l’iter della vita cristiana, allora tale ricorrenza ci ricorda che un giorno saremo tutti giudicati da Gesù, come ci ricorda il Simbolo di fede che professiamo ogni domenica. Quando eravamo a scuola, prima degli esami o interrogazioni, si usava prepararsi assieme tra compagni tentando di indovinare il tipo di domande, gli argomenti, gli eventuali trabocchetti dei prof, ecc. Qui non c’è nulla di tutto ciò, non serve, praticamente inutile perché la domanda già la sappiamo da molto tempo: l’esame a cui ci sottoporrà il Signore sarà sull’amore, sulla carità evangelica di cui Lui ci ha dato somma testimonianza. Ci sono due grandi punti di riferimento per “snocciolare” la carità che ci chiede Gesù, al contrario rimarremmo tutti con dei bei propositi ma non riusciremmo a scendere sul concreto.

Anzitutto c’è l’Inno alla carità di San Paolo (cfr. 1Cor 1, 4-7) e poi il Vangelo del Giudizio di Matteo 25. Nel primo caso vediamo che esso è stato esemplarmente commentato da Papa Francesco in Amoris Laetitia, specificamente nel Cap. IV, rappresentando il cuore di tutta l’esortazione apostolica. Come in un poliedro dai numerosi lati, ora enumero le grandi qualità della carità che Gesù per primo ha vissuto nei nostri confronti. Anzitutto nella Lettera di San Paolo troviamo che la carità ha tante implicanze: la pazienza, la benevolenza, l’umiltà, l’amabilità, la generosità, il perdono, il rallegrarsi per il bene altrui, la fiducia, la sopportazione; mentre nel Vangelo di Matteo, la carità soddisfa e parte dai bisogni primari come la fame, la sete, il coprirsi dal freddo, l’accoglienza, la vicinanza nelle difficoltà… entrambi i testi mostrano una carità molto concreta e al tempo stesso profonda, elevata, spirituale.

Penso sia per voi importante chiedervi spesso, fare un bell’esame di coscienza con l’aiuto dello Spirito Santo, su come state amando il coniuge, se vi ritrovate in queste caratteristiche o piuttosto la routine, la fretta, le distrazioni stanno opacando la qualità del vostro amore. Da osservatore esterno di tante coppie, penso proprio a quante occasioni vi offre la vita di coppia per praticare la carità! La vita coniugale è una palestra dalle mille sfaccettature per amare come Gesù ci ha amati. Ritengo che sia proprio bello per voi sposi sapere di poter seguire Gesù così da vicino, le occasioni davvero non vi mancano se le sapete vivere con il cuore, consapevolmente e con la giusta intenzione. Per chi volesse contemplare ancora più da vicino ogni singola caratteristica della carità sponsale vi invito a seguire le catechesi di Don Renzo Bonetti proprio a questo riguardo.

Cari sposi, vorrei davvero esprimervi tutta la mia stima e ammirazione per provarci e riprovarci ogni giorno a incarnare questo modo di amare, consapevole di quanta pazienza e sforzo richieda, in mezzo alle vostre mille occupazioni e preoccupazioni. Ma anche certo dei frutti eccellenti che può dare nella vostra relazione, nella vostra famiglia e attorno a voi.

Padre Luca Frontali

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