Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho».
Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».
Gli offrirono una porzione di pesce arrostito;
egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Vorrei tornare sul Vangelo di domenica scorsa. Perchè? Perchè mi ha fatto pensare moltissimo. E’ arrivato solo due giorni dopo che abbiamo proposto alcune riflessioni su Amoris Laetitia ad un gruppo di Bologna che ci aveva contattato. Un incontro che non è è andato proprio benissimo. Per alcuni di loro abbiamo mostrato poca sensibilità mostrando la bellezza del matrimonio. Secondo queste persone è necessario avere pudore nel presentare la bellezza, perché anche la bellezza può far male a chi fa fatica, a chi non ha un matrimonio meraviglioso. Insomma anche la bellezza può essere percepita come una clava che picchia e non come balsamo di speranza.
La risposta ce l’ha data Il Vangelo. Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano. Ciò che impediva agli apostoli di credere era solo una cosa: era troppo bello per essere vero!
Così è anche per noi oggi. Non riusciamo a credere che il matrimonio, abitato da Gesù e sostenuto dallo Spirito Santo, possa essere davvero così bello come la Chiesa ci propone. E’ troppo bello credere che esista un amore che sia proprio così radicale, che sia indissolubile, che sia fedele, che sia gratuito e incondizionato. Non è possibile! Perchè proprio io dovrei farcela? Qualcuno potrebbe pensare che Antonio e Luisa riescono, perchè sono bravi loro, perchè sono stati fortunati a incontrarsi, perchè c’è stata “la giusta congiunzione astrale“. Qualcuno potrebbe pensare che non può essere così per tutti. Qualcuno potrebbe dubitare che Antonio e Luisa davvero vivano quello che raccontano.
Amoris Laetitia è una lettera colma di bellezza e di speranza. Noi vogliamo dirlo senza falso pudore e senza vergogna: il matrimonio è meraviglioso. La notizia è che non siamo perfetti. La notizia è che non solo non siamo perfetti, ma che siamo partiti peggio di tantissimi altri.
Luisa era piena di blocchi e di ferite e per questo non riusciva ad aprirsi affettivamente. Io, Antonio, mi nutrivo quasi quotidianamente di pornografia, e non vedevo l’ora di realizzare su Luisa tutte le mie fantasie. Eravamo questi. Due poveretti che da soli avrebbero combinato ben poco e che hanno avuto la grazia (immensa e immeritata, come tutte le grazie) di incontrare Gesù grazie a un uomo di Dio, il cappuccino Padre Raimondo Bardelli (1937 – 2008), il quale ha preso molto sul serio le catechesi di San Giovanni Paolo II sulla Teologia del corpo e le ha diffuse, portando speranza a noi giovani, feriti e disillusi.
Non dobbiamo aver paura di dire che il matrimonio è per tutti. Il matrimonio è una meraviglia possibile a tutti. Non è solo per una élite di persone. Solo per quelli bravi. No, è proprio per tutti. Affidatevi a Gesù, non abbiate paura. Credete che questa bellezza è anche per voi. Non smettete di crederci e impegnatevi a fondo per farla andare bene. Molte volte le relazioni muoiono e i matrimoni saltano proprio perchè non si crede più che possa essere possibile vivere una relazione bella. Si comincia a pensare di aver sposato la persona sbagliata. Non si lotta fino in fondo. Si molla, perché non ci si crede più.
Non voglio sottovalutare le situazioni e le sofferenze che spesso abitano le relazioni matrimoniali. So benissimo che le situazioni possono essere anche molto pesanti, a volte insostenibili. In alcuni casi, la separazione non solo è necessaria ma anche consigliata dalla Chiesa. Vi dico solo di NON smettere di credere che voi siete una meraviglia e che anche il vostro matrimonio può esserlo. Gesù è morto e risorto per salvare e redimere non solo noi poveri peccatori, ma anche il nostro matrimonio. Crediamoci! Lui ci crede! Non significa che non ci saranno fatiche, problemi, incomprensioni, nervosismi e tutte queste povertà che ci abitano, ma vuol dire che il male che possiamo farci non sarà mai superiore al bene, alla grazia e alla volontà di perdonarci e ricominciare. Ce la possiamo fare e ogni volta che superiamo crisi e difficoltà tutto sarà ancora più bello.
Concludo con le parole di Papa Francesco che sono per noi impulso e incoraggiamento:
Rendo grazie a Dio perché molte famiglie, che sono ben lontane dal considerarsi perfette, vivono nell’amore, realizzano la propria vocazione e vanno avanti anche se cadono tante volte lungo il cammino. A partire dalle riflessioni sinodali non rimane uno stereotipo della famiglia ideale, bensì un interpellante mosaico formato da tante realtà diverse, piene di gioie, drammi e sogni. Le realtà che ci preoccupano sono sfide. Non cadiamo nella trappola di esaurirci in lamenti autodifensivi, invece di suscitare una creatività missionaria.
Amoris Laetitia 57
Antonio e Luisa
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Condivido tutto ciò che hai scritto, è vero che la felicità altrui può essere dolorosa per chi soffre .Io mi chiedo: la situazione di partenza era simile, perché a me non è andata bene? Perché voi avete avuto il grande dono di incontrare Gesù nella persona di un cappuccino? Ma riesco a vedere gli errori fatti,le mancanze e tuttavia continuo a pensare che non è il matrimonio ad essere sbagliato ma siamo noi che non riusciamo a superare i nostri limiti,che non riusciamo a vivere veramente l amore.
Grazie, perché ,nonostante la sofferenza del mio matrimonio,mi aiutate ad andare avanti.
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davvero bell’articolo ☺️
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Grazie!
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