In questa seconda riflessione relativa al punto 73 dell’Amoris Laetitia, volevo approfondire i doni di nozze che Dio elargisce a tutti gli sposi con il sacramento.
Siamo nati per essere amati ed amare in modo totale e per sempre, solo così possiamo essere realizzati nella nostra vita. Amore che si può realizzare nella vocazione alla vita consacrata oppure al matrimonio. Amore che riempie il cuore di chi lo dona e di chi lo riceve, ma che non è semplice da vivere per persone limitate, fragili e corrotte dalla concupiscenza del peccato originale, che ci rende spesso egoisti e dominati dal desiderio di possedere e non di donarci.
Dio lo sa bene! Gesù, quando è venuto nel mondo, ha sconfitto la morte e ci ha redento dal peccato. Gesù ha redento anche il matrimonio. Questo significa che nella Grazia del matrimonio e nell’abbandono a Gesù possiamo tornare alle origini, amare in modo casto e vero il nostro sposo o la nostra sposa, per prepararci alle nozze eterne con Gesù sposo.
Parliamo sempre di Grazia, ma la Grazia non è qualcosa di vago bensì è molto concreta.
Con il matrimonio Dio ci dona:
- La grazia sacramentale
- La grazia santificante
- Il legame coniugale cristiano
Cercherò in breve di caratterizzare ogni dono con poche parole.
La Grazia sacramentale è un diritto che Dio ci dona. Il diritto di avere da Dio tutti gli aiuti necessari per perseverare e perfezionare il nostro amore sponsale.
Questa Grazia ci permette di affrontare, sopportare e vincere ogni situazione che può mettere in crisi il nostro matrimonio.
La Grazia santificante è un altro dono di nozze magnifico ma che pochi conoscono. La Grazia santificante è un amore creato del tutto simile a quello di Dio, che lo Spirito Santo effonde nei cuori degli sposi in proporzione all’apertura del loro cuore ad accoglierlo.
Dio aumenta e infiamma il nostro amore umano e naturale con la Sua Grazia.
Con il legame coniugale cristiano, il fuoco dello Spirito, infiamma d’amore i cuori degli sposi, saldandoli in modo indissolubile. Gli sposi da questo momento amano Dio con un cuore solo.
Attraverso questo dono gli sposi sono resi sacramento e Gesù entra nel loro amore per abitarlo perennemente: non più lo sposo da solo, non più la sposa da sola, ma nel loro amore, nella loro unione.
Essi vanno a Dio come due mani giunte, fuse e unite tra di loro, in modo indelebile, dal fuoco consacratorio dello Spirito Santo.
Grazie a questo dono, gli sposi diventano immagine della Trinità e profezia dell’amore di Dio in sé e per la sua Chiesa.
Una domanda sorge spontanea. Perché tanti matrimoni, nonostante questa ricchezza incredibile, falliscono? Molti matrimoni sono nulli in partenza, come ha giustamente detto Papa Francesco, parlando alla Sacra Rota e quindi privati fin dall’inizio di questo tesoro. Per i matrimoni validi che godono di questi preziosi doni, dipende da altro. Questi doni vanno chiesti e non solo, il nostro cuore va preparato ad accoglierli, come per qualsiasi altro sacramento. Solo una vita vissuta nella castità e nella lotta al peccato può aprirci la strada a questa ricchezza. Pornografia, adulterio, anticoncezionali, aborto, egoismo (per citare i peccati principali presenti nella vita di coppia) ci impediscono di accedere alla Grazia e di trasformare il nostro matrimonio in una vita piena, anche nelle difficoltà.
Antonio e Luisa