Vi doniamo il nostro tesoro.

Carissimi, con grande gioia vi invio questa opera. Un’opera molto semplice, ma che racchiude un tesoro grande. Racchiude la bellezza, la bellezza di una relazione piena, di un matrimonio vissuto alla luce di Dio, ma non nell’etereo e nell’astratto. Il matrimonio è il sacramento della carne. L’amore presente nel cuore di ogni uomo e di ogni donna perfezionato e trasfigurato dallo Spirito Santo effuso in esso necessita della carne, del corpo per essere espresso, mostrato, trasmesso e percepito. Attraverso il corpo e tutte le sue doti di tenerezza e dolcezza possiamo fare esperienza dell’amore di Dio.

Questo libro nasce da lontano, nasce dall’impegno e dall’apostolato di un frate cappuccino. Padre Raimondo Bardelli, missionario emiliano, ha speso la sua vita al servizio di Dio tra l’Africa e la Turchia. In questi anni di cura e accompagnamento di giovani di culture molto diverse ha sentito una chiamata forte a prendersi cura dell’educazione affettiva dei ragazzi e dei giovani sposi. Ha visto come una gran parte di loro andasse incontro a sofferenze e solitudini perché incapaci e impreparati a vivere l’amore. Ha iniziato a studiare alacremente. Non solo documenti della Chiesa, ma anche psicologia e sessuologia. Si è circondato di alcuni ragazzi professionalmente preparati tra cui Luisa, quella che chiamava la sua ginecologa, che ora è tra coloro che coordinano la nostra associazione e che ha contribuito a questo libro. Ha chiesto conferma delle sue deduzioni a università importanti. Ne è nato un percorso di ricostruzione affettiva che ha “salvato” tantissimi giovani tra cui mia moglie e me. Ora Padre Raimondo ci segue dal cielo. E’ salito al padre circa 10 anni fa. I suoi ragazzi, ora sposi maturi, non hanno lasciato morire il suo progetto, sempre più necessario ed attuale. I corsi proseguono tutte le estati in una località montana in provincia di Brescia: al Gaver presso il Villaggio Paolo VI. Naturalmente li consiglio a tutti. Il libro può essere un approccio ad una realtà bellissima, ma solo con il corso si può entrare profondamente in quello che il libro può solo accennare.  Il corso è stanziale, ha la durata di sei giorni e permette con una spesa molto modesta di entrare in profondità della nostra natura umana godendo anche della bellezza di un panorama alpino incontaminato.

Dall’apostolato di padre Raimondo è nata anche un’associazione. L’intercomunione delle famiglie nasce per fare rete. Nasce per sostenersi a vicenda nella crescita spirituale di coppia e nel portare avanti il progetto di Dio sulla nostra famiglia. Esistono diversi gruppi locali aperti a tutte le famiglie. Potete trovare informazioni sui gruppi locali e sui corsi al Gaver consultando il  sito della nostra associazione www.intercomunione.it .

Infine vi chiedo la gentilezza di mostrare il libro al vostro sacerdote. Se fosse interessato agli argomenti trattati sarei felice di mandargli una copia gratuita e nel caso volesse anche a organizzare momenti formativi presentati da una famiglia della nostra associazione. Non chiediamo nulla se non il rimborso delle spese sostenute per la trasferta.

Vi ringrazio ancora di cuore e vi auguro di poter concretizzare quanto scritto nel testo. Il matrimonio è meraviglioso nonostante tutte le fatiche e gli imprevisti che possiamo incontrare. E’ meraviglioso perché siamo nati per amare ed essere amati e il matrimonio è la nostra risposta a questo desiderio profondo del cuore, è la nostra vocazione.

Per acquistare il libro a 8 euro (compreso di spedizione) potete inviare un messaggio whatapp al 3388575865 oppure scaricarlo direttamente da Amazon gratuitamente

Antonio e Luisa

La Legge Naturale Morale (1° puntata corso famiglie Gaver 2017)

Prima di entrare nel cuore del corso, che approfondisce il sacramento del matrimonio e in particolare la chiamata ad essere profeti dell’amore di Dio, ripercorriamo velocemente i fondamenti dell’amore umano con una focalizzazione sulla nostra chiamata naturale al matrimonio. Per spiegare la nostra chiamata all’amore abbiamo a disposizioni due grandi libri. Il primo è la Bibbia, una lettera d’amore che Dio scrive all’umanità e a ciascuno di noi, ci parla di noi e di chi siamo, ci parla di Lui e ci parla della nostra chiamata alla santità. Poi abbiamo il libro della natura, che è in mano a qualsiasi uomo e donna, che sia battezzato/a o no, credente o no. Il creato parla a tutti, perché, se il Creatore ha lasciato la sua impronta sul creato e se leggiamo e comprendiamo le leggi del creato e ne verifichiamo l’armonia e la bellezza, possiamo comunque vivere un amore vero e pienamente umano, dissetare le esigenze del nostro cuore che anela ad un solo tipo di amore, che noi ne siamo consapevoli o no.

