Sposi sacerdoti. Abbracciami con il tuo sguardo. (34 articolo)

[8]Una voce! Il mio diletto!
Eccolo, viene
saltando per i monti,
balzando per le colline.

Dopo quasi due mesi ho deciso di riprendere le riflessioni sul Cantico dei Cantici. L’avevo accantonato alla fine del primo poema. Ripartiamo quindi con il secondo. Per comprendere quanto andrò a spiegare, e per addentrarci nel modo corretto e in profondità nel proseguo di questo Libro sacro, è necessaria una premessa. L’amato  sta giungendo per incontrare la sua amata. Una voce! Il mio diletto! Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline.  Stop! Fermiamoci. Rewind! Torniamo indietro all’inizio del primo poema. Bruna sono, ma bella. Perchè è importante questo passaggio per poter proseguire? Perchè queste parole, che possono passare lisce e inosservate ai più, sono il punto di partenza indispensabile per cedere e abbandonarsi all’amore. Bruna sono, ma bella esprime l’autoconsapevolezza della Sulamita. Sono bella perchè sono io, ci sta dicendo la Sulamita. Non sono perfetta, ma sono stata capace di accettarmi per come sono. Ho accettato di essere io, con tutti i miei pregi, ma anche con i miei difetti. Con tutti i miei inestetismi. Con la mia pelle bruciata dal sole. Nell’amore metterò me stessa. Non quello che aspiro ad essere, non quella che vorrei essere. Non mi farò distruggere dai miti di bellezza e da ciò che vorrei nascondere. Nell’amore si mette tutto. Anche quello che non piace. Perchè solo così sarà possibile abbandonarmi completamente all’amore del mio sposo. Solo così sarà possibile svelarmi completamente e lasciare che il suo sguardo possa posarsi su di me. Lasciarmi desiderare da lui nel mio essere me stessa. Perchè solo così, nell’abbandono completo, può manifestarsi in pienezza la mia bellezza, che va oltre i miei difetti, i miei inestetismi, le mie fissazioni e le mie insicurezze. Perchè così, svelandomi in pienezza, mostrando al mio amato, tutta la mia persona, lui possa accogliermi e assaporare tutta la mia bellezza, che lui già intravede e non desidera altro che farne esperienza completamente. Donne, è un cammino che dovete fare. A volte serviranno anni, serviranno battaglie e sofferenze, ma il risultato sarà grandioso. Rischiate un’eterna competizione con le altre. Non solo, rischiate anche un’eterna competizione con il vostro ideale di voi stesse. Con una donna perfetta che non esiste se non nella vostra testa. Liberatevi! Lasciatevi amare senza nessun velo, senza il velo della vergogna, senza il velo dell’insicurezza, senza il velo della competizione, senza il velo della paura, riusciteci e sarà per voi un’esperienza meravigliosa. Un’esperienza che vi riaprirà davvero la porta del’Eden. Sentirsi accolte così, completamente,  è fare esperienza di  un autentico amore incondizionato e disinteressato, come nelle origini.

Voi mariti amate le vostre mogli. Non siate avari di complimenti. Mostrate con il vostro sguardo il desiderio, la stima, la meraviglia che vostra moglie vi provoca. Nulla può farle più bene di questo. Sentirsi amata in tutta la sua persona, sentire su di sè lo sguardo dell’amato che si perde in quella meraviglia di sensazioni ed emozioni per lei non ha prezzo. La cosa bella sapete qual’è? Che nonostante il tempo che passa, nonostante il corpo che pian piano invecchia, la meraviglia non passa, ma al contrario, diventa sempre più intensa. L’amore è così, quando è curato e nutrito cresce, l’amore trasfigura il corpo e la vista. E’ per questo che la mia sposa continua ad apparirmi ogni giorno più bella. E’ difficile da credere, anche per me, ma vi assicuro che è così.

Antonio e Luisa

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