Eucarestia e matrimonio hanno molto in comune

Siamo stati invitati a raccontare qualcosa su matrimonio ed Eucarestia. Non è facile per noi che siamo dei semplici laici non certo dei teologi. L’Eucarestia è una delle realtà più grandi e incomprensibili della nostra fede. Come possiamo parlarne noi? Che competenza abbiamo? Poi ho pensato al motivo per cui siamo stati chiamati. Non certo per la nostra preparazione teologica, ma soltanto per quello che siamo: due sposi che cercano di vivere il matrimonio e di raccontare la bellezza di una esperienza concreta, fatta di vita, di relazione di carne. Fatta di dono reciproco e di accoglienza di quel dono. Fatta di amore. E allora ho compreso come impostare la nostra riflessione. L’Eucarestia è qualcosa di bellissimo ma di incredibilmente misterioso ed incomprensibile. Noi sposi abbiamo però un’occasione eccezionale per fare esperienza diretta di cosa sia l’Eucarestia. Non siamo forse noi immagine dell’amore di Dio, dell’amore di Gesù per la Sua Chiesa? Da dove viene questa somiglianza? Viene dal dono, dono totale in anima e corpo.

La prima grande analogia tra questi due sacramenti sta nella coincidenza tra chi offre e ciò che è offerto. Nell’Eucarestia Gesù è il sacerdote, l’offerente, offre a Dio un sacrificio, offre a Dio un sacrificio diverso: offre se stesso. Gesù durante l’ultima cena, che sappiamo essere l’inizio della Passione che condurrà alla morte di croce e alla resurrezione, diventa offerente (sacerdote) ed offerta nello stesso momento. Si lascia mangiare per amore. Ama così tanto da diventare uno con i suoi apostoli. Il matrimonio è esattamente la stessa cosa. C’è la stessa sovrapposizione. Il sacerdote del matrimonio non è il don che celebra, il don celebra solo la Messa. Ma al momento del rito del matrimonio i sacerdoti sono i due sposi. Sono loro che offrono a Dio. Cosa offrono? Se stessi. Come? Con la mediazione di un’altra persona. Detto in modo più chiaro: Io mi sono offerto a Luisa e Luisa si è offerta a me. Ho offerto tutto di me: il mio tempo, il mio impegno, la mia volontà, la mia mente, il mio cuore e anche il mio corpo. Ci torneremo su questo.

La seconda grande analogia riguarda la presenza di Cristo. Quanto dura la presenza di Cristo durante il battesimo? Dura il tempo del rito dopodichè ne permangono gli effetti. Stessa cosa per la confessione. Non è così invece per Eucarestia e matrimonio. La presenza reale di Cristo nell’Eucarestia dura in modo perenne, cioè fino a quando quel pane e quel vino non saranno mangiati e consumati. Il matrimonio è esattamente la stessa cosa. L’analogia è evidente. Con il matrimonio Gesù viene ad abitare non il cuore di uno, non il cuore dell’altra, ma la relazione dei due. Relazione che è promessa ed alleanza. Gesù è vivo e presente in quella relazione, in quella promessa. C’è la reale presenza in modo simile all’Eucarestia. Per fare comprendere questa cosa il nostro vescovo, allora vescovo di Brescia, durante un incontro con degli sposi, fece un gesto plateale ma molto significativo: si inginocchiò davanti ad una coppia dicendo di farlo come l’avrebbe fatto innanzi al Santissimo Sacramento. Nella coppia di sposi c’è Gesù. Incredibile vero! Fino a quando ci sarà? Fino a quando esisterà la coppia, fino alla morte di uno dei due.

Ora un’ulteriore passo avanti. Cosa accade quando viene celebrata L’Eucarestia e il sacerdote consacra il pane e il vino eucaristico? In quel momento si rinnova il sacrificio di Cristo in modo incruento. Gesù si offre nuovamente a noi, oggi, nella Messa a cui stiamo partecipando. Si sta ripetendo oggi, si sta rinnovando oggi quanto accaduto circa duemila anni fa sul Calvario. Gesù si offre per la nostra salvezza e per la nostra redenzione. Il matrimonio è similare anche in questo. Ogni volta che celebriamo il nostro matrimonio stiamo rinnovando il sacramento, è come se ci stessimo sposando di nuovo oggi, adesso, come successe 2, 5, 10, 14 ecc anni fa. Voi vi chiederete: come facciamo a celebrare di nuovo il nostro matrimonio? Ci viene in aiuto Amoris Laetitia. Al numero 75 troviamo scritto: Secondo la tradizione latina della Chiesa, nel sacramento del matrimonio i ministri sono l’uomo e la donna che si sposano, i quali, manifestando il loro mutuo consenso ed esprimendolo nel reciproco dono corporale, ricevono un grande dono. 

Il rito del matrimonio si compone di due parti, entrambe costitutive (lasciamo perdere eventuali eccezioni che ci allontanano dal senso del discorso). Serve la promessa, quella che ci offriamo a vicenda durante la Messa davanti al sacerdote, ai testimoni e agli invitati che però non basta. Serve che a quel promettere con la bocca vada aggiunta la conferma del corpo, serve l’amplesso fisico. L’amplesso fisico degli sposi è un vero gesto sacerdotale e sacramentale. Noi, ma adesso non c’è il tempo di approfondirlo lo raccontiamo anche come vera liturgia, è la nostra Messa per capirci. Tornando all’affermazione in origine di quesa premessa possiamo affermare che rinnovare il nostro sacramento significa fare l’amore. Ogni volta che marito e moglie si uniscono in intimità stanno rinnovando un sacramento, si stanno nuovamente sposando. Questo non ha un significato escluvamente umano ma ha delle conseguenze anche sul nostro spirito, sul nostro cuore e sulla Grazia del sacramento. Va quindi vissuto bene non solo per sentirci in comunione l’uno con l’altra, ma anche per vivere in comunione con Cristo stesso e per aprire il cuore ad un’effusione di Spirito Santo. Nel prossimo articolo approfondiremo queste realtà sacramentali.

Antonio e Luisa

Un pensiero su &Idquo;Eucarestia e matrimonio hanno molto in comune

  1. Il Mistero dell’EUCARESTIA è il segno visibile dell’AMORE più alto, incomprensibile, sconfinato, eterno, divino, gratuito, fedele, perfetto. E’ DONO offerto a TUTTI. E’ PROMESSA di vita, di bellezza, di luce, di eternità, di comunione, di gioia infinita. E’ PRESENZA, GRAZIA, PERDONO, PACE, BELLEZZA…
    Nella consapevolezza di umile creatura accolta, perdonata, amata da tale immenso AMORE, sperimento frammenti di desiderio di diventare “eucarestia”…nella coppia, anche in assenza della continuità della relazione.
    Passare oltre l’ingiustizia subita e sentire solamente una specie di struggente misterioso desiderio di vita, di salvezza, di compassione… aiuta a non giudicare, a rimanere fedele, ad accettare e saper aspettare, aiuta a rimettere tutto nelle mani dell’ AMORE PURO E VERO, il solo che muore per AMORE.
    Nel sogno di DIO il Matrimonio è bellezza indissolubile, per questo nel sogno del CUORE che tenta ancora la cura…il perdono e l’umile offerta unita a quella di GESU’ EUCARESTIA, diventano fiduciosa speranza di salvezza.

    Che bello sarà quando ci guarderemo con OCCHI NUOVI e ogni DONO D’AMORE acquisterà il suo senso.

    Grazie carissimi Antonia e Luisa per tutto l’amore che siete e sapete donare. Grazie.

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