La prima è quindi la Parola RIVELATA, la seconda è la Parola NATURALE.

Noi prenderemo ora in considerazione la seconda, che, seppur più celata e meno evidente, è la sola che ci permette di aprire un dialogo con tutti, parlando alla nostalgia del cuore che desidera un amore vero e autentico, un amore ECOLOGICO.

Siamo abituati ad applicare il concetto di ecologia solo al mondo che ci circonda, all’inquinamento, al surriscaldamento globale, ai mari, ai fiumi, alle montagne. Insomma a tutto il creato, meno che all’uomo. Come se l’uomo non avesse una sua natura iscritta in lui ma fosse autoreferenziale, potesse crearsene una su misura, a sua immagine e quindi secondo la sua volontà. Illusione che porta a non trovare mai l’amore autentico.

Benedetto XVI, parlando al Bundestag (parlamento tedesco) nel 2011, disse :

L’importanza dell’ecologia è ormai indiscussa. Dobbiamo ascoltare il linguaggio della natura e rispondervi coerentemente. Vorrei però affrontare con forza un punto che – mi pare – venga trascurato oggi  come ieri: esiste anche un’ecologia dell’uomo. Anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere. L’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé. L’uomo non crea se stesso. Egli è spirito e volontà, ma è anche natura, e la sua volontà è giusta quando egli rispetta la natura, la ascolta e quando accetta se stesso per quello che è, e che non si è creato da sé. Proprio così e soltanto così si realizza la vera libertà umana.

L’uomo in quanto essere vivente è soggetto a delle leggi naturali iscritte dentro di sé. Leggi che non ci siamo dati e che sono quindi immutabili e indipendenti da noi. Nascendo uomini e donne abbiamo leggi che ci costituiscono. Le leggi fisiologiche e biologiche le riconosciamo molto bene, esistono la scienza e la medicina che ce le spiegano. Il funzionamento dell’apparato digerente, della circolazione, della procreazione ecc ecc. Queste leggi sono universalmente riconosciute. Siamo una macchina complessa e perfetta regolata da leggi cardine e immutabili. Come ci sono queste leggi fisiche e biologiche ne esistono altre che investono il nostro aspetto relazionale, sociale e comportamentale. Leggi non meno importanti, perché siamo esseri sociali fatti per la relazione. Questo corso riguarderà questo aspetto umano, prima su un piano strettamente naturale e poi elevato al sacramento e al soprannaturale. Tutte queste ultime leggi sono sintetizzate nella LEGGE MORALE NATURALE.

Sulla legge naturale morale si basano tutti i sistemi legislativi del mondo, cioè il diritto civile, perchè è riconosciuto che nel vivere sociale l’uomo è chiamato a rispettare gli altri, a non compiere certi atti che ledono la dignità, la libertà e la vita di altri, anzi l’uomo è chiamato a comportarsi in modo da promuovere il bene per sé e il bene sociale o comune. Se andate a vedere in ogni sistema legislativo, seppur con differenze, il non uccidere è presente sempre. Il non rubare è riconosciuto universalmente, il non dire falsa testimonianza è riconosciuto universalmente. Di cosa stiamo parlando? Dei dieci comandamenti. I dieci comandamenti, qui torniamo sulla Legge rivelata, non sono altro che il modo di Dio di trasmetterci la LEGGE MORALE NATURALE, iscritta dentro di noi, e che siamo chiamati a rispettare. Nell’antico testamento viene detto: “Se tu osserverai queste leggi, e le metterai in pratica, tu vivrai e sarai felice, ma se non le osserverai e ti allontanerai dalla mia legge di certo morirai, la tua vita sarà maledetta.” Maledizione da intendere non come una punizione, ma come conseguenza, perché se ci allontaniamo dall’ordine naturale, entriamo in un dis-ordine. Entrare nel disordine vuol dire vivere male e far vivere male gli altri.

