Concludiamo oggi la riflessione sulla castità con le sue ulteriori tre caratteristiche concrete. Cosa è casto nel rapporto intimo degli sposi? Cliccate qui per leggere le prime tre già pubblicate nel precedente articolo.
- No agli anticoncezionali. I metodi naturali permettono di accogliere la propria sposa o il proprio sposo interamente nella sua fertilità femminile o maschile. Gli anticoncezionali escludono una parte della donna o dell’uomo lasciando spesso una sensazione negativa di incompiutezza e frustrazione. Noi abbiamo fatto esperienza di entrambi. In un periodo di forte difficoltà e fragilità abbiamo scelto di lasciare i metodi naturali per l’uso del preservativo. Sono stati i mesi più aridi della nostra relazione. Escludere artificialmente e volontariamente l’aspetto procreativo ha indebolito di molto l’aspetto unitivo tra di noi. C’era il piacere fisico ma mancava una gran parte dell’unione profonda dei nostri cuori. Mancava l’ingrediente più importante. Quello che fa differenza. La differenza tra chi fa del sesso e chi concretizza, attraverso il corpo, l’unione intima che lega due sposi che vivono il loro matrimonio nel dono e nell’accoglienza autentica, piena e vicendevole. Avvalersi dei metodi naturali è castità perchè l’amore matriminiale chiede di accogliere tutta la persona amata. Se non possiamo accogliere tutto di lei o di lui siamo pronti ad attendere perchè non vogliamo accontentarci di una sola parte dell’altro. Solo vivendo l’intimità accogliendo tutto dell’altro saremo casti perchè c’è aderenza tra cuore e corpo.
- Un incontro non carnale ma totale. Non basta un solo corpo e non basta un solo spirito, una sola anima. Per avere una relazione d’amore autentica servono entrambi. Il matrimonio è proprio la relazione dove si può sperimentare un solo corpo e un solo cuore. Siamo uno. Luisa dal giorno delle nozze abita il mio cuore. C’era anche prima, ma non è la stessa cosa. Dopo le nozze ho promesso di essere suo per tutta la vita. La mia promessa diventa carne e si manifesta nell’incontro intimo. Nell’amplesso il nostro corpo sta dicendo sono uno con te. Il corpo diventa luogo di una comunione profonda dove l’invisibile diventa visibile e l’amore prende forma e concretezza. Qualcosa di meraviglioso che travalica il piacere fisico per diventare, quando vissuto autenticamente, un momento di eternità. Davvero l’orgasmo non è che una piccolissima parte di un piacere e di una gioia molto più profondi e belli. I preliminari, l’amplesso e l’abbraccio dopo sono un’insieme di sensazioni ed emozioni per nulla superficiali ma che portano benefici per tutta la persona. Le ore e i giorni dopo aver fatto l’amore così viviamo con più forza la nostra vita, il nostro lavoro, il rapporto con i nostri figli e anche la nostra fede perchè abbiamo , attraverso il nostro corpo, nutrito tutta la nostra persona di amore vero e concreto. La castità è un piacere completo e non un semplice orgasmo.
- E’ un gesto sacramentale e liturgico. Cosa fanno gli sposi quando celebrano il sacramento del matrimonio? Danno il loro consenso del cuore (volontà-impegno), che si esprime con la parola , e poi confermano quel consenso del cuore con il corpo, si uniscono in intimità fisica, e da quel momento il sacramento del matrimonio è avvenuto e diventa efficace. Non entriamo qui in rare eccezioni. Questa è la normalità. Il sacramento da quel momento c’è e ci sarà sempre. Tutte le volte che quindi noi torniamo ad unirci con tutto il nostro essere (cuore, volontà, anima, corpo) nell’intimità sessuale, rendiamo di nuovo presente quella realtà che ha fatto insorgere il nostro sacramento. Ci doniamo totalmente di nuovo l’uno all’altra e quindi cosa succede? Come nell’Eucarestia, che è molto simile in questo, lo Spirito Santo rende di nuovo presente, rinnova quei doni che ci sono stati fatti una volta per sempre durante la celebrazione delle nozze e vengono così rigenerati. Con questo gesto aumentiamo l’apertura del cuore, per accogliere lo Spirito Santo. Capite ora che gesto grande e profondo sia l’unione fisica degli sposi? Di come sia importante curarla, prepararla e perfezionarla? Che doni riceviamo? Ve li elenco soltanto. Se volete approfondirli ho scritto articoli specifici e li riprendo nel libro Sposi profeti dell’amore. I doni sono: effusione dello Spirito Santo (ne ho già accennato sopra), aumento della grazia santificante (comprendiamo meglio l’amore di Dio per noi facendone esperienza attraverso il nostro coniuge e al nostro dono reciproco), aumento dell’amore naturale e generazione di vita nuova (un rapporto fisico vissuto bene nella verità è sempre fecondo e generativo. Si genera sempre amore nuovo che poi gli sposi potranno spendere tra loro, con i figli e con tutte le persone che incontreranno durante i giorni a seguire)
Concludendo posso affermare che se sto cercando nella mia vita di essere casto non è perchè me lo dice la Chiesa, perchè voglio essere più bello e santo degli altri, ma lo faccio per un sano “egoismo”. Lasciatemi questo termine che rende l’idea. Perchè iniziando a percorrere questa strada ho sperimentato come il fare l’amore così, sia molto, ma mooooolto più bello e più pieno. Per questo non tornerei indietro. Non voglio accontentarmi di meno di questo. Costa fatica ma ne vale la pena. Come dice sempre Costanza Miriano: i cattolici lo fanno meglio. Questo è il modo per vivere questo gesto anche dopo vent’anni di matrimonio come noi, come una meraviglia sempre più grande. Per non finire quindi come tante altre coppie nel deserto sessuale e, di conseguenza, relazionale.
Antonio e Luisa
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