Il piccolo Pietro: un altro grande dono del Padre!

(Alessandra) Ciao a tutti oggi vi parleremo un pò di noi, della nostra famiglia, per portarvi la nostra testimonianza di fede. Alcuni di voi magari già un po’ ci conoscono perché avranno letto dei nostri articoli pubblicati in passato su questo stesso blog. Per chi di voi non ci conoscesse vi facciamo un breve riassunto: ci siamo incontrati circa 5 anni fa, io facevo l’assistente di volo, mio marito faceva il militare volontario nel corpo degli alpini, entrambi eravamo molto presi dal nostro lavoro e da noi stessi. Nelle nostre vite c’era poco spazio per la vita spirituale, seppur entrambi cattolici battezzati.

(Riccardo) Passato del tempo insieme abbiamo capito che i nostri lavori ci allontanavano sempre di più, quindi abbiamo preso la decisione di iniziare a convivere. Dopo pochi mesi abbiamo scoperto di aspettare un figlio, la nostra bambina Olga è nata molto prematura l’otto aprile del 2018 per gravi complicanze insorte durante la gestazione e non ce l’ha fatta a sopravvivere. É stata per noi mezzo di salvezza, un dono enorme del Padre che ha portato con sè un altro grande dono, quello della nostra conversione alla vera fede. A causa di questo lutto, all’inizio eravamo profondamente sconvolti ed arrabbiati con il mondo, abbiamo poi capito, tramite quel filo sottile di Olga che ci legava al cielo, che potevamo farcela solo abbandonandoci tra le braccia di Dio Padre misericordioso. Olga è nata proprio il giorno della divina misericordia (primo segno di Dio nella nostra vita di coppia)

(A) Abbiamo iniziato un cammino di fede che ci ha portati al matrimonio religioso avvenuto nella chiesa di Santa Margherita di Scozia a Cameri il 15 luglio del 2018. Qualche mese dopo abbiamo scoperto casualmente il libro di Antonio e Luisa De Rosa: “L’ecologia del amore: intimità e spiritualità di coppia”, siamo entrati a contatto con l’associazione Intercomunione Famiglie che ci ha aiutati, e ci aiuta tutt’ora, a scoprire sempre più il significato profondo del matrimonio cristiano, che non avevamo compreso appieno. A dicembre dello stesso anno della salita al cielo di Olga, c’è stata un’altra dura prova. Dopo tante preghiere pensavo di essere rimasta incinta, in realtà abbiamo poi scoperto che avevo il sacco gestazionale senza embrione. Ci siamo sentiti molto scoraggiati, un altro sogno che veniva stroncato sul nascere, abbiamo pensato che forse non era nei piani di Dio donarci un figlio, ma mai disperare. Mi sono sempre detta che fin da bambina sentivo di essere chiamata a fare la moglie e la mamma e anche se non fossi stata mamma nella carne, lo sarei stata in altri modi, anche se non sapevo quali non sentendo la chiamata all’adozione. Mi permetto di aprire una parentesi su un argomento che ritengo vada affrontato: per maternità o paternità non nella carne non necessariamente si deve intendere l’adozione. L’adozione è una chiamata che non è per tutti, è una strada tortuosa, non facile, fatta di avvocati per i minori, assistenti sociali, pratiche e anni di attesa. Lo so perché sono figlia di una mamma adottiva che ha anche lavorato per una associazione che si occupa di adozioni e ho seguito il processo di adozione dei miei genitori per mio fratello minore. Quindi mi rivolgo col cuore in mano alle coppie che si trovano nel desiderio di un figlio, in tanti vi diranno di adottare in maniera molto semplicistica, ma ricordate che ci sono altre forme di maternità e paternità ad esempio il volontariato. Io mi sono sentita mamma oltre che di Olga anche di tanti bambini prematuri in terapia intensiva neonatale che con il mio operato per la associazione di volontariato mani di mamma indossavano piccoli capi in lana realizzati da me.