LA LEGGE RIVELATA E LA LEGGE NATURALE COLLIMANO PERFETTAMENTE.

I dieci comandamenti sono una lettura del nostro cuore, una indicazione per vivere in modo ecologico, rispettando la nostra natura umana.

Purtroppo questa legge non viene sempre rispettata, spesso è disattesa, ed ecco tutti i problemi relazionali e di identità che viviamo nei nostri giorni.

Andremo nelle prossime puntate ad operare un’opera di disinquinamento per riscoprire l’autentica ecologia umana.

Antonio e Luisa (tratto dall’insegnamento di Andrea Guerriero)

 

 

Perchè il Gaver?

Oggi voglio condividere una piccola testimonianza che le sorelle della Tenda di Dio ci hanno chiesto per i corsi che organizzano presso il Villaggio Paolo VI al Gaver, località montana collocata a 1500 metri di altezza tra le provincie di Bergamo e Brescia.  Post originale su www.evangelizzazione.org

Vi allego in fondo il link per scaricare le locandine e per trovare tutte le informazioni necessarie ad iscriversi.

Perché il Gaver? Perché passare una settimana intera di meritato riposo dopo un anno di lavoro in montagna per un ritiro di famiglie dove ci fanno lavorare ancora, mettendoci in discussione?

Per chi non c’è mai stato trovare le motivazioni non è semplice. Proveremo a raccontare in breve perché noi andiamo e non pensiamo che sia tempo sprecato.

Siamo Antonio e Luisa sposati da 15 anni, abitiamo a Bergamo e Dio ci ha donato 4 meravigliosi ragazzi. Abbiamo una vita piena e felice. Come tutte le famiglie, in particolare quelle numerose, la nostra ordinarietà è caratterizzata da corse frenetiche e stress quotidiano per riuscire a fare tutto. Tutto questo rischia, però, di farci perdere di vista l’essenza del nostro amore che non è semplicemente fare, fare e fare, ma essere dono per l’altro/a attraverso quel fare. Altrimenti tutto rischia di essere troppo pesante e ciò che doveva liberarci, l’amore sponsale, ci imprigiona. Come fare? Naturalmente cerchiamo di nutrire la nostra relazione d’amore con un’attenzione tenera dell’uno verso l’altra, ma non basta. Una volta all’anno abbiamo bisogno di fermarci e salire sul nostro monte Tabor per contemplare Gesù trasfigurato presente nella nostra unione matrimoniale.

Il Gaver è un luogo benedetto. Lì riusciamo, attraverso delle persone straordinarie, a metterci in ascolto, uno di fronte all’altra e, attraverso la riflessione guidata e il silenzio, riusciamo a vedere di nuovo, con chiarezza, ciò che si era un poco perso, cioè che la nostra vita insieme è qualcosa di meraviglioso, che l’amore vicendevole e verso Gesù riempie il cuore e che attraverso la nostra vita frenetica passano fiumi di Grazia. Una settimana di Grazia in cui riflettiamo sul nostro amore e sul nostro matrimonio, che è molto più di quello che io e Luisa, nella nostra povertà, avremmo costruito da soli. L’architetto è soltanto Lui, Gesù. Come nella trasfigurazione, al Gaver facciamo esperienza di Gesù che si mostra con Elia e Mosè. Elia, la profezia, e Mosè, la legge. Perché non potremmo mai comprendere la grandezza di Gesù e la sua bellezza divina presente nella nostra relazione, senza la forza della profezia delle famiglie che vivono il loro sacramento come reale presenza di Cristo nel mondo, e senza la legge, che ci indica la strada per non perderci e restare sempre uniti a Gesù, che è nostra forza e nostra sorgente di vita e di amore.

Antonio e Luisa

Depliant

Informazioni 

Abbiamo bisogno di contemplare il nostro amore trasfigurato.

 

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte.
E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.
Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia».

