Amare è un’altra cosa: come?

Non ti amo più è l’affermazione più comune e più ordinaria che viene fatta quando, uno dei due, nella coppia, uomo o donna, decide di abbandonare il campo.

La frase esatta è “io non amo più te”.

Passo indietro.

Giorno del Sacramento del matrimonio.

“Io Adamo accolgo te Eva come mia sposa e, con la grazia di Cristo, prometto di…..

“Io Eva accolgo te Adamo come mio sposo e, con la grazia di Cristo, prometto di…..

Non osi SEPARARE l’uomo ciò che Dio ha UNITO.

Giorni prima del Sacramento del matrimonio:

Guai a chi si permette di affermare che non siamo ancora pronti, che siamo immaturi, che dobbiamo vivere nella verità perché noi sappiamo benissimo chi siamo, cosa vogliamo, come ci ameremo. Noi staremo insieme per sempre!

 

Giorni dopo il Sacramento del matrimonio:

Guai a chi si permette di affermare che dobbiamo rimanere insieme per un “per sempre”, che siamo dono reciproco, che l’amore non è l’innamoramento, che c’è tempo per maturare insieme, che i figli soffriranno eccetera, perché noi sappiamo benissimo ciò che egoisticamente è giusto, del resto, IO NON AMO PIÙ TE!

Tra il giorno prima del matrimonio e il giorno dopo passa un tempo variabile di sentimenti alternanti che può durare anche molti anni. Noi ad esempio abbiamo vissuto 10 anni nella non felicità della vita di coppia.

Sapete perché tutta l’umanità ad un certo punto afferma verso l’altro “io non ti amo più”?

Ascoltiamo questa parola:

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.”(GV 15,12-14)

Questa amorevole parola di Gesù ci chiede di amarci come LUI ci ha amati. Cioè non ci da una indicazione diversa o peculiare alle nostre modalità o diversità ma, esattamente dice di amarci nel modo in cui ci ha amati Lui, Gesù. Addirittura ce lo pone come un comando. Il comando per Dio è una legge d’amore che designa per noi il massimo del benessere. È come se ci dicesse: “sei stanco? Stenditi comodamente in un letto e riposati per tutto il tempo che ti occorre”…..cioè, stai bene!

Come ci ha amato Gesù? Lo spiega esattamente di seguito dicendo che consiste nel dare la vita per gli amici, indi, per la moglie, il marito, i figli, i genitori, i colleghi, i suoceri, i fratelli nella carne e nella fede e, come vedremo persino per i nemici.

E che significa dare la vita?

Significa propriamente mettere il dono più importante che abbiamo ricevuto, cioè l’esistenza, nella morte altrui.

Dare la vita non vuol dire morire o crepare ma dare, consegnare, riempire, donare a chi non ha una vitalità che riempia la sua morte interiore e faccia rinascere la stasi totale dell’altro. Ti faccio un esempio. Hai mai visto il recupero di un uomo in mare che stava affogando? Cosa facciamo appena viene recuperato? A dispetto di ogni ribrezzo cercheremo di ridare vita e faremo, anche se non medici, la respirazione bocca a bocca.

Questo è dare la vita per l’altro, cioè mettere a disposizione tutto te stesso per chi hai di fronte. Non sai se riuscirai a salvarlo ma tu tenterai sino alla fine, dando tutto il fiato che possiedi per riempire i polmoni di un tuo amico. Perché anche se non lo conosci non puoi ignorarlo, è un tuo fratello, figlio dello stesso Padre, ha un cuore come te!

Allora capisci che trappola è nascosta nella frase “non ti amo più”?

La trappola è che, quando crediamo di non amare l’altro è perché siamo entrati nella condizione di morte in quanto, stanchi di dare la vita, atterriti, imprigionati.

Infatti la parola AMORE nella sua radice latina di A-MORS significa SENZA MORTE, cioè VITA proprio perché l’amore è donare vita.

Dunque dire non ti amo più significa affermare di non volerti più dare vita.

Come combattere quindi la vocina interiore che mi dice : io non ti amo più?

La combatto con la contro vocina che mi dice: guarda che tu non sei capace di amare nessuno…..a meno che non ti metti in testa che puoi amare solo come IO TI HO AMATO.

Come ti ho amato figlio mio? Con i chiodi e il martello. Ti ho amato così, senza riserve, sono risorto per te.

Amare è un’altra cosa rispetto alla tua capacità pensante. Fosse per te potresti amare tantissimi e nessuno, ma per amare la tua scelta, cioè colei o colui per cui dicesti il tuo SI, occorre che prendi il martello e inchiodi il tuo “come”. Cioè, puoi amare l’altro non COME tu lo ami ma COME Gesù ama te ed ama lei o lui.

Ricordi quel “con la grazia di Cristo” il giorno delle nozze per cui hai detto si?

Eccomi, sono GRATIS. Io amo “gratis”!!!

Amico mio che leggi, se sostituisci il soggetto del COME sarai capace di sprofondare in un’Amore così immergente, dilatante e vero da non riconoscerti più!

Quel “come” ti farà conoscere un amore che forse non avevi mai sperimentato perché ti sei sempre fermato al modo con cui sei stato amato dalle persone, da tua mamma, da tuo papà, dai fratelli, dagli amici, da tutti.

Hai mai sperimentato come ti ama Dio? Provaci!

Ama come Lui ti ama e il tuo oggi sarà colmo di gioia.

Cristina Righi

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