Questa domenica si festeggia la prima solennità del tempo ordinario dopo il tempo di Pasqua. Si festeggia la Santissima Trinità. Chi è Dio? Molte volte ce lo siamo chiesti. Molte volte abbiamo cercato di capirci qualcosa. Tempo perso. Si possiamo discuterne e studiare, possiamo imparare il concetto, ma l’essenza di Dio Trinità è qualcosa che ci supera e che noi non abbiamo la capacità di comprendere. E’ qualcosa che va oltre. La prima lettura ci dice qualcosa sul carattere di Dio. Dio è quello che ci riprova sempre. Colui che non smette di volerci bene e di desiderare il nostro amore.
Dice di sè infatti rivolto a Mosè: il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di grazia e di fedeltà, Dio ripete continuamente lo stesso errore: si fida di noi, nel tempo e nella storia, nonostante le innumerevoli volte che lo abbiamo tradito. Nonostante i tanti idoli che ci costruiamo e che mettiamo al suo posto. Dio dona il suo amore al suo popolo, dona i suoi comandamenti, e il popolo d’Israele si costruisce un Idolo, tradendo l’amore di Dio. Mosè, in un impeto di rabbia scaglia le tavole della Legge contro l’idolo. A rompersi sono le tavole di pietra. Non l’idolo.
Non c’è nulla su questa terra che possa distruggere quell’idolo che abbiamo posto a guida della nostra vita. Le nostre convinzioni sbagliate, i nostri pregiudizi, i nostri vizi, il nostro modo di pensare spesso inquinato dalla menzogna. Non c’è nulla di umano che possa distruggere questa nostra corazza che ci impedisce di amare in modo autentico, di essere veri, di essere pienamente uomo e pianamente donna.
Cosa c’entra tutto questo con la Trinità, con l’essenza di Dio stesso? C’entra molto perchè ciò che può distruggere la nostra corazza di menzogna è l’amore, che non è qualcosa di terreno ma di divino. Nel matrimonio un uomo e una donna che si donano e si accolgono davvero riescono con il tempo, gradualmente, giorno dopo giorno a liberarsi di tutte le bugie e riescono a intravedere la bellezza dell’amore autentico e a farne esperienza.
Per questo l’immagine più aderente alla Trinità che possiamo trovare nella concretezza dell’umanità è proprio la coppia di sposi che si ama. Già perchè una coppia di sposi che si dona completamente all’altro/a in una relazione fedele, indissolubile, feconda, unica riesce a mostrare al mondo chi è Dio. Cioè come si amano le tre persone della Trinità.
La vocazione matrimoniale non è meno importante di quella sacerdotale o dei consacrati. Il sacerdote ci dice che Dio c’è, ma la coppia di sposi racconta chi è Dio, come ama. Per questo non siamo meno importanti, non siamo meno necessari. Soprattutto è importante prendere consapevolezza che anche il matrimonio è una vera consacrazione che ci rende strumenti di Dio, per mostrarsi nel nostro amore a un mondo assetato di verità e di bellezza. Assetato di Dio.
Antonio e Luisa
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