La trasfigurazione di Gesù non è solo qualcosa che è accaduto duemila anni fa, e che ha riguardato tre apostoli. Qualcosa di cui veniamo a conoscenza attraverso il Vangelo, ma che in realtà non ci riguarda, non ci tocca da vicino. Il Vangelo solo se ci racconta qualcosa della nostra vita e della nostra storia può essere Parola che converte. Ricordiamo sempre che Gesù è presente nella nostra relazione sponsale. Ricordiamo che noi siamo sacramento perenne e che attraverso il nostro amore Dio vuole dire qualcosa al mondo, vuole mostrare qualcosa di Lui. Certo come la luna non può spiegare il sole, ma può solo riflettere la sua luce e farci capire qualcosa di più, così possono gli sposi. Gli sposi sono esattamente questo, più si lasciano riempire da Dio e più potranno riflettere e mostrare Dio attraverso il loro amore sponsale. Tuta la loro vita può essere riflesso di Dio. Lo è nella quotidianità di ogni giorno, nel lavoro, nell’impegno e negli impegni quotidiani, nelle mille attività. Lo è nello stress, nella gioia, nella tenerezza, nella stanchezza e nella confusione di ogni giorno. Tutto se offerto può essere sacro, ma nel contempo rischia di farci perdere di vista l’essenza del nostro amore che non è semplicemente fare, fare e fare ma di essere dono  per l’altro/a attraverso quel fare. Altrimenti tutto rischia di essere troppo pesante e ciò che doveva liberarci ci imprigiona. Nutrire il rapporto, come visto in tante altre riflessioni che ho fatto, è determinante, ma col tempo abbiamo compreso come almeno una volta all’anno abbiamo bisogno di fermarci e salire sul monte Tabor, esattamente come Pietro, Giacomo e Giovanni. Loro avevano Gesù sempre accanto, nella vita di ogni giorno ma quella esperienza li ha meravigliati e hanno percepito qualcosa di straordinario che non erano stati in grado di comprendere prima. Gesù era sempre lo stesso ma lì, sul monte, si è mostrato in tutta la sua magnificenza e luce. Stessa cosa per il nostro matrimonio. In estate partiamo e saliamo una settimana sul monte Gaver, che è il nostro Tabor. Lì riusciamo attraverso delle persone straordinarie a metterci in ascolto e attraverso la riflessione e il silenzio alla presenza di Gesù e dell’uno con l’altra,  incominciamo a intravedere di nuovo  con chiarezza, ciò che si era un poco perso, e come la nostra vita insieme sia qualcosa di meraviglioso, di come l’amore vicendevole e verso Gesù possa riempire il cuore e come attraverso tutta quella vita frenetica, rumorosa e caotica che contraddistingue la nostra ordinarietà, passino fiumi di Grazia. Riflettiamo sul nostro amore, sulla sua sacralità e grandezza, e come tutto questo sia molto più di quello che io e Luisa, nella nostra povertà che ci costituisce, non saremmo mai stati capaci di costruire da soli. L’architetto e soltanto Lui, Gesù. Come nella trasfigurazione facciamo esperienza di Gesù che si mostra con Elia e Mosè. Elia, che rappresenta la profezia e Mosè che rappresenta la legge. Perchè non potremmo mai comprendere la grandezza di Gesù e la sua bellezza divina presente nella nostra relazione senza la forza della profezia delle famiglie che vivono il loro sacramento come reale presenza di Cristo nel mondo e che mostrando questo sono autentici profeti per noi, e senza la legge che ci indica la strada per non perderci e restare sempre uniti a Gesù che è nostra forza e nostra sorgente di vita e di amore.

Se vi interressa provare questo tipo di esperienza vi aspettiamo questa estate al Gaver (Bs).Noi parteciperemo a quello di approfondimento. Per adesso abbiamo solo le date ma cominciate a pensarci. Non tornerete a casa a mani vuote.

23-29 luglio Corso famiglie di approfondimento (fraternità Tenda di Dio,p. Francesco Bocchi)

13-19 agosto corso base famiglie (don Gigi Gaia)

Per informazioni https://www.evangelizzazione.org/

Antonio e Luisa.

Tocca a noi!

Siamo rientrati sabato dalla settimana di approfondimento per gli sposi che abbiamo seguito al Gaver. Siamo ancora pieni di tutta la bellezza che abbiamo visto e sperimentato, siamo colmi di quell’esperienza di Dio che veramente riempie in profondità il nostro cuore e ci dona forza e rinnovata fiducia nell’altro/a e nel nostro matrimonio.

