Oggi con me in paradiso

Il regno di Dio è già in mezzo a voi. Siamo rientrati a casa dopo giorni di immensa Grazia. Giorni fatti di fatica, sudore, magliette puzzolenti, 4 bagni per 130 persone, sveglie all’alba per arrivare prima degli altri a fare colazione alla macchinetta onde evitare di stare un ora e più in fila ad aspettare con le tazze in mano per tutta la famiglia.

Notti fredde e notti calde, notti silenziose e notti rumorose, 60 bambini di tutte le età, bambini che piangono, che si lamentano a ogni passo, che corrono, giocano, fanno mille domande sotto il sole. Giorni fatti di passeggini che si incastrano sul ciottolato lungo i sentieri (facciamo un elogio alla Chicco, perché siamo tornati a casa e il nostro passeggino, contro ogni aspettativa, è tornato a casa integro e funzionante!-non è una pubblicità per loro, nessuno ci paga per dire questo!), di spalle e braccia che fanno invidia a Yuri chechi, di mani volenterose e fratelli e sorelle disponibili, che faticando con te e come te, spingono, sollevano, trainano figli che non sono loro ma che in quel momento è un po’ come se lo diventassero.

Giorni di canto, di festa, di giochi, di inno, ripetuto, gustato: “con me tu sei, in Paradiso, con me tu sei in paradiiiisooooo”. Giorni di fratellanza, in cui abbiamo assaporato cosa vuole dire essere una grande Famiglia, dove ciascuno segue il suo passo ma la meta è la stessa e la carità rende tutto più tollerabile e bello oltre che più forti lungo la strada. Abbiamo percorso 6 giorni di tutta sta roba per andare dove? Chi ce l’ha fatto fare?!

Eravamo in cammino verso il PERDONO DI ASSISI! Festa che si celebra il 2 agosto. (Se non sai di cosa si tratta, in fondo all’articolo c’è un breve racconto). Quest’anno la marcia francescana aveva come titolo e tema: OGGI CON ME IN PARADISO!!

Ecco cosa ci ha spinto: il Paradiso!! Ma chi non vorrebbe conquistarselo, arrivarci correndo! Spesso si pensa al Paradiso come qualcosa che ci accoglierà in un futuro (più in là possibile), dopo che siamo morti. Pensarla così, non è propriamente una cosa tanto bella a cui aspirare.. è bello sicuramente, ti fidi che sia così, ma questa cosa mette anche paura. Il Paradiso può arrivare solo se facciamo esperienza del passaggio dalla vita alla morte. Quindi magari, Paradiso aspetta va.. ci risentiamo più in là.

Alt! Forse non è poi così vero. Quando da giovani seguivamo i corsi di Padre Giovanni, abbiamo capito una cosa bellissima, difficile da mettere sempre in pratica, ma bella perchè ti avvicina al pensiero di Dio.. ovvero a ragionare fuori schema. Dio ragiona andando fuori schema. Ma spesso questi fuori schemi sono più semplici di quanto possa sembrare.

Gesù ci dice nel Vangelo di Luca che il Regno dei Cieli è già qui in mezzo a voi. Waaaaa!!  Allora non devo morire per forza per cominciare ad assaporare un piccolo pezzetto di Paradiso. E anche quando questo passaggio avverrà, allora il Paradiso sarà totale!! Ecco allora cos’è il Paradiso: è la presenza viva di Gesù in mezzo a noi! È qui, oggi, mentre sto leggendo questo articolo di sta famiglia pazza e squinternata, che anela al Paradiso ma che ha tanto bisogno di essere perdonata!

