Quattro consigli per tornare a desiderarvi.

Riceviamo spesso richieste di aiuto o di consigli da parte di mogli (sono quasi sempre loro) che hanno problemi nell’intimità con il marito. Non hanno voglia di fare l’amore. Nulla di patologico o fisiologico. In quel caso infatti servirebbe l’aiuto di un professionista o di un medico. Spesso non serve, la mancanza di desiderio è causata da alcune dinamiche che si possono riconoscere e modificare. E’ un tema che abbiamo già affrontato diverse volte. Crediamo però che ripetere possa servire. Abbiamo cercato di essere molto schematici per rendere più semplice la lettura Perchè dunque il desiderio cala o muore del tutto?

Le cause possono essere molteplici e complesse. Spesso esistono concause. La nostra intenzione non è quindi quella di dare una risposta esaustiva ed esauriente. Non abbiamo la presunzione di risolvere con un articolo problemi così delicati. Siamo però certi di poter dare delle piste su cui riflettere che possono essere molto utili.

Il desiderio non è solo ormonale. Il desiderio della donna è regolato sicuramente dagli ormoni. Estrogeni, testosterone (anche le ovaie delle donne lo producono) e progesterone. Quindi? Il desiderio dipende solo da questi parametri? Niente affatto. Esiste una componente psicologica e relazionale che può compensare il calo di desiderio ormonale. Importantissima quando giunge la menopausa, ma anche nelle altre stagioni della vita. E’ importante che l’amplesso diventi il vertice, il punto più alto, di una costante e continua attenzione e cura vicendevoli. Quando gli sposi si trovano nel talamo nuziale per celebrare il loro matrimonio non si presentano mai a mani vuote. Portano in dote tutta la loro vita. La ricchezza del loro amore concreto fatto di piccoli gesti di tenerezza, di perdono, di servizio, di ascolto. Fatto di abbracci dati e ricevuti. Fatto di una vita insieme vissuta nell’impegno a farsi dono l’uno per l’altra. Primo consiglio: non esiste solo il desiderio ormonale, ma esiste un desiderio che nasce dalla coppia stessa che va cercato, custodito e perfezionato.

Il desiderio cresce facendo l’amore. Uomo e donna sono differenti. Il desiderio maschile corrisponde soprattutto ad una pulsione, che proviene dall’interno, mentre quello della donna viene più che altro provocato, spesso dalla voglia e dall’eccitazione dell’amato. L’uomo accresce il suo desiderio attraverso pulsioni stimolate da tatto e vista. La donna è più complessa. Per la donna è fondamentale sentirsi desiderata e preziosa agli occhi del marito. Più l’uomo saprà trasmettere meraviglia e desiderio verso la sposa e più lei proverà, a sua volta, desiderio. Per questo è importante iniziare. Anche se magari non se ne ha molta voglia. Questo per quanto riguarda la donna. Per l’uomo è importante accettare questa diversità e viverla come una sfida. Cercare di amare la propria sposa corteggiandola per attirarla a sè. Non darla mai per scontata e che l’incontro intimo non diventi mai qualcosa di imposto. Siamo bravissimi a innescare sensi di colpa e sottili ricatti morali. Secondo consiglio: spose lasciatevi andare e apprezzate il desiderio di vostro marito (anche se vi sembra eccessivo); sposi non lasciatevi abbattere se lei non ha il vostro stesso desiderio e corteggiatela per attirarla a voi (anche se è impegnativo).

Cercate tempo di qualità. Non ricordatevi della vostra intimità solo dopo che avete fatto tutto il resto. Magari dopo mezzanotte quando lavoro, figli, casa, famiglia vi hanno tolto ogni energia e vi hanno trasformato in zombi che camminano. Come fate a credere che così possa essere un momento piacevole e riuscito? Spesso non vedrete l’ora che finisca per poter finalmente dormire. Vale per uomo e donna. Diventa un’obbligo da assolvere, un cartellino da timbrare. Così non funziona. Non è davvero piacevole per nessuno dei due. Almeno una volta al mese prendetevi del tempo di qualità. Prendetevi un permesso dal lavoro, un giorno di ferie, magari mentre i figli sono a scuola. Un modo per ritrovarvi e fare l’amore quando avete tutte le energie e siete connessi e concentrati. Vedrete che anche il desiderio ne guadagnerà moltissimo. Perchè poi vivere l’amplesso in questo modo sarà un’esperienza davvero bella e appagante e vi darà forza e perseveranza rinnovati per nutrire tutta la relazione. Terzo consiglio: non solo trovare il tempo ma che sia tempo di qualità.

