La bellezza di Tiziana Mercurio, un’innamorata della purezza

La purezza è una virtù da custodire e desiderare, ma prima di tutto da riscoprire. Perciò, invece di sprecare tante parole, voglio farvi respirare il profumo che ha una vita vissuta nella purezza, vi voglio parlare della bellezza di Tiziana, perché è la bellezza che attira.

È la testimonianza di vita di Tiziana Mercurio, una giovane ragazza di Benevento salita al Cielo nel 2006 a 26 anni e che mi affascina perché mi incoraggia a credere ancora nella purezza, a vederla come una realtà sempre attuale per tutte quelle coppie che vogliono amarsi donandosi all’altro.

«Tiziana aveva un’ambizione eroica: nel giorno del suo matrimonio, come giglio profumato, voleva presentarsi all’altare vergine» (Fra Alessandro di Madonna Povertà, Una santa della porta accanto. Tiziana. L’offerta di una giovane, p. 28).

Sembra una scelta folle, impossibile nel mondo di oggi, eppure era la scelta di una ragazza che credeva ancora nell’Amore.

Nel XXI secolo la purezza è passata ormai di moda? Ci possiamo ancora incantare davanti alla bellezza di un cuore puro?

La sfida di oggi è essere attraenti nella purezza. Cerchiamo di essere attraenti sognando che la persona con cui uniremo il nostro corpo voglia prima di tutto stare con noi con il solo scopo di amarci.

Tiziana era una ragazza bellissima e attraente, ma ce ne sono tante bellissime, perché lei attrae così tanto? È la luce del suo volto che attrae, una luce particolare, una bellezza che riflette l’amore di Dio. Rifletteva della Sua luce.

Tiziana si è fatta prendere per mano dalla Madonna e ha scoperto il segreto della bellezza di Maria, bella perché pura, bella perché abitata da Dio. E allora volle consacrarsi a Maria per chiedere a Lei di custodirla con la sua tenerezza materna.

Oggi abbiamo la sensazione che le ragazze che vanno in chiesa e credono ancora nel valore della verginità siano bigotte e con i baffi, così ce le immaginiamo. Tiziana mi affascina tanto perché dimostra alle donne di oggi che desiderare la purezza non significa non curarsi o non farsi belle, anzi la purezza ti rende luminosa, la purezza è bellezza! Un cuore puro dona uno sguardo che sa amare, un sorriso dolce e attraente.

Tiziana era tutto questo: era «elegante, bella, sempre ordinata, profumata, capace di far emergere il bello da se stessa» (p. 9). Era una rosa diventata giglio nel tempo con il miracolo della purezza. «La rosa era diventata uno splendido giglio bianco nelle mani di Maria» (p. 79).

La purezza ci rende giovani vivi e luminosi. Vero, ma è difficile dire questo quando la malattia si affaccia nella giovane vita di una ragazza di 17 anni che viene colpita dal tremendo morbo di Hodgkin. La malattia «fece presto cadere alla bellissima rosa tutti i suoi petali… Tiziana risentì molto della perdita dei capelli, sentendosi ferita nella sua femminilità» (p. 18).

È questa purezza e questo Amore che la resero bella pure quando era consumata dal dolore, talmente magra che si vedevano le ossa. Una bellezza che andava al di là della sua fragile carne. La sua non era solo una bellezza effimera che se ne va come tutte le cose del mondo, il suo sorriso non veniva appassito dalla malattia e dalle lacrime, perché lei era un’innamorata della purezza e si lasciava amare da Dio. Di più, lei era un’amante della vita e non appassiva insieme al suo corpo perché amava ancora di più un’altra vita: la vita eterna, il Paradiso.

Tiziana amava parlare del Paradiso. Viveva la fede in modo puro e semplice. Il suo Amore folle per Dio la portò a offrirsi per le anime del purgatorio e per la Famiglia Mariana Le Cinque Pietre, la comunità religiosa del suo amato cugino fra Alessandro. Solo chi ha la purezza nel cuore sa fare pazzie per Dio, follie d’amore per Dio.

