La famiglia ferita non è solo quella che arriva alla separazione
Se qualcuno pensa che la famiglia ferita sia quella giunta alla separazione e poi al divorzio effettivamente ha ragione; ma in realtà c’è qualcosa di più. La famiglia ferita è addirittura altro. La ferita nasce molto prima, anzi la famiglia nasce ferita perché feriti sono coloro che la costituiranno: le persone dei coniugi!
Il giorno del matrimonio, nella pienezza delle emozioni, si ha quanto è necessario per essere una famiglia “sana”. In potenza c’è tutto e, se qualcosa non c’è, si pensa che non manchi nulla. Nella maggior parte dei casi (anche per la necessità ai fini della celebrazione del matrimonio in chiesa) si è svolta diligentemente la partecipazione al corso prematrimoniale; qualcuno tra uno sbadiglio e una forzatura da parte di uno della coppia (tendenzialmente la fidanzata); qualcun altro ascoltando con le orecchie, ma contrastando mentalmente le opinioni “troppo ecclesiali” a cui sfuggire alla prima occasione; altri attentissimi a prendere appunti perché sono di quelli che “casomai me lo dimenticassi”; taluni ancora seriamente interessati, intenzionati e motivati.
Tutti costoro desiderano realizzare, costi quel che costi, il desiderato progetto! E a costoro vien ben annunciata la verità sulla sessualità, la necessità del distacco dalla famiglia d’origine, la visione sulla scelta delle priorità quali, ad esempio, il lavoro, gli hobbies, il calcio, lo shopping, il “baretto”, la discoteca con le vecchie amiche e quant’altro. Viene ben detto che i figli sono un dono e non un diritto; che amare è una decisione, cioè un atto della volontà. Viene ripetuto sempre che l’uomo è diverso dalla donna, persino nel distinguere la scala dei colori e che l’uno deve rendere felice l’altro senza pretendere di esserlo per primo. Viene anche ribadita quella bellissima parola che “non tramonti mai il sole sopra la vostra ira” (Ef 4,26). Guai al mondo se, dopo un amorevole colloquio, il parroco o le coppie guida provassero a suggerire di aspettare ancora prima del matrimonio, di discernere bene… Dio ce ne scampi, noi ci amiamo, ti risponderanno giustamente.
Quante altre cose si dicono, si affermano, si vogliono imprimere nella testa gli uni degli altri, si incoraggia, si scoraggia, si danno addirittura (sbagliando) consigli, si scende sullo psicologico, ci si alza troppo sul teologico.
I due saranno Una Cosa Sola
Ma la cosa fondamentale forse non si considera mai. Ci sono, davanti a noi, due persone! Due creature, non due creatori, che a malapena riescono a balbettare qualcosa di minimamente affettivo e che dovranno diventare addirittura Una Cosa Sola, cioè Uno, Una sola carne, o, per essere più precisi: un SACRAMENTO! E cammin facendo le vicende della vita si articolano. Ma la famiglia ferita è davvero quella che arriva alla separazione? È questa la nuova materia della pastorale? O non ė forse la parte precedente che deve essere potenziata e rafforzata onde evitare separazioni o divorzi? Questa è davvero la missione ed è POSSIBILISSIMA! Le due persone, maschio e femmina che abbiamo davanti sono due separati; infatti, differentemente a quanto pensa la mentalità corrente, i due fidanzati non sono ancora una cosa sola. I conviventi non sono ancora una cosa sola perché, di fatto, nulla ancora è accaduto che li possa far diventare Uno. Affiatatissimi e innamoratissimi, ma non ancora UNO.
(fine prima parte)
Cristina
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