Parlate con lui. Uomo e donna hanno sensibilità molto diverse. L’uomo spesso è inquinato da una “cultura” pornografica. Pensa che il piacere sia replicare quelle posizioni che ha visto nei video porno. Non vogliamo fare i bacchettoni. Nelle volte che nei corsi trattiamo questo ambito affermiamo sempre che non esistono regole precise. Ricordiamo che le uniche regole necessarie sono soltanto tre. La prima, e più importante, affinchè ci siano nel contempo l’apertura alla vita e l’aspetto unitivo, è naturalmente che l’eiaculazione avvenga in vagina. La seconda che consigliamo sempre è che ci si guardi negli occhi. Il rapporto è una relazione e non un uso del corpo dell’altro/a. La terza e ultima è, volendo vivere un momento di comunione, rispettare la sensibilità dell’altro/a. Se un gesto non piace non si deve fare. Voi donne avete la responsabilità, non solo il diritto, di dirlo e voi mariti avete il dovere di rispettare la sensibilità della vostra sposa. Non facciamo finta o ne soffrirà tutta l’intimità, il desiderio in primis. Come posso desiderare di fare qualcosa che non mi piace? Quarto consiglio: rispettate le vostre sensibilità diverse e parlate. Dite ciò che vi piace e ciò che non vi piace.

Antonio e Luisa

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Mio marito mi fa sentire usata.

Alcune settimane fa abbiamo letto un commento sotto un nostro articolo pubblicato su facebook. Ce lo siamo appuntato perchè crediamo che sia un problema sommerso che riguarda molte coppie. La domanda, formulata da una donna sposata, era esattamente questa:

In una coppia, se il marito lascia vincere l’istinto e finisce per usare la moglie, e di conseguenza la fa sentire usata, cosa si deve fare? Se non c’è il desiderio di entrambi ma solo l’istinto di uno, mi chiedo se devo usare misericordia.

Non abbiamo risposto subito a questa domanda. Non è facile rispondere quando abbiamo di fronte una persona che ci racconta la sua sofferenza, figuriamoci in un articolo dove forzatamente bisogna dare una risposta molto generale e generica. Si rischia così di renderla anche una risposta superficiale, perchè sappiamo tutti che ogni coppia ha una sua unicità e complessità.

Alla fine abbiamo comunque deciso di rispondere pubblicamente, attraverso un articolo, perchè sappiamo che queste sono domande che spesso le persone si tengono dentro e sappiamo anche che queste dinamiche malate nei rapporti di coppia possono dare tanta sofferenza. Crediamo che per una donna sentirsi usata e non amata dal proprio uomo sia una delle sensazioni più umilianti e che fanno più male. Daremo dei consigli che crediamo vadano bene per tutti. Sono, crediamo, aspetti necessari in ogni relazione sponsale.

Spesso l’uomo non è educato ad amare. Cosa vogliamo dire? Spesso l’uomo usa la moglie, ma non in modo consapevole. Crede sinceramente di amarla. In realtà l’uomo è diverso dalla donna anche in questo. L’uomo fatica a curare la relazione. Fatica a corteggiare la sua sposa durante la giornata. Si dimentica di tante cose, preso com’è dal lavoro o da altri interessi e incombenze. L’uomo vuole bene alla sua sposa e crede non serva continuare a mostrarlo. Se ne ricorda, guarda caso, quando desidera avere intimità con lei. Per l’uomo questa è la normalità. Per la donna è invece inconcepibile. Voi direte: sì ma da fidanzato e nei primi tempi di matrimonio non era così. E’ vero. C’era però quella fase dell’innamoramento che assolutizzava la relazione come la parte più importante della vita e gli impegni e le responsabilità erano indubbiamente minori. Non c’erano figli ad esempio. Cosa fare in questo caso? Dialogare tanto! Far capire a vostro marito come voi abbiate bisogno di sentirvi ancora al centro del suo amore attraverso gesti concreti. Piccoli gesti che piacciono a voi. Può essere la passeggiata da soli, un abbraccio la mattina, una telefonata, un piccolo regalo di tanto in tanto. Anche vostro marito, quando si accorgerà che fare l’amore diventerà più bello e coinvolgente anche per lui, sarà incentivato a corteggiarvi sempre di più e sempre meglio.

