Oggi inizia ufficialmente il Triduo. Entriamo nei tre giorni più importanti della nostra liturgia e della nostra fede. Il Natale è bello, è importante, tutto quello che volete, ma se tutta la vita terrena di Gesù non si concludesse con la resurrezione nulla avrebbe senso. In questo Giovedì Santo la liturgia mette al centro un gesto specifico. Già, quella strana tradizione che nelle nostre chiese vede il celebrante inginocchiarsi per lavare i piedi a dodici fedeli. Non so se ci avete mai pensato: Giovanni è l’unico evangelista che dedica tantissimo spazio alla lavanda dei piedi e molto meno all’ultima cena, all’istituzione dell’Eucarestia. In apparenza una strana scelta. L’Eucarestia è il fondamento della nostra Chiesa. E’ la presenza viva dello Sposo, che in ogni Messa si rende nuovamente e misteriosamente presente. Cosa ci vuole dire Giovanni? Giovanni vuole mettere in evidenza non l’Eucarestia in sè, come invece hanno fatto gli altri evangelisti, ma lo scopo dell’Eucarestia. L’amore di Dio è presente nella Chiesa quando diventa servizio. Quando ci si china sulle miserie del fratello, sui suoi peccati, sulle sue povertà, sulle sue caratteristiche e atteggiamenti meno amabili.
Nella mia riflessione personale ho visto l’importanza e la complementarietà di questi due gesti. L’Eucarestia che diventa nutrimento, speranza, accoglimento e forza per ogni cristiano. L’Eucarestia sacramento affidato al sacerdote per il bene di tutta la Chiesa. Ma non basta l’Eucarestia. Serve la lavanda dei piedi. Serve il nostro impegno personale. Serve la nostra volontà che diventa amore concreto. Serve l’amore vissuto e sperimentato. Per questo mi piace considerare la lavanda dei piedi il nostro sacramento di sposi.
Il nostro sacerdozio comune di sposi battezzati si concretizza in tutti i nostri gesti d’amore dell’uno verso l’altra. Siamo soprattutto noi sposi a dover incarnare questo gesto nella nostra vita. Siamo noi immagine dell’amore di Dio. Se il sacerdote, attraverso l’Eucarestia, dona Cristo alla Chiesa, noi sposi, attraverso il dono, il servizio e la tenerezza, doniamo il modo di amare di Cristo, rendiamo visibile l’amore di Cristo. Almeno dovremmo, siamo consacrati per essere immagine dell’amore di Dio. Gesù che si inginocchia per lavare i piedi ai suoi discepoli. Un’immagine che noi sposi dovremmo meditare in profondità e che dovremmo imprimere a fuoco nella nostra testa. E’ così vero quello che dico che fare l’amore, cioè il dono d’amore più concreto e completo è per noi sposi la riattualizzazione del sacramento del matrimonio.
Gesù si inginocchia per lavare i piedi dei suoi discepoli. I suoi discepoli non erano perfetti. Erano gente dalla testa dura. Erano egoisti, paurosi, incoerenti, litigiosi e increduli. Erano esattamente come noi, come sono io, come è mia moglie. Noi siamo sposi in Cristo, e Gesù vive nella nostra relazione e si mostra all’altro attraverso di noi. Noi siamo mediatori l’uno per l’altra dell’amore di Dio. E’ un dono dello Spirito Santo. E’ il centro del nostro sacramento. Noi dovremmo essere l’uno per l’altra quel Gesù che si inginocchia, che con delicatezza prende quei piedi piagati e feriti dal cammino della vita e sporcati dal fango del peccato. Quel Gesù che, con il balsamo della tenerezza è capace di lenire le piaghe e le ferite, e che con l’acqua pura dell’amore li monda e scioglie quel fango che, ormai reso secco dal tempo, li incrosta e li insudicia.
C’è un gesto che è bello donarsi il giorno del matrimonio. Invece dei soliti rituali scaramantici o goliardici sarebbe bello che davanti agli invitati sposo e sposa facessero proprio il gesto di lavarsi i piedi a significare proprio il desiderio di amarsi come Gesù ha insegnato. Bellissima la testimonianza dell’influencer statunitense Stacey Sumereau da lei stessa raccontata sui social e riguardante il suo matrimonio: Mio marito mi ha lavato i piedi durante il nostro ricevimento di nozze, anziché sfilarmi la giarrettiera. La giarrettiera simboleggia l’attrazione erotica e sessuale e mostra un indizio pubblico dell’intimità privata che allieterà i neosposi. L’attrazione fisica è una cosa meravigliosa ed è una parte bellissima del matrimonio; però sono stata felicissima che il mio sposo abbia voluto sorprendermi con qualcosa di molto diverso… Gesù ha lavato i piedi dei suoi discepoli la notte prima di morire in Croce. Questa specie di amore è agape: sacrificio
Antonio e Luisa
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