La mirra: quel dono che pochi sposi accolgono

Oggi è un altro giorno di festa per la Chiesa. Si festeggia l’Epifania di nostro Signore. Dio si manifesta al mondo. Si manifesta attraverso la visita di tre magi che arrivano da lontano. Come sappiamo bene i tre portano altrettanti diversi doni al Dio bambino. Portano oro, incenso e mirra. Come ho già scritto in un altro articolo pubblicato tempo fa. i tre doni dei magi non sono casuali, hanno un significato simbolico molto preciso. Rappresentano in sintesi le tre dimensioni di Cristo. L’oro ci dice che Gesù è re. L’incenso simboleggia il sacerdozio di Cristo e la mirra rimanda alla Sua morte quindi al Suo profetismo. Gesù che è re, profeta e sacerdote. Si, i magi trovano solo un bambino ma che è già tutto questo. Lo è nella promessa di una vita ancora solo all’inizio e lo è già nella Sua divinità che si intreccia con l’umanità di un uomo come noi.

Oggi vorrei fare un discorso un po’ diverso. Vorrei dare un significato nuovo ai tre doni dei magi per poterli inserire nella nostra relazione sponsale. Cosa possono dire l’oro, l’incenso e la mirra a noi sposi di oggi? Certo ci rimandano al nostro essere sacerdoti, re e profeti. Ci dicono anche qualcosa di più immediato e comprensibile. Nel nostro matrimonio è importante che ci siano tutti e tre questi doni con il loro significato.

L’oro lo vogliono tutti. Non serve essere cristiani per desiderare l’oro. Tutti coloro che iniziano una relazione affettiva, non per forza matrimoniale, lo fanno per l’oro. L’oro sono le emozioni, i sentimenti e ciò che prendiamo dalla relazione. Il sentirci al centro dell’amore e delle attenzioni dell’altro. L’oro è quello che luccica e che ci attira in una relazione. Sono i momenti speciali. È il sostegno che riceviamo. Insomma è tutto ciò che ci viene facile accogliere dell’altro. Prendere l’oro non costa nessuna fatica anzi è ciò che desideriamo di più.

Poi c’è la mirra. Questo dono non è invece così desiderato e benvoluto. La mirra rimanda alla morte. La mirra è una resina che veniva utilizzata per imbalsamare le salme o per curare le ferite. La mirra non mi chiede soltanto di accogliere e di prendere tutto il bene che l’altro mi può e mi vuole dare, accogliere il suo oro. La mirra mi chiede di accogliere tutta persona che ho sposato. Mi chiede di accoglierla nei suoi pregi e nei suoi limiti, quando è amabile e quando lo è meno. Quando è facile accoglierla e quando non lo è. Insomma la mirra mi chiede di morire a me stesso per mettere l’altro al centro. Tante piccole morti giornaliere. Tante piccole scelte che uccidono il mio egoismo e il mio orgoglio. Scelte libere e non dovute a qualche paura o dipendenza affettiva. Scelte operate per amore e non per paura. La mirra infatti aveva anche un altro utilizzo. Veniva usata per curare le ferite. Ha in sè il significato simbolico anche della cura, del medicamento, della carità. Questo perchè quando amiamo in questo modo l’altro lo stiamo un po’ curando nelle sue ferite più profonde, quelle dell’anima e dello spirito. Stiamo curando lui o lei e stiamo curando anche noi stessi. Perchè chi ama così è vicino a Gesù.

Infine c’è l’incenso. L’incenso l’ho messo per ultimo non a caso. L’incenso è il profumo di Dio. È il profumo sacro che fin dall’oriente antico veniva bruciato per effondere il suo profumo durante le celebrazioni più importanti. Questo dono nel nostro matrimonio significa esattamente questo. Quando siamo capaci di accettare nella nostra relazione non solo l’oro ma anche la mirra, allora il nostro matrimonio profuma di incenso. Il nostro matrimonio effonde nel mondo il profumo di Dio. Diventa una realtà terrena che profuma di eterno. Non sono solo belle parole ma è ciò a cui noi sposi siamo chiamati ogni giorno.

Non è sicuramente facile. La nostra umanità ferita ci porta spesso a commettere errori, a scontrarci, a sentirci lontani l’uno dall’altra. È importante però perseverare perchè il senso della nostra vita non viene da quanto l’altro può darci e quanto l’altro ci può rendere felici. Il senso viene dalla consapevolezza di aver dato tutto per amore. Quando si comprende questo la nostra vita svolta e acquista un sapore diverso, acquista tutta la ricchezza dei doni dei magi e il nostro matrimonio diventa un’epifania di Dio.

Antonio e Luisa

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