Pur vivendo atroci patimenti e pianti, non voleva rattristare gli altri. Sorridere era la sua missione e il suo era un sorriso sincero, un sorriso che disarmava il demonio.

Quegli anni di lungo calvario furono intervallati da periodi in cui Tiziana era riuscita ad abbattere la malattia e poteva così godersi la sua giovane età, fra innamoramenti, ferite, delusioni e grandi sogni. Dovette fare i conti anche con quella categoria dei giovani che considerano il corpo dell’altro come oggetto del piacere e non come casa amata di Dio. Tiziana era stata corteggiata da un uomo col quale si fidanzò. Presto però si rese conto che quel giovane era convinto di smorzare il suo desiderio di rimanere vergine. «Anche se le costava molto, sapeva che per conservare intatto lo scrigno della verginità, presto, molto presto, avrebbe dovuto lasciarlo. Ci teneva a M., ma molto di più teneva alla sua purezza e non appena egli tentò di strapparla dal suo giardino, la bellissima rosa si difese con tutte le spine che aveva» (p. 59).

Questa testimonianza ci invita a non arrenderci finché non troveremo quell’uomo o quella donna che sappia darci il suo cuore puro, o che almeno ci rispetti. Non è per niente facile una scelta del genere perché è terribilmente dolorosa, ma la realtà è che succede a non poche persone di dover rinunciare a una relazione per proteggere la propria integrità. È un coraggio da ammirare e imitare. Se la fidanzata o il fidanzato ci mette davanti a un bivio e ci dice: “O sesso o ciao”, è meglio perdere quella persona che perdere se stessi. Può amarci chi ci chiede di rinunciare all’Amore?

Sembra una contraddizione ma è proprio così: scegliendo la purezza urliamo al mondo quanto è bello fare l’Amore. La purezza ci libera e permette all’Amore di esprimersi nella sua forma più autentica, quella del dono. La purezza esalta la sessualità come un bene prezioso.

In un libro scritto su Tiziana, suo cugino fra Alessandro di Madonna Povertà racconta come lei e il fidanzato volessero vivere il loro rapporto. «Tiziana si fidanzò con Alessandro, un giovane del gruppo, a mio parere eccezionale, con cui ha percorso un bellissimo cammino di preghiera. Ogni giorno i due fidanzatini sostavano in preghiera per chiedere a Dio una speciale vigilanza sulla loro unione. […] Un giorno in confidenza mi disse: “Passiamo molto tempo da soli io ed Ale, e visto il grande bene che ci vogliamo, delle volte entriamo in lotta contro i nostri sensi, ed è lì che ci precipitiamo in chiesa per rifugiarci in Dio. È dura, ma voglio rimanere vergine, ci tengo troppo”» (p. 28).

L’attrazione fisica è un dono di Dio, come coppia di fidanzati non vediamo l’ora di fare l’Amore, altrimenti saremmo come fratello e sorella, o come due amici, niente di più. Abbracciamoci, riempiamoci di tenerezza e di baci, ma impariamo a fermarci e a pregare insieme chiedendo a Dio di saperci amare senza pretendere subito altro.

Tiziana sognava di sposarsi e di avere tanti figli, di avere una famiglia e con essa servire il Signore. La testimonianza di Tiziana incoraggia i giovani a credere nell’Amore. Guardando alla sua vita, noi fidanzati scopriamo il valore della purezza e dell’affidarci a Dio per non accontentarci di un amore ferito, gli sposi riscoprono che anche chi risponde alla vocazione matrimoniale ha come mèta il Paradiso. L’uomo e la donna uniti nel Matrimonio gustano la presenza di Dio, il diavolo li detesta tanto proprio perché sono l’immagine di Dio. Tiziana mostra agli sposi che delle vite abitate da Gesù riescono a gioire anche nei momenti di prova e sofferenza, è Gesù che trasforma il dolore in Amore.