(R) Gesù ci insegna a non chiedere continuamente segni perché il segno più grande ce lo ha dato morendo sulla croce, eppure nella sua infinita bontà a noi ne ha dati tanti. Lo scorso anno siamo stati in pellegrinaggio alla Basilica di Sant’Antonio da Padova a cui mia moglie è molto devota, essendo la nonna, che l’ha cresciuta, di origini padovane. Recandoci alla basilica in pellegrinaggio avevamo deciso di confessarci, comunicarci e recitare il Santo Rosario in basilica. Ci siamo confessati e il sacerdote ci ha data la preghiera dei genitori che avevano perso un figlio, nel leggere la preghiera ci siamo accorti con stupore che era stata scritta proprio l’8 aprile 2018, il giorno della nascita della nostra Olga. Due anni fa siamo stati per il compleanno di mia moglie in vacanza in Trentino, abbiamo alloggiato in un residence e chiedendo alla proprietaria dei luoghi belli da visitare, la donna ci ha indicato la passeggiata tra i boschi che dal lago di Tovel porta al Santuario di San Romedio a cui, ci dice la signora, tante coppie si rivolgono nel desiderio di un figlio. Per fare la propria richiesta di intercessione al santo occorre percorrere tutta la scalinata del santuario, che è lunga, visto che il santuario è costituito da cinque  piccole chiesette costruite una sopra l’altra, e occorre chiaramente chiedere la sua intercessione con fede. Non conoscevamo questo santo, ne tanto meno eravamo a conoscenza che aiutasse coppie nel desiderio di diventare genitori, percorrendo la scalinata abbiamo visto appesi sulle mura tantissimi fiocchi nascita. Un altro santo che non abbiamo cercato, ma ci è venuto in aiuto come segno della presenza di Dio al nostro fianco.

(A) Ho ricevuto più volte risposte chiare dal Signore Gesù quando gli chiedevo se era sua intenzione donarci un altro figlio, ma ero talmente rinchiusa nella mia negatività che non me ne ero mai accorta. Il giorno che ho scoperto di essere incinta ho ricevuto per “coincidenza” divina, per così dire, il nastro benedetto sulle sacre mura della Santa Casa di Loreto. Lo avevo richiesto, nel mio desiderio di maternità, dopo aver letto un articolo che parlava di questa tradizione cristiana portata avanti dalle monache passioniste di Loreto. Il nastro arriva con una preghiera che gli sposi possono recitare insieme. La gravidanza di Pietro è stata una gravidanza altamente a rischio, sono stata costretta a letto fin dal iniziò della gestazione, ho avuto una minaccia di parto prematuro a 28 settimane e abbiamo rischiato che il piccolo venisse intubato e alimentato artificialmente in terapia intensiva neonatale. Mio marito, quando sono tornata a casa, è stato poi costretto a chiedere un’aspettativa dal lavoro, poiché avevo bisogno di qualcuno che potesse assistermi continuamente e non abbiamo parenti o familiari vicini, per altro, con la pandemia COVID era meglio non far entrare altre persone in casa nostra. Arrivata al terzo di mese di gravidanza, poco prima di andare a fare la visita con il chirurgo che avrebbe dovuto eseguire per me l’intervento di cerchiaggio (in via precauzionale), che serve a ridurre il rischio di parto prematuro, mi sono recata nella chiesetta della clinica Mangiagalli, per rivolgere a Gesù e Maria la mia preghiera. Ho visto che c’era un cestino dove si poteva pescare un bigliettino con un passo del Vangelo. Mentre pescavo il bigliettino ho pensato: ”quanto desidero questo figlio, ma ho veramente tanta paura di perderlo, fa Signore che possa nascere sano e forte”. Il passo del Vangelo era: ”se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò” (Gv. 14,14). Il giorno che sono stata ricoverata in ospedale per l’intervento di cerchiaggio mi sentivo sola, triste e preoccupata, eravamo in pieno lock down, non potevo vedere mio marito perché i familiari non entravano nei raparti, lo salutavo dalla finestra dell’ospedale, ma quanto avrei voluto un suo abbraccio…….. La prima sera di ricovero, mentre stavo recitando il Santo Rosario in diretta da Lourdes, allungo il braccio per accendere la luce sopra al letto e cade un Santino che era rimasto incastrato con una preghiera della mamma in attesa di un figlio e l’immagine di Maria bambina. Non so se era li perché il sacerdote che passava nelle stanze lo aveva dato a una mamma che non aveva fede e lo aveva lasciato lì, o se era di una mamma che lo aveva dimenticata tornando a casa, sta di fatto che sono stata immensamente grata a Maria Santissima di avermela fatta trovare. L’ho recitata tutti i giorni che sono stata ricoverata e andando via avrei voluto portare con me quel santino, ma ho pensato che non ne avevo il diritto, che un’altra mamma avrebbe potuto sentirsi sola, abbandonata e aver bisogno di recitare quella preghiera per mettersi nelle mani della nostra mamma celeste.

