Il matrimonio, se mettiamo Dio da parte, si sgretola quasi all’istante. Non basta sposarsi in chiesa, occorre ogni giorno pregare per mantenere questo legame molto forte e sforzarsi ogni giorno di andare oltre i propri limiti chiedendo aiuto al Signore. Quando pensiamo di fare da soli, che è una tentazione sempre presente, ripetiamoci come un mantra un passo del Vangelo: “Io sono la vite. Voi siete i tralci. Se uno rimane unito a me e io a lui, egli produce molto frutto; senza di me non potete far nulla.” (Giovanni 15,5)
La Parola è chiara: Gesù non dice senza di me potete fare qualcosa, dice chiaramente non potete fare nulla, io oserei dire niente di buono! Io sono sposato con Barbara da sei anni e tutti e due abbiamo caratteri molto forti. Io porto con me anche grandi fragilità, dovute al mio passato molto duro. La nostra vita missionaria è molto bella, occuparsi degli altri è meraviglioso, ma occorre tanta pazienza, abbiamo a che fare con ladri, prostitute, delinquenti vari, io poi ho anche a fare con le Istituzioni e la politica, e con quelle persone a volte serve anche più pazienza che con i poveri.
Abbiamo quindi tante sollecitazioni, tanti attacchi dal divisore. Siamo consapevoli che tutti i matrimoni sono sottoposti ad innumerevoli attacchi, incomprensioni, tentazioni. Nessun matrimonio è esente da periodi difficili, ed è proprio in quel preciso momento che ti arriva la tentazione. Quando si è più deboli e nella sofferenza. Quando si ha bisogno di parlare di problemi matrimoniali è bene scegliere bene con chi confidarsi e a chi chiedere aiuto, molto meglio un sacerdote (magari padre spirituale) o coppie di amici che vivono il matrimonio con grande fede e lottano ogni giorno per andare avanti. Invece meglio non fidarci anche se si tratta di amici, quando questi sono separati o divorziati, senza un cammino di fede, essi ci diranno inevitabilmente di pensare alla nostra vita e di allontanare il coniuge che ci procura sofferenza.
Inoltre dal primo giorno di matrimonio occorre avere un importante percorso di preghiera, Fratel Biagio, missionario laico che tutti conoscerete, suggerisce agli sposi di recitare almeno un Santo Rosario al giorno, e di andare tutte le domeniche a messa. Nel caso uno dei due coniugi preghi di meno, l’altro coniuge sarà chiamato a pregare di più anche per quello che non prega. Anche in questo caso ci viene in auto la parola di Dio: “Il marito non credente, infatti, viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente;“ (Prima lettera ai Corinzi 7, 14). Sulla preghiera Il Vangelo ci suggerisce tante volte di vegliare e pregare in continuazione per non cadere in tentazione, Padre Pio è molto chiaro: «Chi prega molto si salva, chi prega poco si danna o va a rischio di dannarsi. Chi non prega non ha bisogno del diavolo che se lo porti: va all’inferno con le sue gambe». Quindi vi suggerisco pregare molto di più di quello che suggerisce Fratel Biagio. Il primo pensiero-orante al risveglio sia per Dio e la sera l’ultimo prima di andare a letto sempre per Lui. Vedete; pregare e avere il primo collegamento del nostro amore con Dio non è uno sminuire il proprio coniuge, anzi, è un tornare dopo le preghiere e la fusione con Dio nella vita quotidiana con l’amore del Padre, un amore infinito.
Com’è bello essere sposati, sostenerci a vicenda, spronarci, coccolarci ma anche quante prove ci sono, quante crisi. L’ultima mia crisi l’ho vinta grazie ad un libro che mi ha aperto la mente: AI CROCEVIA DELL’AMORE, tracce di spiritualità coniugale di Henri Caffarel. Ho capito che non abbiamo limiti d’amore se riusciamo ad unirci a Dio e siamo capaci di perdonare ogni cosa, di non aspettarci sempre di essere capiti, ma di essere coloro che capiscono. Tutti noi abbiamo tante fragilità non risolte, a volte nemmeno chiare ed ammesse a noi stessi, facciamoci sanare dal medico delle anime Gesù. Sempre la parola ci viene in aiuto: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano» (Lc 5,31-32).
Mettiamoci in testa che siamo tutti peccatori nessuno escluso, ma anche se fossimo dei giusti, il giusto cade sette volte al giorno! Lottiamo ogni giorno per il nostro matrimonio con la preghiera, diventiamo persone nuove, facciamoci forgiare dalla Parola di Dio e diventiamo amore verso tutti, iniziando dal nostro coniuge.
Riccardo Rossi
P.s. Altre volte darò altri consigli come pregare, per vincere nel tempo le battaglie più ardue.