Questa è “la santità della porta accanto” di cui parla Papa Francesco, la santità di «quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio» (Gaudete et exsultate, n. 7). La purezza bussa alla porta di ogni cuore, siamo sempre in tempo a viverla: nessuna caduta può renderci schiavi del nostro passato, qualunque esso sia. Non è mai troppo tardi per desiderare la purezza. Come puoi rinunciare a questa bellezza?

Filippo Betti

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Per conoscere meglio Tiziana, clicca qui per acquistare il libro “Una santa della porta accanto. Tiziana. L’offerta di una giovane” di fra Alessandro di Madonna Povertà.

Clicca qui per vedere su YouTube il video sulla vita di Tiziana.

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Amarsi è un tuffo nell’ignoto dove vince chi si tuffa con Dio

Dove stiamo andando? È questa la domanda che si fanno molte coppie in un certo momento della loro relazione.

Sì, ti amo, mi sento amato, ma che senso ha la nostra relazione?

Siamo giovani e energici ma pieni di fragilità, su chi poggiamo il nostro Amore?

Sono interrogativi che nascondono una ricerca di Amore vero. Quello che succede a me e alla mia fidanzata penso sia comune a tante coppie cristiane che come noi stanno cercando di costruire una relazione che abbia un futuro, un rapporto che vada verso un “per sempre” se Dio ci farà capire che siamo fatti l’uno per l’altra.

Spesso ci ritroviamo in una ricerca affannosa di parole per rispondere a tutto questo, parole e parole… finché non lasciamo finalmente parlare Dio.

Ogni giorno promettiamo di amarci, ma poi ci guardiamo e ci scopriamo poveri, incapaci di amare senza prima lasciarci amare da Dio. Allora ci lasciamo guardare da Dio e riscopriamo la meraviglia che c’è nella nostra relazione.

E poi ci stupiamo, ci stupiamo ogni giorno di quanto Dio ci ama. Le coppie più belle sono quelle che in mezzo a mille difetti vanno direttamente alla fonte dell’Amore. Questo ci permette di scoprire il senso della nostra relazione, perché siamo chiamati a qualcosa di più grande di quello che stiamo vivendo. Noi spesso ci accontentiamo delle briciole dell’Amore, ma Dio desidera farcelo gustare nella sua pienezza!

C’è chi vive un fidanzamento a 20 anni e chi lo vive a 35, ma questo non toglie che sia una fase piena di dubbi, di incertezze e di scelte grandi. Proprio per questo come coppia affidiamoci ancora di più a Dio. Occorre fidarci: non sappiamo attraverso quali strade ci conduce, ma sappiamo chi ci conduce e dove ci conduce. Scegliere Dio è scegliere la direzione dell’Amore: stiamo andando verso l’Amore e Lui ci vuole felici perché è nostro Padre.

Sanno bene gli sposi che sposarsi è un po’ un tuffo nell’ignoto dove vince chi si tuffa insieme a Dio. Intendo dire che da fidanzati è impossibile prevedere tutte le situazioni future. Fra le numerose difficoltà della vita ci sarà bisogno di un “Sì” fra marito e moglie che vada ben oltre le emozioni e i sentimenti. È necessario scoprire fin dal fidanzamento che solo Dio può aiutarci a dire quel “Sì” anche nel mezzo alle sabbie mobili, perché l’Amore è una scelta quotidiana che va ben oltre le emozioni. Cristo ci insegna il vero significato dell’Amore, che non è un calcolo di convenienza o un interesse reciproco, ma il dare la vita per l’altro. Lui che è morto in croce per Amore nostro ci insegna che in Amore se non ti ci giochi tutto non è Amore, se non è fedele non è Amore, se non sei disposto a consumarti per lei fino a morire per lei non è Amore.

Mettiamo fin da subito il nostro Amore in mani sicure, non siamo troppo giovani per pregare insieme. Scopriamo la preghiera come dialogo personale e di coppia con Dio, come sguardo intenso di Amore. È difficile che un rapporto nato e cresciuto senza preghiera poi la scopra quando è giunto a maturazione. Se si rimanda, riuscire a pregare insieme sarà sempre più dura. Mettiamo fin dall’inizio Gesù al centro della nostra unione, perché è già nella fase iniziale della relazione, quando si pongono le basi del rapporto, che dobbiamo crescere sopra solide fondamenta.