(R) Adesso guardiamo il nostro Pietro e pensiamo che Gesù veramente ci ama di un amore infinito perché ci ha fatti incontrare Lui, ci ha uniti nel matrimonio sacramento dopo averci donato una figlia che è, e sarà, sempre il nostro angelo in Cielo. Come ci hanno detto dei nostri amici, noi abbiamo partorito Olga nella carne e lei ci ha partorito nella fede. Prima  che Alessandra restasse incinta un amico ci invitò a pregare Giovanni Paolo II perché Padre Raimondo Bardelli invitava le coppie nel desiderio di un figlio a farlo. Ricordo che una sera abbiamo recitato una preghiera a questo grande papa e santo e nei giorni successivi mia moglie mi ha fatto leggere un articolo dove si parlava della mamma di Giovanni Paolo II, Emilia Kaczorowska, e che prima di mettere al mondo il nostro amato santo e papa aveva avuto una bambina di nome Olga, morta subito dopo il parto come la nostra e la gravidanza del suo secondogenito Karol Wojtyla era stata per lei una gravidanza a rischio che l’aveva costretta a letto. A nostro figlio Pietro insegneremo questo, che tutti i santi sono suoi amici e lo accompagneranno per tutta vita e che non bisogna pregare per chiedere segni, ma che comunque Gesù che ci ama immensamente e che ci conosce più di noi stessi, quando ci vede confusi e che brancoliamo nel buio ce li manda come se fossero dei cartelli stradali che ci indicano la direzione in mezzo alla nebbia.

Abbiamo imparato nel bene e nel male a iniziare sempre le nostre preghiere con grazie e quindi grazie a voi che avete dedicato qualche minuto delle vostre giornate a leggerci.

Riccardo e Alessandra

Cliccate qui per entrare nel gruppo whatsapp 

Iscrivetevi al canale Telegram

Per acquistare i nostri libri Influencer dell’amore – L’ecologia dell’amore – Sposi sacerdoti dell’amore

Per iscrivervi al canale youtube cliccate qui

Che cos’è la provvidenza?

 

Ringrazio Francesco, che mi ha inviato questo bellissimo articolo, e vi invito a visitare il sito 5p2p.it, molto interessante e ricco di spunti, che gestisce con la moglie Alessandra. Due giovani sposi, che ho avuto il piacere di incontrare in quel mare sconfinato che il web. Stanno portando avanti un bellissimo progetto che merita attenzione e sostegno.

Stamattina non vi volevo annoiare ma, mentre preparavo le merende dei bambini da portare a scuola dopo aver dormito dodici ore (non mi succedeva da quando avevo cinque anni!!!), ho pensato che tutto quello che avevo intorno, compresa la cucina sporca abbandonata della cena di ieri sera, era provvidenza. Questo non perché un giorno, a forza di preghiere e autoconvincimenti che Dio provvederá, tutto mi è cascato dal cielo, ma perché avevo davanti Francesco, frutto di un cammino forte e stravolgente di provvidenza; poi c’era Chiara, frutto di una grandissima provvidenza; e poi Maria e Samuele e non ne parliamo; poi il fatto di vivere in Basilicata (e chi l’avrebbe mai immaginato!) dopo tutti quegli anni in giro per l’Europa (e chi lo avrebbe mai immaginato!); e poi 5pani2pesci (e su questo non ho parole…) e poi tutto il resto. Insomma una vita sulla barca della provvidenza!