È qui oggi, mentre stai prendendo la macchina per andare al lavoro, tempo prezioso per metterti in relazione con il Padre. È qui oggi, mentre stai lavando, stirando, facendo la spesa, urlando a tuo figlio di fermarsi prima del capitombolo seriale seguito da pianto e stridore di denti (e intano tu pensi “glielo avevo detto”). È qui oggi, quando pensi che la tua vita non abbia un senso, uno scopo, dove ti senti triste perché vorresti un di più che non hai. È qui oggi, quando devi arrancare per arrivare a fine mese. È qui oggi nell’abbraccio del tuo sposo, nelle risate con i tuoi figli, nel desiderio grande di una benedizione nell’arrivo di figli che non arrivano, o che arrivano e sono più pronti di te, di voi per varcare già ora le porte del Paradiso. Il Paradiso è già qui. Tutti possiamo già ora sperimentarlo.. non riesci a vederlo?

Fai questa prova: prenditi del Tempo e vai a messa. Fermati e sosta durante l’Eucarestia. Semplicemente guarda quello che accade di fronte a te… non è allucinazione, non è un gesto tanto per… è lì! Gesù ti chiama lì! In quell’ostia spezzata, il quel corpo dato e offerto solo per te, per amore tuo. Per dirti ancora una volta che Lui è la tua salvezza, e che non devi temere. Ogni volta che avviene quel miracolo, la distanza tra cielo e terra svanisce. Cielo e terra si toccano, per dirti che il paradiso è già qui, è già ora. E che Gesù è vivo!

Quando poi esci da messa, torna a casa. E anche se quando varchi la porta può venirti voglia di richiuderla e tornare dopo, non farlo. Entra e guarda. Quell’assaggio di Paradiso è nell’intimità con tuo marito o tua moglie. È quella paternità e maternità verso i tuoi figli, e quando questi non ci sono verso l’umanità intera: la genitorialità è sempre un privilegio, il cui unico obiettivo è far conoscere il Padre. Il Paradiso è nel Tempo che scegli di vivere, come vivere, con chi vivere. Trova sempre un pretesto per metterti in relazione con Lui.

Il Paradiso è come già detto, anche nei gesti spesso abitudinari della quotidianità. Tutto ciò che faccio lo faccio perché amo! E non dimenticare che anche nella sofferenza di coppia, qualsiasi essa sia, la morte non ha l’ultima parola!

Allora concludiamo con questo incoraggiamento, che ci è stato donato e che ci accompagna in questo nostro oggi: NON TEMERE, Anna .. Stefano… Michele… Marta… (metti il tuo nome) PERCHÉ HAI TROVATO GRAZIA PRESSO DIO. Ripeti ogni giorno questo annuncio dell’angelo a te! Così è davvero! Ieri, oggi e domani sei figlio Amato.

A presto!

Anna e Ste – Cercatori di Bellezza

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Sotto un breve riassunto di come è nata la festa del perdono di Assisi

l 2 agosto si ricorda SANTA MARIA DEGLI ANGELI e del perdono, Madonna alla quale è dedicata una Basilica in Assisi, e dove Ella apparve a San Francesco, il quale svolse parte della sua opera nella cosiddetta Porziuncola, una chiesetta ottenuta in dono dai monaci Benedettini del monte Subasio nella quale fondò l’Ordine dei Frati Minori, da lui stesso rimodernata e sistemata e presso cui si ritirava in preghiera e meditazione.

Proprio qui si narra che un giorno di luglio del 1216 San Francesco si trovasse a pregare quando gli apparve in tutto il suo fulgore la Madonna seduta alla destra di Gesù Cristo e circondata da angeli la quale gli chiese in che modo poter esaudire il suo desiderio di mandare tutti in paradiso.

San Francesco rispose prontamente: “Signore, benché io sia misero e peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”. Quale altruistica richiesta! Che tutti quelli che nel corso degli anni si fossero recati a pregare nella Porziuncola, avessero ottenuto la completa remissione delle loro colpe, quello che viene conosciuto come il Perdono di Assisi.

Gli fu infatti risposto di recarsi dal Papa in carica, ovvero il Pontefice Onorio III il quale dopo averlo ascoltato e concessa l’indulgenza gli chiese se volesse un documento, ma il frate rispose sicuro: “Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l’opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni”. Così il 2 agosto di quell’anno San Francesco promulgò il Grande Perdono per ogni anno in quella data a coloro che fossero andati nella chiesetta della Porziuncola, oggi all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli.