L’alfabeto degli sposi. N come natura.

Non dobbiamo dimenticare che il matrimonio, prima che essere un sacramento e un mezzo di salvezza e di redenzione che Cristo ci ha donato, è un’esigenza del cuore. E’ la nostra natura umana che desidera ardentemente un amore con le caratteristiche dell’unione sponsale. Un amore vissuto nel dono totale, tenero e incondizionato verso un’altra persona diversa e complementare. Un amore che desidera farsi vita e farsi fecondo. Un amore che chiede di dare tutto e aprirsi ad un’alterità in un incontro intimo e che non sottragga nulla, ma che chieda di darci completamente, in anima e corpo. Che ci chieda di saper non solo dare, ma anche accogliere il dono dell’altra persona. Solo così in un amore fedele e per sempre possiamo nutrire il nostro cuore in una relazione non solo sociale, ma anche sessuale.  Noi spesso dimentichiamo che l’uomo è il vertice del creato. Siamo attentissimi a non sprecare l’acqua, a raccogliere in modo differenziato i rifiuti per favorire il riciclo, ai gas serra e ai cambiamenti climatici, all’inquinamento dei mari e degli ecosistemi. Bellissimo!! Perchè non vedo la stessa attenzione per la salvaguardia dell’uomo e della sua natura? Questo concetto è ripreso da Papa Francesco nell’Enciclica Laudato sii. Verità approfondita  anche  dal papa emerito Benedetto XVI nel discorso al parlamento tedesco del 2011.

Vorrei però affrontare con forza un punto che – mi pare – venga trascurato oggi  come ieri: esiste anche un’ecologia dell’uomo. Anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere. L’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé. L’uomo non crea se stesso. Egli è spirito e volontà, ma è anche natura, e la sua volontà è giusta quando egli rispetta la natura, la ascolta e quando accetta se stesso per quello che è, e che non si è creato da sé. Proprio così e soltanto così si realizza la vera libertà umana. 

Cercherò ora di concretizzare questo concetto con un piccolo aneddoto personale.

Oggi sono andato a correre, ci vado spesso, ogni volta che posso, un po’ perché ho passato i  quaranta e sono nel periodo di crisi che ogni uomo vive quando realizza di non essere più tanto giovane, ma anche perché correre in mezzo alla natura è bellissimo. L’ordine perfetto del creato che mi circonda mi parla di Dio, la sua opera mi mostra quanto è infinitamente grande e che anche io sono parte quell’idea perfetta della Sua fantasia, anzi sono il vertice di quella creazione. Oggi, mentre correvo, come spesso mi capita di fare, ho riflettuto sulla mia vita. Ho realizzato  che ho cominciato ad essere felice, non quando ho approfittato dei piaceri che il mondo mi offriva, ma al contrario quando ho saputo dire di no per fare una scelta ecologica.

Quando ho saputo dire di no ai rapporti intimi nel fidanzamento per rispettare la mia amata e l’amore che ci univa. Quando ho rinunciato a tanto di mio per fare spazio all’altro, per aprirmi alla vita fin dai primi mesi di matrimonio e dare così vita concreta al nostro amore. Quando ho rinunciato agli anticoncezionali per rispettare integralmente il corpo della mia sposa e farle capire che non voglio usarla ma voglio amarla.

Queste rinunce, che il mondo non capisce e deride, non mi hanno tuttavia impoverito, ma al contrario mi hanno arricchito. Non siamo solo spiriti, non siamo angeli, noi siamo anche  il nostro corpo e solo nel pieno rispetto della sua natura, nel rispetto delle leggi che Dio ha scritto dentro di noi riusciremo a lasciarci amare  e ad essere capaci di amare in modo pieno ed autentico. Padre Bardelli diceva spesso che la natura ti rende felice solo se la rispetti.

La Chiesa ha spesso rinunciato a dire queste cose, il mio parroco, a cui voglio bene e stimo tantissimo, dice che la Chiesa in camera da letto non ci deve entrare e che bisogna avere pudore, ma ci sono tantissime persone che per questo soffrono e si dividono. Sta a noi famiglie cristiane testimoniare la bellezza di una scelta d’amore radicale, la bellezza della castità che permette di vivere un amore pieno basato sul dono di sè e non sulla menzogna dell’egoismo.

Antonio e Luisa.

L’intimità degli sposi nell’ecologia umana. (8° puntata corso famiglie Gaver 2017)

Dopo aver approfondito il matrimonio naturale, le caratteristiche che esige e come si concretizza, ci soffermiamo ora sull’intimità fisica. Abbiamo detto che il primo rapporto fisico dopo il consenso del rito è necessario per sigillare e rendere valido il patto nuziale naturale.  Questo tema così delicato quanto importante è stato affidato ad Emanuele e Luisa. Luisa è medico ginecologo e si occupa anche di interventi formativi per quanto riguarda l’ambito sessuale nelle scuole. Il rapporto intimo tra gli sposi è un gesto molto importante all’interno della coppia e, se ben vissuto, può ravvivare e rinnovare la relazione e l’amore sponsale. Rinnovamento che è concretamente efficace sia nella dimensione umana, che abbiamo visto fino ad ora, sia in quella sacramentale e divina, che vedremo successivamente quando affronteremo il sacramento.  L’intimità sessuale, vissuta nella sua pienezza umana e nella verità del significato che il gesto incarna, è la più grande manifestazione dell’amore sensibile tra gli sposi. Nel contempo è occasione privilegiata per far crescere l’amore tra di loro.  Per tutti quindi, siano credenti o no, è importante comprendere l’ecologia del sesso in tutta la sua bellezza, comprenderne la sua armonia naturale e come va autenticamente esercitato. Da come viviamo bene e in modo ecologico la nostra intimità sessuale dipende buona parte della nostra felicità di sposi e di conseguenza la riuscita della nostra relazione e la pace in famiglia. Se saremo sposi felici, saremo genitori amorevoli, forti e concordi. Come sposi cristiani è bene mettere subito in chiaro che la nostra santità coniugale passa anche attraverso la nostra vita sessuale. Esercitare l’intimità coniugale non è qualcosa di sporco e peccaminoso, ma è via per la santità e modalità per prepararci insieme alle nozzze eterne con Cristo. La realizzazione sempre più perfetta del rapporto sessuale implica:

  1. una conoscenza adeguata della fisiologia e antropologia umana, in particolare delle parti coinvolte nell’atto, e del dinamismo ecologico che si deve mettere in pratica;
  2. una coscienza sempre più profonda della sua valenza sacramentale, fonte di Grazia e di effusione di Spirito Santo. Il rapporto sessuale nel matrimonio è un gesto sacro, voluto dal Creatore;
  3. un impegno costante e continuo degli sposi di crescere nell’amore reciproco, inserendo l’amplesso fisico in un contesto di tenerezza e di cura l’uno dell’altra da vivere nella quotidianità della vita insieme.

Ora ci focalizzeremo sul primo punto, il quale è importantissimo, per riacquistare o comprendere per la prima volta la  bellezza e la dignità del gesto unitivo, riscattandolo da ogni morbosità, banalizzazione o volgarità pornografica. Probabilmente molti hanno imparato quello che  sanno sull’amplesso fisico dalla pornografia che inquina e distrugge l’ecologia del gesto, privandolo della sua bellezza, del suo significato e anche del suo corretto modo di essere vissuto.

Ora andremo a compiere un’opera di disinquinamento, necessaria più che mai ai nostri giorni, dove abbondano persone che sono convinte di sapere tutto ed in realtà non sanno che falsità e bugie, generando così distorsioni, dolore e sofferenze fisiche e morali. Il primo rapporto sessuale instaura sia il matrimonio naturale sia  il matrimonio sacramento, cosicchè ogni altro amplesso diventa rinnovazione e riattualizzazione di quel primo rapporto. Come ogni sacramento ha una liturgia da seguire. Sembra strano, ma è così. Liturgia che rispecchia perfettamente la dinamica di un rapporto ecologico autentico e pieno.

Vedremo nella prossima puntata di approfondire le tre parti della liturgia dell’atto: preliminari, amplesso e assimilazione della gioia.

Antonio e Luisa (dall’insegnamento di Emanuele e Luisa Bocchi)

Prima puntata La legge morale naturale 

Seconda puntata Chi sono? Perchè vivo?

Terza puntata Io personale, spirito e corpo.

Quarta puntata Anima e corpo: un equilibrio importante

Quinta puntata Matrimonio naturale e matrimonio sociale

Sesta puntata Le esigenze del cuore si realizzano nel matrimonio naturale

Settima puntata Un dono totale!

 

La Legge Naturale Morale (1° puntata corso famiglie Gaver 2017)

Prima di entrare nel cuore del corso, che approfondisce il sacramento del matrimonio e in particolare la chiamata ad essere profeti dell’amore di Dio, ripercorriamo velocemente i fondamenti dell’amore umano con una focalizzazione sulla nostra chiamata naturale al matrimonio. Per spiegare la nostra chiamata all’amore abbiamo a disposizioni due grandi libri. Il primo è la Bibbia, una lettera d’amore che Dio scrive all’umanità e a ciascuno di noi, ci parla di noi e di chi siamo, ci parla di Lui e ci parla della nostra chiamata alla santità. Poi abbiamo il libro della natura, che è in mano a qualsiasi uomo e donna, che sia battezzato/a o no, credente o no. Il creato parla a tutti, perché, se il Creatore ha lasciato la sua impronta sul creato e se leggiamo e comprendiamo le leggi del creato e ne verifichiamo l’armonia e la bellezza, possiamo comunque vivere un amore vero e pienamente umano, dissetare le esigenze del nostro cuore che anela ad un solo tipo di amore, che noi ne siamo consapevoli o no.

