Ora, e solo ora, dopo aver approfondito l’amore, il matrimonio naturale e l’amplesso fisico, dopo dieci puntate già pubblicate, abbiamo messo le basi per poter introdurre il sacramento del matrimonio. Partiamo da un concetto basilare, anche solo come ripasso: cosa è un sacramento? Il sacramento sono gesti, parole e azioni scelti da Cristo per trasmettere a noi uomini i doni del suo amore salvifico, redentivo e misericordioso. Sono doni che ci rendono creature nuove, che ci rendono capaci di vivere come figli di Dio. Il sacramento indica una realtà invisibile sì, ma una realtà operante. Il primo dono fondamentale di ogni sacramento è lo Spirito Santo, da cui poi scaturisce ogni dono particolare e peculiare di ogni sacramento. I gesti, le parole e le azioni che costituiscono un sacramento sono sempre compiute da Cristo attraverso persone che sono abilitate a questo scopo. Normalmente è un sacerdote, nel matrimonio sono gli sposi stessi. Come gli sposi? Sì, sono proprio gli sposi che in virtù del sacerdozio comune (dono del battesimo) possono donarsi l’uno all’altra. Lo sposo si dona ed è Cristo che lo dona alla sposa e viceversa. Il sacerdote è solo un testimone. Gli sposi sono ministri, sono offerenti e al tempo stesso offerta. Gli sposi sono coloro che celebrano, ma anche la realtà del sacramento che, attraverso il dono, rende gli sposi stessi nuovi, trasformati e perfezionati nel loro amore, nella loro capacità di essere, di vivere, di donare e di accogliere l’amore.
Il matrimonio naturale, il patto naturale degli sposi, il dono esclusivo, totale e per sempre, realizzato in Cristo e per Cristo, diventa sacramento. Questa verità ci apre a una grandezza e a una bellezza incredibile, di cui spesso non siamo neanche consapevoli, ma nel proseguo vedremo di approfondire.
Sposarsi in Cristo modifica l’amore coniugale, non nelle sue caratteristiche naturali, che vengono al contrario consolidate e perfezionate (i 5 pilastri approfonditi nel matrimonio naturale), ma nella sua struttura esistenziale. Cosa significa? Siamo abilitati da Cristo in virtù del nostro battesimo e della consacrazione sponsale ad essere segno, immagine dell’amore di Dio, diventiamo profeti dell’amore. Siamo mezzo di salvezza, in primis l’uno per l’altra, ma anche per i nostri figli e per le persone che ci stanno vicine.
Il rito del sacramento, come già anticipato, si basa sul patto naturale, quindi è costituito da due fasi. Lo scambio del consenso: Io Antonio accolgo te Luisa e con la Grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre……
Il patto naturale, con cui esprimiamo la volontà di essere uno e per sempre, si arricchisce della forza di Cristo, della Grazia, dello Spirito Santo, non è più un patto tra due persone, ma tra tre. Ribadiamo e sottolineiamo che il matrimonio non è concluso e non è efficace solo con il consenso dei cuori e la dichiarazione di volontà, ma serve l’unione dei corpi che sigilla e rende efficace il sacramento. Ogni rapporto sessuale è la riattualizzazione del primo (quello che ha instaurato il matrimonio), è il tramite che ci permette di accogliere lo Spirito Santo effuso con il sacramento. Con il primo rapporto ecologicamente svolto (in vagina e senza barriere fisiche come il preservativo), l’unione dei corpi (il dono del seme della vita e l’accoglimento dello stesso) unisce indissolubilmente i cuori dei due sposi che da quel momento ameranno Dio con un cuore solo. Con il primo rapporto i cuori degli sposi saranno riempiti dei doni di nozze di Dio.
