Care coppie,
pensando a voi, vi immagino frastornate dal cenone e festa di fine anno, oppure stanche per gli spostamenti per andare a trovare i familiari o per aver ospitato voi i parenti, appesantite per aver osato un po’ di più a tavola. Ma soprattutto scommetto che siete pensierose per il nuovo anno: che accadrà in questo 2022? Sarà un anno migliore o peggiore del precedente?
Non sappiamo oggi quello che accadrà fino al prossimo San Silvestro. Quel che è sicuro è che il Signore è con noi. Il Vangelo di oggi è lo stesso della Messa del giorno di Natale, e la Chiesa vuole ricordarcelo: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”.
Penso che ci interessi capire come Gesù resti in mezzo a noi: come si fa carne Gesù oggi nel 2022? Cioè, come si rende presente?
Di certo è nell’Eucarestia, la Sua Presenza costante e reale, fino alla fine dei tempi. Ma lo è anche in voi sposi. Voi coppie siete lo scrigno che contiene la Presenza abituale dell’amore di Dio.
Esprime meglio la presenza di Dio una coppia che la facciata delle vostre parrocchie. Se togliessimo il Santissimo dalle vostre chiese, rimarrebbero edifici più o meno belli, in base alla perizia e bravura degli architetti e decoratori. Invece la Presenza di Dio in voi coppie è stabile, non si può togliere, è permanente. La si può coprire di spazzatura (il peccato) o la si può ignorare (distrazioni varie), ma non cancellare. È un po’ come la brace sotto la cenere, basta il soffio dello Spirito e subito la fiamma riprende vita e vigore. L’augurio per voi, carissimi sposi, per il 2022 è di sperimentare personalmente questa frase di Papa Francesco: “La presenza del Signore abita nella famiglia reale e concreta, con tutte le sue sofferenze, lotte, gioie e i suoi propositi quotidiani” (Amoris Laetitia 315). Possiate vedere e toccare con le vostre mani Gesù vivo e risorto che ha voluto prendere dimora proprio a casa vostra.
ANTONIO E LUISA
Ogni tanto dovremmo ricordarci che Gesù non è solo in chiesa nel tabernacolo. Andate dalla vostra sposa, dal vostro sposo e abbracciatevi. All’interno di quell’abbraccio c’è il noi degli sposi. Quello è luogo sacro, abitato da Gesù vivo e reale, in modo molto simile all’Eucarestia. Questo è un mistero grande. E’ un mistero talmente grande che non ci pensiamo mai. Eppure è proprio così. All’interno del nostro abbraccio c’è Gesù. Il nostro sacerdozio è custodire quella presenza nel dono vicendevole e tenero. Se non capiamo questo e se non facciamo questo, rendiamo vana ogni Messa, ogni preghiera, ogni pellegrinaggio, ogni novena e rosario. Lo scopo della nostra vita non è partecipare a dei riti. Quante volte Gesù ha ripreso i farisei perchè vivevano una fede esteriore. Lo scopo della nostra vita non è altro che custodire e mostrare al mondo quella presenza che è nella nostra relazione. Non serve essere perfetti per questo. Ce lo racconta la Bibbia dove Dio non ha mai scelto di servirsi dei più forti, dei più famosi e dei più importanti. Dio si è sempre servito dei più semplici perchè attraverso di loro si potesse scorgere Lui. Meravigliosa missione la nostra.
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