Volevo iniziare questo post scrivendo un esempio della mia vita in cui ho sperimentato la provvidenza, ma è impossibile sceglierne uno… ho l’impressione che tutto il cammino che sto facendo è una continua e costante provvidenza. Allora, siccome la faccenda è piuttosto lunga, ecco un piccolo indice per navigare questo post!

Se Dio esistesse davvero

 

Spesso mi capita di sentir parlare di provvidenza come l’evento magico che si manifesterá nel caso in cui davvero Dio è quello che dicono i preti. È quella cosa che, se davvero Dio esiste e mi vuole bene, allora succederá. È chiaro che di sicuro ci sará una delusione, è garantito! Per me la provvidenza è esercizio quotidiano della fede che Dio mi ha donato. È il talento che il padrone prima di partire per il suo lungo viaggio mi ha consegnato perché portasse frutto. È un percorso pieno di passaggi e responsabilità non ovvie che scavano nella mia vita e nella mia personalissima relazione con Dio per farmi diventare prima donna e poi santa… cioè felice da Dio!

E qui mi potresti dire: “Ma no Ale! Che visione particolare che hai… la Provvidenza sono le polpette che cadono dal cielo, no?” Che delusione il silenzio di Dio! Che amarezza aspettare che le cose cambino ed invece vedere che tutto va per il verso sbagliato, che i miei progetti mai si realizzano. Gesù quando parla della Provvidenza, dice:

Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Mt 6, 33

Questo lo dice, subito dopo aver elogiato i gigli del campo e spiega la dinamica fondamentale della Provvidenza: cercate prima il regno di Dio. Cioè prima —prima della pagnotta, prima delle cose buone e belle, prima di quello che desidero— prima di tutto, cerca il regno di Dio, e tutto il resto ne sarà una conseguenza. Il regno di Dio, cioè la Sua Volontà su di te, la massima bellezza e la Sua Giustizia (per me la giustizia piú grande è riuscire ad accettare il Suo Amore gratuito) questa è la strada che spalanca la Provvidenza, allora faró esperienza della paternità di Dio e non mi mancherá piú nulla.

In altre parole Provvidenza vuol dire:

Costringere Dio a prendersi cura di te

mentre tu ti occupi delle cose del Padre tuo. Quante volte abbiamo sperimentato questa dinamica di Dio, folle per noi! La radice fondamentale per vivere questa esperienza è pensare bene di Dio, di un Dio che si prende cura di te e che ha preparato per te qualcosa di bello e buono per la tua vita anche quando la situazione esterna è folle e precaria.

Quante volte ci siamo trovati nella precarietà ed abbiamo guardato in alto… quante volte non abbiamo ricevuto le risposte che cercavamo!!! Per poi rendersi conto (anche ad anni di distanza) che la Provvidenza più grande per noi in quella situazione era stata proprio partire (e non rimanere come pensavamo noi), che era stata stringere la cinghia, che era stata privarsi di quel desiderio ecc. ecc. e la lista continua. Ma oggi dico, benedetti ostacoli!! Mi hanno forgiato come donna e come madre, mi hanno dato uno “sguardo oltre”, hanno allenato la mia pazienza, hanno rafforzato la mia fede affinchè potessi sempre meglio fare la volontà del Padre mio e così vivere a pieno la mia vocazione!

La Provvidenza è molto di più

All’inizio pensavo che la Provvidenza fosse trovare d’improvviso soluzione ad una necessitá per la quale non si trovava via d’uscita. E tante volte mi è accaduto: una volta mentre cercavo disperatamente di darmi da fare per racimolare settanta euro per pagarmi il viaggio per Assisi, ho trovato accidentalmente dei soldi in una vecchia giacca che non mettevo da tempo. Un’altra volta, ero in una situazione simile, e qualcuno mi ha offerto di lavorare per qualche giorno in campagna. Insomma proprio nel momento del bisogno, in cui avevo fatto di tutto e non c’era proprio speranza di far altro, arriva un’opportunitá o un regalo. Questa idea peró è estremamente limitata, perchè legata ad una semplice necessitá economica.