La preghiera non ci toglie le difficoltà, ma è essa che modella il nostro cuore e ci dona la Luce per affrontare le sfide quotidiane. Facciamoci piccoli per avere l’umiltà di lasciar agire Dio. Scopriamo insieme che la preghiera è il luogo privilegiato per il discernimento, è l’oasi dove possiamo ascoltare la voce di Dio che vuole aiutarci per trasformare in meglio la nostra vita. Noi siamo così testoni che è bene dirlo forte: Gesù bussa continuamente al nostro cuore e non vede l’ora che ci lasciamo amare!

Pregare insieme è “salire sul monte” per ritagliare uno spazio solo per noi e Dio. È un momento che regaliamo a noi stessi, in cui ci fermiamo e ci guardiamo negli occhi, per scoprire l’altro, per scoprire la bellezza di quello che siamo, di ciò che Dio ci dona.

Insieme chiediamo a Dio che ci aiuti a desiderare e custodire la purezza per gustarci l’Amore vero. La sessualità è un dono meraviglioso di Dio e Lui ci dà la forza per non impoverirlo.

Con la mia fidanzata stiamo sperimentando la gioia di partecipare insieme alla Santa Messa anche durante la settimana quando possibile, è uno dei momenti che ci unisce di più. Così come è bello aprire la Bibbia e lasciarci suggerire da Dio, o andare insieme privatamente da un sacerdote che conosciamo a chiedere una benedizione. Sono tutti momenti che aiutano la coppia a crescere spiritualmente e che presuppongono un percorso di maturazione umana e affettiva. È Dio che modella, ma un padre spirituale può aiutarci a lasciare agire Dio.

Nella coppia capita spesso che i due abbiano una profondità spirituale diversa che richiede tempi e ritmi diversi. Ecco che pregare insieme non significa pretendere dall’altro che faccia il nostro identico percorso, è quindi salutare per entrambi ritagliarsi spazi propri in cui arricchirsi personalmente.

Ciò che suggerisco alle coppie, a noi per primi, è questo: affidiamoci a Maria, facciamoci prendere per mano da Lei con la sua tenerezza materna, scopriamo la forza di un Rosario pregato insieme come coppia, almeno proviamoci! Tanto più che in occasione dell’Anno di San Giuseppe indetto quest’anno da papa Francesco, la Chiesa ci concede un dono speciale:

L’aspetto principale della vocazione di Giuseppe fu quello di essere custode della Santa Famiglia di Nazareth, sposo della Beata Vergine Maria e padre legale di Gesù. Affinché tutte le famiglie cristiane siano stimolate a ricreare lo stesso clima di intima comunione, di amore e di preghiera che si viveva nella Santa Famiglia, si concede l’Indulgenza plenaria per la recita del Santo Rosario nelle famiglie e tra fidanzati” (Decreto sulle Indulgenze in occasione dell’Anno di San Giuseppe).

Se solo avessimo più fede… non ci rendiamo abbastanza conto di quante grazie arrivano nella nostra vita attraverso la preghiera. Siamo così incatenati da logiche meramente umane da dimenticarci di alzare lo sguardo fino ad avere un cuore che desidera davvero il Paradiso. Pensiamo troppo poco al Paradiso! Lavoriamo per avere lo sguardo e il cuore attratti dalle cose del Cielo. Usciamo dai nostri schemi. Come coppia è necessario liberarci dalla logica umana per entrare in quella di Dio fino a fidarci davvero della sua Provvidenza e dei progetti che ha su di noi. Perché ci fa paura? Perché talvolta per noi la logica di Dio è incomprensibile, anzi vorremmo quasi suggerire noi a Dio. Dobbiamo avere il coraggio di entrare nella logica dell’Amore, Dio ci ama!

Filippo Betti

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