Le parole e i gesti che costituiscono il sacramento del matrimonio non sono solo quelli che si svolgono durante il rito del matrimonio in chiesa davanti al sacerdote, ai testimoni e agli invitati, ma anche quelli che si celebrano nell’intimità del talamo nuziale. Gesti sacri e che aprono alla forza di Dio in noi. Ecco perchè abbiamo dedicato ben 4 puntate alla liturgia dell’amplesso fisico, perchè di vera e propria liturgia sacra si tratta e come si può dissacrare una Messa così si può dissacrare una riattualizzazione del sacramento tra due sposi. Ecco perchè è importante prepararla bene, non rispettare l’ecologia dell’amplesso fisico significa compiere un sacrilegio a Dio.
Capite quanto si sbaglia a vedere e vivere l’intimità sessuale come qualcosa di sporco?
Alla luce di quanto abbiamo detto fino ad ora, per mostrare che non siamo sognatori che si inventano realtà che non esistono6 e che le nostre convinzioni ed insegnamenti si reggono sulla forza e verità del magistero della Chiesa, cito il n 75 di Amoris Laetitia, dove Papa Francesco esprime sinteticamente tutto quello che abbiamo approfondito:
Secondo la tradizione latina della Chiesa, nel sacramento del matrimonio i ministri sono l’uomo e la donna che si sposano,[70] i quali, manifestando il loro mutuo consenso ed esprimendolo nel reciproco dono corporale, ricevono un grande dono. Il loro consenso e l’unione dei corpi sono gli strumenti dell’azione divina che li rende una sola carne. Nel Battesimo è stata consacrata la loro capacità di unirsi in matrimonio come ministri del Signore per rispondere alla chiamata di Dio.
Cito Papa Francesco perchè Amoris Laetitia è l’utima riflessione di un cammino iniziato con il concilio vaticano II. Papa Francesco è il primo pontefice che scrive nero su bianco e chiaramente che l’unione dei corpi è parte del sacramento. Non qualcosa di necessario che avviene dopo, ma parte integrante e fondante del sacramento. Ci sono voluti quasi sessant’anni, ma ci siamo arrivati. Giovanni Paolo II lo ha accennato e fatto intuire, ma non lo ha mai scritto così chiaramente.
Cosa importantissima da dire è che il matrimonio sacramento perdura nel tempo, non si esaurisce mai, fino alla morte di uno dei due sposi. E’ un sacramento perenne. Gli sposi sono sacramento perenne, nel loro amore è ospitata la presenza costante di Cristo vivo e reale. Cristo non abita nello sposo, non abita nella sposa, ma abita il noi dei due. L’amore degli sposi diventa sacer. La loro vita diventa sacramento perenne e presenza costante di Cristo nel mondo e nella storia. C’è la presenza autentica e reale di Cristo nel nostro matrimonio, lui opera in noi, con noi e attraverso di noi, per mezzo del suo Spirito. Vivere bene il nostro matrimonio significa offrire un culto gradito a Dio, significa fare un sacrificio a Dio. Vivere bene il nostro matrimonio è la prima cosa che Dio ci chiede e si aspetta da noi, tutto il resto viene dopo. Servizi, parrocchia, gruppi di preghiera e tutte queste belle attività vengono dopo. Se dedicarsi a queste attività significa trascurare il matrimonio, stiamo sbagliando completamente.
Proseguiremo la prossima puntata con i doni che Dio abbondantemente effonde nei nostri cuori per il sacramento del matrimonio.
Antonio e Luisa
Prima puntata La legge morale naturale
Seconda puntata Chi sono? Perchè vivo?
Terza puntata Io personale, spirito e corpo.
Quarta puntata Anima e corpo: un equilibrio importante
Quinta puntata Matrimonio naturale e matrimonio sociale
Sesta puntata Le esigenze del cuore si realizzano nel matrimonio naturale
Settima puntata Un dono totale!
Ottava puntata L’intimità degli sposi nell’ecologia umana
Nona puntata La liturgia dell’intimità alla luce del Cantico dei Cantici
Decima puntata Preliminari: tempo per entrare in comunione
Undicesima puntata. Un piacere che diventa, forza, vita e amore
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