La vita è più complessa e la Provvidenza molto più grande.

Camminando camminando, ci siamo trovati più volte davanti al nostro personalissimo Mar Rosso… davanti a noi una distesa d’acqua immensa, dietro l’esercito egiziano imbufalito. Mai capitato di sentirsi così? In queste situazioni fai fatica a credere perché è talmente impossibile che la speranza ti abbandona.

La nostra esperienza è che quando abbiamo cercato con determinazione e sincerità la Sua Volontà su di noi, una strada si è sempre aperta per rispondere alla Sua chiamata.

È successo così quando decidemmo di sposarci.

Giovani precari senza certezze si sposano! Cioè, le certezze ce l’avevamo eccome (!), ecco magari non erano le certezze standard che si sentono in giro: non erano il lavoro fisso, la casa di proprietà o altre sicurezze materiali. Avevamo la certezza, dopo un intenso cammino di discernimento (!), che quella fosse la nostra strada per incontrare il Signore! E quello ci bastava… no, di più! Questo era quello che il nostro cuore ardeva!

Decisi a sposarci, pensavamo fosse importante per Francesco tornare a lavorare in Italia (era ricercatore in Svizzera). Avoja a bussare a tutte le porte ma non si apriva nessuna strada. Sembrava impossibile trovare lavoro. Forse dovevamo abbandonare l’idea di vivere in Italia, o peggio, quella di sposarci? Puntammo dritti al Signore: “Se questa è la tua Volontà su di noi, questa situazione la devi sbloccare Tu!”. In questo clima di burrasca, Francesco va ad un congresso in Portogallo, presenta un suo progetto e un prof, molto colpito, gli offre un lavoro a Roma… a Roma!!! Un lavoro!!! E fu cosí che vivemmo i primi due anni di matrimonio a Roma prima di trasferirci per diversi anni all’estero.

Nella maggior parte dei casi della vita quotidiana la Provvidenza è un’amica che passa nel momento giusto, proprio mentre avevo bisogno di una consolazione; ma è anche quella forza (che non ho e che chiedo a Dio!!!) che mi permette di organizzare, progettare e portare avanti con costanza ogni giorno le piccole cose.

Quando arriva la Provvidenza?

La Provvidenza arriva sempre dopo. Prima ci sono le scelte di fede e poi la Provvidenza. Non solo, l’arrivo della Provvidenza è anche il segnale, la conferma, che quella è la strada da percorrere. E se la Provvidenza non arriva? Abbiamo toppato tutto? Calma…

La prima cosa da fare è domandarsi, di fronte a Dio, se stiamo cercando veramente la Sua volontà… oppure la nostra. Tu mi dici, ma io voglio sposarmi, che c’è di male!? Nulla! Ma la questione qui non è capire se una cosa è buona o cattiva, ma cosa è meglio, cosa sei chiamato a fare oggi! Potrebbe essere diverso da un tuo semplice desiderio buono, potrebbe essere che la precarietà e l’insicurezza di oggi siano la strada da percorrere per demolire le barriere ed incontrare pienamente il Signore.

Altre volte, il fatto che la Provvidenza non arrivi vuol dire semplicemente che quella non è volontà di Dio! Quanti santi abbiamo pregato per rimanere a Roma da novelli sposi!! Ma niente, nessuna strada si apriva… solo quando abbiamo preso in considerazione l’idea di lasciare tutto e partire per la Francia che la Provvidenza e la sua abbondanza sono arrivati.

