Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo (e nella tua coppia)!

Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo! Recita una famosa frase di Gandhi. Ebbene da diversi anni ho preso alla lettera questo prezioso pensiero. Anche per questa frase sono diventato un missionario e mi occupo dei poveri nella Missione di Speranza e Carità che ospita in gratuità 600 persone fragili. Il motore principale è certamente la fede che ho in Cristo, ma di fatto, essendo molto impegnato ad “aggiustare” il mondo, ho tralasciato la persona che mi è più prossima cioè mia moglie. Prima del matrimonio, da fidanzato la corteggiavo quasi quotidianamente, ero molto tenero e cercavo di farle diversi piccoli ma continui regali come fiori o dolcini.

In realtà, l’inclinazione a lasciarmi coinvolgere da tanti pensieri e problemi mi appartiene da sempre. Tutto questo coinvolgimento nella missione mi ha portato pian piano a dimenticare la buona pratica di corteggiare Barbara. Preso dalle cose da fare nella vita missionaria e soprattutto l’ho data per scontata e ho investito con il contagocce nel nostro rapporto d’amore. In realtà ho sbagliato, perché, come ho appreso dal corso Intercomunione delle famiglie, il rapporto d’amore va coltivato ogni giorno, con gesti di tenerezza, doni, pensieri. Se riflettiamo bene il nostro prossimo, più prossimo, è proprio nostra moglie, ma per cambiare ciò che è intorno a noi dobbiamo cambiare noi stessi. Che senso avrebbe essere importante in missione, fare tante belle cose per i poveri, e avere accanto mia moglie che non è soddisfatta, che non sente la mia presenza e il mio aiuto nelle sue povertà e nei suoi bisogni? Che senso avrebbe avere riconoscimenti in missione e poi avere accanto una moglie indifferente?

Quante volte leggiamo di persone potenti che pur avendo tutto, passano da un matrimonio all’altro senza trovare mai un minino di pace, Qui ci viene in aiuto la parola di Dio, Matteo 19,4-6 “Egli rispose: “Non avete letto che il Creatore da principio li fece maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne? Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.Di questi tempi ci si separa sempre di più, a volte per sciocchezze, perché non si sa affrontare una prova o perché si trova una persona che sembra più affasciante. Quindi quando ho sentito le testimonianze di Antonio e Luisa e di altri educatori del corso di Intercomunione delle famiglie, che dicevano che ogni giorno occorreva manifestare il proprio amore al coniuge anche sforzandosi perché non sempre viene naturale, sono rimasto colpito. Devo dire che queste parole, assieme ai vari spazi di preghiera molto intensi, al momento di condivisione tra mariti, hanno irrigato il mio spirito e, una volta tornato a Palermo, mi sono detto: “ma perché davo fare vincere le incomprensioni e aspettare che sia sempre lei a fare la prima mossa verso di me?”

Inoltre, sempre durante il corso, ci hanno spiegato quanto le donne gradiscano essere corteggiate, avere tenerezze continue, parole solo in apparenza scontate a banali, come un semplice come sei bella, invece sono intrise di verità profonde.  Mi sono detto: “divento io il cambiamento che voglio nella coppia, comincio da me!” Quindi ho cominciato a corteggiare mia moglie prendendo una volta una bella rosa di plastica, altre volte fiori e piantine grasse che tanto ama. Nel portarle il caffè le ho preparato un bel vassoio con un fiore, accompagnato da biscottini. Insomma ogni giorno cerco di scriverle un pensiero, o di prepararle una sorpresa. Cose molto semplici ma che possono cambiare la relazione. Mi sono ripromesso di avere almeno un momento al giorno per farle sentire il mio amore, mi sforzo di essere più paziente, di essere più gioioso. Devo dire che mi viene più facile essere gioioso perché il pensiero di farle un regalo, inventarmi qualcosa, mi fa avere un umore positivo, ed è proprio vero che amare fa bene. Devo dire che mia moglie si è accorta del mio cambio di umore e quindi anche lei è più serena e tante volte in più scherziamo e ridiamo come sciocchi abbracciandoci, ma con la gioia nel cuore per questa maggiore serenità ritrovata.