La prima è quindi la Parola RIVELATA, la seconda è la Parola NATURALE.

Noi prenderemo ora in considerazione la seconda, che, seppur più celata e meno evidente, è la sola che ci permette di aprire un dialogo con tutti, parlando alla nostalgia del cuore che desidera un amore vero e autentico, un amore ECOLOGICO.

Siamo abituati ad applicare il concetto di ecologia solo al mondo che ci circonda, all’inquinamento, al surriscaldamento globale, ai mari, ai fiumi, alle montagne. Insomma a tutto il creato, meno che all’uomo. Come se l’uomo non avesse una sua natura iscritta in lui ma fosse autoreferenziale, potesse crearsene una su misura, a sua immagine e quindi secondo la sua volontà. Illusione che porta a non trovare mai l’amore autentico.

Benedetto XVI, parlando al Bundestag (parlamento tedesco) nel 2011, disse :

L’importanza dell’ecologia è ormai indiscussa. Dobbiamo ascoltare il linguaggio della natura e rispondervi coerentemente. Vorrei però affrontare con forza un punto che – mi pare – venga trascurato oggi  come ieri: esiste anche un’ecologia dell’uomo. Anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere. L’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé. L’uomo non crea se stesso. Egli è spirito e volontà, ma è anche natura, e la sua volontà è giusta quando egli rispetta la natura, la ascolta e quando accetta se stesso per quello che è, e che non si è creato da sé. Proprio così e soltanto così si realizza la vera libertà umana.

L’uomo in quanto essere vivente è soggetto a delle leggi naturali iscritte dentro di sé. Leggi che non ci siamo dati e che sono quindi immutabili e indipendenti da noi. Nascendo uomini e donne abbiamo leggi che ci costituiscono. Le leggi fisiologiche e biologiche le riconosciamo molto bene, esistono la scienza e la medicina che ce le spiegano. Il funzionamento dell’apparato digerente, della circolazione, della procreazione ecc ecc. Queste leggi sono universalmente riconosciute. Siamo una macchina complessa e perfetta regolata da leggi cardine e immutabili. Come ci sono queste leggi fisiche e biologiche ne esistono altre che investono il nostro aspetto relazionale, sociale e comportamentale. Leggi non meno importanti, perché siamo esseri sociali fatti per la relazione. Questo corso riguarderà questo aspetto umano, prima su un piano strettamente naturale e poi elevato al sacramento e al soprannaturale. Tutte queste ultime leggi sono sintetizzate nella LEGGE MORALE NATURALE.

Sulla legge naturale morale si basano tutti i sistemi legislativi del mondo, cioè il diritto civile, perchè è riconosciuto che nel vivere sociale l’uomo è chiamato a rispettare gli altri, a non compiere certi atti che ledono la dignità, la libertà e la vita di altri, anzi l’uomo è chiamato a comportarsi in modo da promuovere il bene per sé e il bene sociale o comune. Se andate a vedere in ogni sistema legislativo, seppur con differenze, il non uccidere è presente sempre. Il non rubare è riconosciuto universalmente, il non dire falsa testimonianza è riconosciuto universalmente. Di cosa stiamo parlando? Dei dieci comandamenti. I dieci comandamenti, qui torniamo sulla Legge rivelata, non sono altro che il modo di Dio di trasmetterci la LEGGE MORALE NATURALE, iscritta dentro di noi, e che siamo chiamati a rispettare. Nell’antico testamento viene detto: “Se tu osserverai queste leggi, e le metterai in pratica, tu vivrai e sarai felice, ma se non le osserverai e ti allontanerai dalla mia legge di certo morirai, la tua vita sarà maledetta.” Maledizione da intendere non come una punizione, ma come conseguenza, perché se ci allontaniamo dall’ordine naturale, entriamo in un dis-ordine. Entrare nel disordine vuol dire vivere male e far vivere male gli altri.

LA LEGGE RIVELATA E LA LEGGE NATURALE COLLIMANO PERFETTAMENTE.

I dieci comandamenti sono una lettura del nostro cuore, una indicazione per vivere in modo ecologico, rispettando la nostra natura umana.

Purtroppo questa legge non viene sempre rispettata, spesso è disattesa, ed ecco tutti i problemi relazionali e di identità che viviamo nei nostri giorni.

Andremo nelle prossime puntate ad operare un’opera di disinquinamento per riscoprire l’autentica ecologia umana.

Antonio e Luisa (tratto dall’insegnamento di Andrea Guerriero)