Provvidenza vuol dire anche abbondanza, ma mai per il superfluo. Il Signore non farà mai mancare il necessario, ma il superfluo no, Dio è un amministratore accorto e dà a chi ha bisogno. Infine, la Provvidenza non arriva per progetti sottosviluppati ed egoistici… ma solo per progetti in cui al centro c’è la Sua Volontà, il prossimo ed i fratelli.

Guida pratica per sperimentare la Provvidenza

Adesso quando penso alla provvidenza penso sempre allo sguardo d’amore di Dio verso di me; me lo immagino con un certo sorriso sommesso, come a dire “ma di cosa ti preoccupi? perché ti affanni? Hai forse dimenticato che hai un Padre?!”. La provvidenza è quell’esperienza che mi fa distogliere per un momento lo sguardo e l’affanno dalla mia preoccupazione e mi fa arrivare allo sguardo di Dio. In quel momento si ridimensiona tutto. Tutto trova il suo ordine. Se Dio mi è vicino, allora di cosa dovró temere?

Questo percorso mi fa passare sempre per la strada dell’accettare di non essere poi cosí onnipotente come penso. Da sola, con i miei soli sforzi non sempre arrivo lontano. Penso, allo stesso tempo, che la provvidenza debba sempre associata alla parola responsabilitá. Quindi per me la parola provvidenza significa in sostanza:

  • Chiedermi se quello che sto facendo è volontá di Dio
  • Farsi il mazzo per fare tutto quello che è possibile con le mie forze
  • Continuare a farsi il mazzo per arrivare fino a toccare il limite delle mie forze (rosicando tantissimo!)
  • Accettare che non sono onnipotente (anche qui grandissime rosicate!). Rendermi conto che in fondo molto della mia vita non dipende da me, soprattutto le cose piú importanti (come ad esempio essere figlia di questi genitori, sorella di qualcuno, nata in questo posto, il sole al mattino, i figli che ho, ecc)
  • Umiliata dall’idea oggettiva di essere un micragnoso respiro di un moscerino davanti a Dio o forse meno, inizio ad accettare l’idea di ricevere il Suo Amore abbandonandomi alla Sua provvidenza, ovvero al Suo intervento sconvolgente per ritrovare il Suo sguardo.

La provvidenza nella mia vita è un cammino che, dopo l’ascolto di Dio e la fatica delle mie braccia, mi porta davanti a quell’impossibile che mi fa toccare la grandezza di Dio con una mano.

E se aprissi gli occhi all’agire di Dio?

Per sperimentare, o meglio, per rendersi conto di quanta Provvidenza ogni giorno noi riceviamo basta solo aprire gli occhi. Non é cosa semplice, lo so! Per avere occhi attenti bisogna educarli a riconoscere la Bellezza, Dio stesso. A volte la Provvidenza è una sfida:

“Signore sto facendo questa cosa perché, dopo aver pregato e confrontandomi con la mia guida spirituale, ho capito che è la Tua volontá che io faccia questo. Non vedo proprio come possa realizzarsi… ma faccio il primo passo perché, se davvero è volontá Tua come ho capito, allora la barca della provvidenza verrá in mio soccorso”

A volta invece un regalo come incontrare per caso quella persona che ti consola in un momento difficile. Altre volte è un semplice accompagnamento e sostegno nelle piccole cose quotidiane.

Alla fine ogni singola cosa della mia vita è il frutto della Provvidenza, ovvero di un percorso che fra ascolto, fatica e buona volontá è andato sempre e in ogni modo a sbattere contro un Mar Rosso insormontabile che mi ha obbligata a fare esperienza di Dio e che, allo stesso tempo, ha obbligato Dio a prendersi cura di me. La provvidenza per me è vivere il mio essere da adulta responsabile che si meraviglia come una bambina davanti ad uno sguardo attento di Dio che si prende cura di me e non si stanca mai.

La provvidenza è lo sguardo di Dio, la tenerezza di Dio, l’Amore di Dio per me.

Buon cammino amici, che possiate sperimentare ogni giorno la Provvidenza di Dio in tutte le sue molteplici forme!

Scritto da Alessandra e condiviso da http://5p2p.it/che-cosa-e-la-provvidenza