Come potete vedere nella foto che ho scelto per questo articolo in cattedra ci sono tre coppie di sposi. Padre Francesco che ci ha accompagnato tutta la settimana, anche se è una delle persone più sapienti e sagge che io conosca, dopo una breve introduzione, si è seduto tra le famiglie e si è messo ad ascoltare e prendere appunti. Non parlavamo, infatti, della sua vita e della sua vocazione, ma della nostra vita e della nostra vocazione. E chi più di una coppia di sposi può parlare del Cantico dei Cantici? Chi più di una coppia di sposi può parlare della meraviglia della contemplazione del corpo della propria moglie e del proprio marito ogni volta che si riattualizza il sacramento del matrimonio con l’amplesso fisico? Chi più di una coppia di sposi può parlare dell’importanza della tenerezza e dolcezza nella vita di ogni giorno? Chi più di una coppia di sposi può raccontare della sofferenza della distanza che si può creare tra i due, della difficoltà nel recuperare quel desiderio e quella voglia di donarsi quando le cose non vanno bene? Chi meglio di una coppia di sposi può testimoniare i miracoli che lo Spirito Santo ha compiuto in loro?

Ci sono alcuni sacerdoti che si sono presi cura delle famiglie e delle tante ferite che si portano dentro, ma per quanto io  sia grato per quanto mi hanno insegnato e fatto capire, non possono incarnare quello di cui parlano. Noi sposi abbiamo questo grande compito che Dio ha affidato ad ognuno di noi. Rendere conto, con la nostra vita e le nostre parole, della bellezza del matrimonio, della bellezza della vita piena di un’unione sponsale in Dio.

Ed ecco che durante questa settimana che è appena terminata c’erano tre famiglie in cattedra ma solo perchè la cattedra non poteva contenere tutte le coppie.

Questa settimana è stato un momento importante di condivisione e di confronto, nel quale, specchiandoci nella bellezza di tutte le coppie presenti, abbiamo potuto contemplare anche la nostra bellezza. Siamo saliti pieni di concetti da portare e siamo scesi pieni di esperienza di Dio, con il cuore aperto e pieni di meraviglia per la bellezza del nostro sposo e della nostra sposa. Siamo scesi lodando Dio per la ricchezza che ci ha dato, donandoci l’uno all’altra. Siamo scesi con la consapevolezza che il Cantico dei Cantici non è solo un libro della Bibbia, ma può diventare la nostra storia d’amore. Il Gaver è così, ti dà sempre più di quello che t’aspetti e realtà che pensavi di conoscere ti si svelano trasfigurate in una bellezza da lasciare senza fiato. Ci porteremo nel cuore ogni coppia, perché ognuna di loro ci ha insegnato qualcosa. Lode e gloria a Dio!

Antonio e Luisa

 

Patrizia e Daniele

Oggi vi riporto una testimonianza di due sposi Patrizia e Daniele che hanno frequentato i corsi organizzati dall’Intercomunione delle Famiglie e dalle sorelle della Tenda di Dio al Gaver – Villaggio Paolo VI

Per informazioni sui corsi cliccate qui

Ciao, siamo Patrizia e Daniele,

siamo sposati da quasi tre anni (dopo due anni di frequentazione a distanza, io sono di Varese e Daniele di Desenzano del Garda e due anni di convivenza) e sei mesi fa abbiamo avuto la gioia di diventare genitori del piccolo Federico.

Con questa nostra testimonianza vogliamo ringraziare il Signore per ciò che ha compiuto nella nostra vita.

Tutto è iniziato nell’estate del 2012, durante una settimana di spiritualità per fidanzati che si teneva presso il Villaggio Paolo VI, al Gaver (BS).

Come siamo arrivati al Gaver?

Grazie alla carissima amica Lidia, che fa parte del Rinnovamento nello Spirito Santo.

Lidia e Daniele si conoscono da più di vent’anni e quell’estate aveva in programma di partecipare al corso per fidanzati in preparazione al matrimonio con Luciano, ora suo marito.

Il tutto è nato apparentemente “per caso” dalla proposta che Lidia fece a Daniele qualche tempo prima di partecipare anche noi insieme a loro al corso (successivamente Lidia ci ha confidato di aver pregato molto durante gli incontri con il suo gruppo perché questo avvenisse). Il Signore ha ascoltato le loro preghiere e ci ha portato al Gaver.

Siamo partiti con tutte le nostre belle convinzioni sulla convivenza, orgogliosi della nostra scelta di vita e sicuri che fosse la situazione giusta per noi. Infatti il matrimonio per noi due era un’opzione remota, lo consideravamo solo un atto giuridico per regolarizzare il rapporto di coppia, cosa che per noi in quel momento non era nemmeno necessaria. In aggiunta a tutto ciò la nostra fede aveva subito negli anni  fasi travagliate.