Attenzione alla pornografia. Guardando la pornografia avviene una trasformazione dell’approccio alla sessualità che è molto evidente. Il sesso diventa qualcosa che si può avere in qualsiasi momento e in qualsiasi modo, senza bisogno di relazione. E’ come far ginnastica. Qualcosa di piacevole da fare lì per lì e poi venirne fuori. Qualcosa da consumare. Si dice, non a caso, consumare pornografia. Qualcosa che provoca una tensione, una agitazione, che deve essere consumata nel più breve tempo possibile. Quello è ciò che conta. Non la relazione, non la tenerezza, non l’amore. Questo non accade solo tra i giovani, ma anche tra coppie mature, già formate da tempo. Coppie che hanno nel cuore il desiderio di avere una sessualità normale e bella. Questo però non accade. Nella sessualità non si può mentire. E’ dove il corpo si incontra con il cuore. Se la persona che hai di fronte la vedi come oggetto, si capisce da come la tratti.

Parlate con lui. Il rapporto fisico riguarda entrambi. E’ un argomento di cui parlare con l’altro/a. Dire cosa piace e cosa non piace del comportamento dell’altro/a. Dire cosa si desidera, cosa vorremmo che l’altro/a facesse o evitasse di fare. Il rapporto fisico non è il prodotto di tecniche da applicare. Non è qualcosa che si impara e che va bene per tutti. Il rapporto fisico è per l’appunto un rapporto cioè una relazione, dove attraverso il corpo si vive un’esperienza di comunione che investe tutta la persona fin nella parte più intima che è l’anima. Per questo è importante parlarne e far capire a vostro marito che se non cambia atteggiamento rischia di accontentarsi delle briciole di piacere, di un piacere che si ferma al corpo perchè non riesce ad entrare in vera comunione con voi. La bellezza dell’intimità è data dalla qualità della nostra unione e più saremo uniti e più sarà fonte di gioia e piacere. La novità non è data dal gesto, ma dall’amore che lo caratterizza e che gli dona significato e potenza. Più cresceremo in intimità ed unione nella nostra vita di coppia e nella nostra relazione sponsale e più la nostra unione fisica sarà ricca di gioia e piacere. Perchè in quell’amplesso non ci metteremo solo il nostro corpo ma tutto di noi, tutti i gesti di tenerezza che ci siamo scambiati, tutto i gesti di servizio che ci siamo donati, tutti gli sguardi e le parole di incoraggiamento. Tutti i perdoni e la misericordia che abbiamo ricevuto l’un l’altra. Capite bene come vivere l’amplesso in questo modo sia tutto un’altra cosa.

E se lui ancora non capisce? Se non vuole mettersi in discussione? E’ giusto accontentarlo così? Anche se vi sentite usate? Anche se per voi non è un momento bello ma qualcosa da sopportare? Torniamo quindi alla domanda iniziale ed io e Luisa proveremo a darvi una risposta. Verrebbe naturale dire di no. Non vi diciamo però nè sì nè no. Una risposta secca è possibile solo in un accompagnamento dove, conoscendo la situazione, si può anche consigliare un atteggiamento da seguire. Ci sentiamo di dire solo questo: se vi sentite come la sposa che ci ha scritto non sottovalutate la situazione. Vivere la sessualità in questo modo malato vi allontanerà sempre più da vostro marito e presto o tardi non sarà più un’eventualità ma una certezza. Non avrete più desiderio di fare l’amore con lui. Il deserto sessuale è alle porte e con esso tutta la vostra relazione sarà più povera ed incompleta.

Antonio e Luisa

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