Naturalmente questa nuova visione arriva da una consapevolezza che l’amore va coltivato, quindi ho cominciato a leggere libri sulla coppia, ma soprattuttoho iniziato a pregare con ancora più intensità, a digiunare e compiere opere buone e ho chiesto a Dio la forza per essere io il cambiamento nella coppia. E devo dire che ho posto bene le mie speranze, d’altronde il salmista ci dice nel salmo 120, 1-2 :  “Alzo gli occhi verso i monti: da dove vi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore egli ha fatto cielo e terra”. Nonostante i mille pensieri che ho ogni giorno per le persone che chiedono aiuto, per le persone che hanno bisogno ma sono violente e che devo calmare, per i politici che devo sentire per questo o quel problema da risolvere, per le interviste che servono a scuotere le coscienze ma anche a dare speranza, ho sempre uno o più pensieri per Barbara mia moglie e devo dire che è sicuramente una grazia di Maria Regina della Famiglia che ci custodisce e che mi aiuta a non dimenticare la cura di mia moglie. Affidiamoci alla Madonna, ma noi mettiamoci di impegno e buona volontà per essere noi quel cambiamento intorno a noi, con il nostro sposo/a, ma anche per fare incontrare la fede a quante più persone possibili. E noi sposi, solo amandoci con tutto il cuore, possiamo essere testimonianza concreta dell’amore di Dio su questa terra e regalare speranza. Se poi pratichiamo anche con frequenza la carità, ci mettiamo in cammino verso la santità!

Riccardo Rossi

2 Pensieri su &Idquo;Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo (e nella tua coppia)!

  1. Leggo i Post di questo interessante Blog perché non ho smesso d’interrogarmi sul fallimento del mio Matrimonio. E qui spesso trovo alcune luci che focalizzano certe semplici verità che possono sfuggire.
    Pure mio marito ed io, nel lontano 1970, eravamo animati dal grande desiderio di essere nel mondo, quel “cambiamento” che volevamo vedere. Come figli del “68” e del Concilio Vaticano II, il nostro ideale era la “Civiltà dell’Amore”. Allora? Che cosa non ha funzionato tra noi? Forse è mancato il costante corteggiamento reciproco? Forse sì.
    Infatti mi complimento con Riccardo e con i tanti mariti come lui. Complimenti anche alle mogli attente, grate e premurose. (come purtroppo, non sono stata io).

    Infatti, è a motivo di questa mia mancanza e ferita, che mi permetto di aggiungere un modesto pensiero sulla centralità della verità e qualità dei gesti, per me fondamentali.
    (Quelli di Gesù indicati dal Concilio. Quelli della Contestazione del ’68).

    Credo che l’attenzione, la delicatezza, la presenza, avrebbero avuto l’immenso loro valore se…avessero potuto poggiare su basilari fondamenta, come la stima, l’onestà, la lealtà, e poi ancora la fiducia, l’empatia, il sostegno, l’affidamento, la condivisione, il camminare insieme…reciprocamente “ammirati”.
    Il conoscersi, rispettarsi e apprezzarsi nella Verità di Gesù, ci avrebbe aiutati ad anticipare il desiderio profondo nascosto nell’amato. Spesso sconosciuto, o che non ha il coraggio, o la voglia di mettersi a nudo.

    Ecco, secondo me, il passaggio più alto, quello mancato alla nostra sfortunata “coppia”. L’essere insieme in Gesù. Credo sarebbe stato questo il bacio, il fiore, la tenerezza più vera e sublime….per noi.

    AUGURI INFINITI ALLE TANTE COPPIE CHE CAMMINANO CON GESU’!

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