Fino al momento della Cresima avevamo partecipato alla vita delle rispettive parrocchie in maniera più o meno passiva: il catechismo, la messa domenicale, Daniele aveva partecipato a qualche incontro di ACG.

Per entrambi, oltretutto, la mediazione di preti nel rapporto con la religione era stata spesso fallimentare e aveva creato anche profonde ferite, così ogni nostro esile interesse verso la chiesa e verso Dio si spense presto.

Dal corso ci aspettavamo solo di ottenere il certificato di partecipazione che rilasciano per poterti sposare in chiesa, in fondo sarebbe potuto tornare utile. Mai avremmo potuto immaginare quello che da lì a poco ci sarebbe accaduto, ciò che il Signore aveva preparato per noi.

Appena arrivati al Villaggio Paolo VI, abbiamo conosciuto le altre coppie iscritte al corso. L’impatto è stato forte; per come avevamo vissuto fino a quel momento ci sembrava di essere arrivati in mezzo ai marziani. Convivendo ormai da tempo, l’atmosfera ci sembrava quasi da colonia estiva, con chalet separati per fidanzati e fidanzate, era strano ma tutto sommato in linea con i principi della Chiesa.

Ricordo ancora il momento delle presentazioni quando io, quasi in tono di sfida, dissi esattamente queste parole: “Daniele ed io siamo felicemente conviventi!”. Queste parole potevano non aver peso se non fossero state dette dopo il discorso introduttivo dell’equipe del corso che presentava la settimana come un “percorso verso la scelta consapevole al matrimonio cristiano”.

I temi delle prime giornate, prevedibili, sono stati da noi “digeriti” con sufficienza, da ascoltatori passivi della “lezioncina”. Poi però le tematiche si sono sviluppate analizzando meticolosamente la relazione di coppia e sono state trattate con modalità sempre più coinvolgente. In particolare ci è piaciuto molto il metodo full-immersion, la condivisione ed il confronto di gruppo.

Cosa facevamo al Gaver l’abbiamo scoperto giorno dopo giorno.

Abbiamo cominciato a renderci conto che avevamo vissuto nel buio fino a quel momento sul senso dell’amore umano e che quella poteva essere l’occasione per riaccendere la luce nella nostra vita per una relazione di coppia più profonda.

L’essere messi di fronte a domande che usualmente si posticipano all’infinito o alle quali si evita di rispondere crea poi quella crisi e conseguente maturazione spontanea che fa muovere qualcosa dentro e fa collegare pensieri lasciati sospesi e non conclusi.

Con estrema naturalezza, abbiamo iniziato ad ascoltare con il cuore, a mettere da parte le nostre convinzioni, ad andare alla ricerca dei motivi per cui ci erano  accadute determinate cose, anche quelle che ci avevano allontanato dalla fede, e trovare un modo per mettere ordine ed affrontare il cambiamento.

Abbiamo chiesto il supporto dell’equipe ed il confronto personale con loro ed ora siamo qui a condividere con voi la nostra gioia di vivere un matrimonio felice nel Signore.

Il ritrovato incontro con Gesù attraverso la confessione e la comunione nelle ultime giornate del corso è stato il passo fondamentale che ci ha permesso di recuperare qualcosa che era stato messo da parte per le delusione e le incomprensioni vissute durante la prima fase della nostra vita di fede.

Al rientro da questa esperienza, su invito di Don Angelo, abbiamo poi iniziato il corso che lui stesso tiene nella sua parrocchia, una versione “dolce” della full-immersion del Gaver, dove abbiamo incontrato altre coppie e camminato con loro, ragazzi che a questo punto ci sono sembrati meno marziani.

La messa della domenica è ora l’occasione per rinnovare l’incontro con Gesù, ed è come ricaricare le batterie per affrontare la settimana con serenità e fiducia.

Il lavoro che facciamo su di noi è iniziato grazie all’incontro con Gesù al Gaver e prosegue nella nostra quotidianità con grande rispetto l’uno per l’altra. Da questa esperienza abbiamo imparato a pregare insieme, a dialogare a dare il giusto peso ai problemi, ad affrontare le difficoltà che prima sembravano insormontabili.

Abbiamo capito che amarsi è avere l’infinita capacità di ricominciare tenendo lo sguardo fisso su il Signore che guida ed illumina la nostra vita perché ci ama.

Lode al Signore.

Patrizia e Daniele

Imparare ad amare nella verità.

Dio ci ha desiderati fin dal principio, questo è certo, è parte della nostra fede, ma noi siamo convinti che Dio abbia fatto di più. Ha acceso dentro di noi il desiderio  ad aprirci e  donarci ad un’altra persona diversa e complementare e fin dal principio ha desiderato che io e la mia sposa ci completassimo e ci aiutassimo a tornare a Lui.  Dio con pazienza ci ha seguito passo dopo passo, errore dopo errore, litigio dopo litigio e, quando ha capito che senza il suo intervento avremmo fallito e ci saremmo lasciati, ha messo in campo i suoi operai migliori. Luisa, mentre correggeva i compiti dei suoi alunni (passa il 90% del tempo libero in questa attività), ascoltava senza troppa attenzione Radio Maria e in particolare la Convocazione Nazionale del Rinnovamento nello Spirito. A un certo punto viene intervistato Don Dino Foglio che tra le altre cose parla di un frate che cambia le vite ai giovani fidanzati. Luisa, spinta da un istinto misterioso si informa e ci iscrive, io la seguo senza fiatare. Ci ritroviamo in un luogo immerso nelle montagne bresciane in una natura rigogliosa e meravigliosa. Lì, abbiamo incontrato Padre Raimondo che ci ha letteralmente rivoltato come calzini, abbiamo messo in discussione tutto per ricominciare illuminati dalla Grazia di Dio e siamo riusciti finalmente ad issare la vela e a permettere al vento dello Spirito Santo di spingerci oltre le nostre forze e capacità.

Tutta questa introduzione per dirvi che Dio ha grandi progetti su ognuno di noi e su ogni coppia di sposi. Immergerci nella verità dell’uomo e della donna e comprendere come realizzarci nella nostra vocazione al matrimonio è stato importantissimo per aprirci al suo Spirito. Se siete attratti da questa proposta non abbiate paura, fidatevi e non ve ne pentirete. La scelta di partecipare a quel corso ha salvato la nostra unione e ci ha aperto la strada verso un matrimonio felice nel Signore.

Siete fidanzati o conoscete coppie che vogliono approfondire come vivere un fidanzamento sano e nella verità per prepararsi al sacramento delle nozze con i presupposti migliori e un cuore spalancato alla Grazia?  Visitate questo sito  www.evangelizzazione.org  e iscrivetevi a uno dei corsi.

Naturalmente anche noi siamo disponibili per qualsiasi informazione. Scriveteci senza problemi.

Antonio e Luisa

Corso per fidanzati all’inizio del cammino e single. Gaver 17-23 luglio 2016

 

 

Corso fidanzati vicini al matrimonio (con rilascio attestazione frequenza)

Gaver 7-13 agosto 2016

 

Gaver. Monte Tabor per gli sposi.

Il Gaver luogo di Grazia, nostro monte Sinai, dove per la prima volta abbiamo compreso le leggi di Dio, nostro monte Tabor dove Gesù si è mostrato in tutta la sua bellezza trasfigurata facendoci intravedere ciò che potevamo essere.

Siamo arrivati con tutte le nostre insicurezze, con tutte le nostre schiavitù, con tutti i nostri errori. Due fidanzati che non si capivano, che si erano già lasciati una volta e che presto lo avrebbero fatto definitavamente senza un cambiamento radicale.

Quel cambiamento è arrivato, Padre Raimondo con tutta la sua saggezza contadina, la sua esperienza e competenza e soprattutto con tutto il suo amore gratuito ci ha salvato.

Ci ha mostrato tutta la nostra miseria e tutti i nostri errori ma non per distruggere ma per cominciare a costruire una vita nuova, finalmente consapevoli di quanto siamo belli e amati agli occhi di Dio e quanto è bella la legge che ha scritto dentro di noi perchè ci rende capaci di realizzarci pienamente ed essere felici.

Padre Raimondo nel 2008 è tornato alla casa del Padre ma i corsi continuano, i suoi amati ragazzi, diventati grandi e diventati sposi felici hanno preso il suo posto perchè la gioia ricevuta possa essere donata e possa portare un po’ di luce in questo mondo malato.

Le iscrizioni sono aperte. Non perdete questa opportunità.

A questo indirizzo trovate tutte le informazioni www.evangelizzazione.org