Sposi sacerdoti. Vogliamo ammirarti.

La scena cambia nuovamente in modo repentino. La Sulamita ora si trova in mezzo alla sua gente. Non c’è solo il suo amato. Probabilmente la scena è ambientata durante una festa. Una festa di nozze. La Sulamita sta danzando. Non dimentichiamo che il Cantico è una raccolta di canti che servivano ad allietare le lunghe feste di matrimonio del tempo. E’ il coro quindi che prende la parola.

«Volgiti, volgiti, Sulammita,
volgiti, volgiti: vogliamo ammirarti».
«Che ammirate nella Sulammita
durante la danza a due schiere?».

La Sulamita è la donna della pace. Il suo nome non a caso deriva della parola Shalom che significa pace. La donna della pace è incantevole proprio per la pace che ha dentro di sè. Così bella che il coro le chiede di voltarsi per mostrarsi. La donna (vale anche per l’uomo) che ama è la donna della pace. Meglio ancora: la donna che sa amare e che sa di essere amata. Lei è la donna dell’amore. La donna che dà un volto sensibile e concreto all’amore. E’ la donna della bellezza. La Sulamita danza. Danza come Re David. La Danza, nella Bibbia, è intesa soprattutto come lode e come manifestazione di gioia. La danza esprime una gioia talmente grande che per essere espressa necessita di tutto il corpo. La Sulamita ha la gioia nel cuore di chi ha incontrato Dio e fatto esperienza di Lui. L’amata è nella pace perchè ha finalmente compreso di essere regina, di essere amata dal suo Dio, di essere rivestita della dignità del Padre. La giovane non si sente più mendicante d’amore e non si accontenta di relazioni che sono come delle briciole gettate sotto il tavolo alla cagnetta. Quante donne si accontentano di poco pur di avere un uomo. Pur di non perdere quel poco che hanno. La Sulamita non è disposta a compromessi. La Sulamita ha sperimentato cosa significa amare ed essere amata e per questo non può accontentarsi di nulla che sia meno di tutto. Ma come? La realtà è un’altra cosa! So già che state pensando esattamente questo. Invece è così. Dipende da quale prospettiva guardate questa affermazione. Certo che il suo amato non può, e spesso non vuole, darsi completamente a lei tanto da riempire il suo vuoto di amore e di senso. Anche qualora Salomone si desse senza riserve non sarebbe comunque abbastanza. Una persona finita non può riempire un desiderio di infinito. Non chiedetelo al vostro sposo, non mettetegli sulle spalle questo macigno. Non ne ha le forze. La Sulamita non pretende che il suo amato le dia tutto. Certo la Sulamita lo desidera e se accade ne è felice e ne è riconoscente. Non è questo il punto che fa la differenza. La Sulamita sa che quel tutto non riguarda lui, il sua amato. Riguarda lei. Lei, se vuole avere la pace nel cuore, deve darsi completamente. Darsi nella verità e nella totalità del matrimonio. Solo così, in quel tutto, incontrerà Dio. Lui si che riempie il vuoto di ogni persona. Questo la rende incantevole. Anche quando le cose vanno male. Io resto ammirato a contemplare la bellezza e la dignità di quelle spose che restano fedeli alla promessa nonostante il loro sposo le abbia abbandonate. Con alcune di queste ho avuto modo di scambiare qualche parola e ho trovato in loro tanta sofferenza. Tanta sofferenza, ma anche tanta pace. La pace di chi, come la Sulamita, si sta dando completamente, senza riserve e senza chiedere nulla in cambio. Questo è l’amore misericordioso che rende bella una persona. La rende bella e attraente. Attraente! Sì, perchè è attraente l’amore, ma quello autentico, l’amore che è Dio. Quello è un amore di cui tutti abbiamo nostalgia e desiderio e che ci attrae in modo irresistibile.

1 Introduzione 2 Popolo sacerdotale 3 Gesù ci sposa sulla croce 4 Un’offerta d’amore 5 Nasce una piccola chiesa 6 Una meraviglia da ritrovare 7 Amplesso gesto sacerdotale 8 Sacrificio o sacrilegio 9 L’eucarestia nutre il matrimonio 10 Dio è nella coppia11 Materialismo o spiritualismo 12 Amplesso fonte e culmine 13 Armonia tra anima e corpo 15 L’amore sponsale segno di quello divino 16 L’unione intima degli sposi cantata nella Bibbia 17 Un libro da comprendere in profondità 18 I protagonisti del Cantico siamo noi 19 Cantico dei Cantici che è di Salomone 20 Sposi sacerdoti un profumo che ti entra dentro.21 Ricorderemo le tue tenerezze più del vino.22 Bruna sono ma bella 23 Perchè io non sia come una vagabonda 24 Bellissima tra le donne 25 Belle sono le tue guance tra i pendenti 26 Il mio nardo spande il suo profumo 27 L’amato mio è per me un sacchetto di mirra 28 Di cipresso il nostro soffitto 29 Il suo vessillo su di me è amore 30 Sono malata d’amore 31 Siate amabili 32 Siate amabili (seconda parte) 33 I frutti dell’amabilità34 Abbracciami con il tuo sguardo 35 L’amore si nutre nel rispetto. 36 L’inverno è passato 37 Uno sguardo infinito 38 Le piccole volpi che infestano il nostro amore. 39 Il mio diletto è per me. 40 Voglio cercare l’amato del mio cuore 41 Cos’è che sale dal deserto 42 Ecco, la lettiga di Salomone 43 I tuoi seni sono come due cerbiatti 44 Vieni con me dal Libano 45 Un giardino da curare 46 L’eros è un amore tenero 47 La tenerezza è amare come Dio ci ama 48 Mi hai rapito il cuore con un tuo sguardo 49 Fammi sentire la tua voce. Perchè la tua voce è soave 50 Mi baci con i baci della sua bocca 51 Quanti sono soavi le mie carezze sorella mia, sposa 52 Venga il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti 53 Le carezze dell’anima 54 Un rumore! E’ il mio diletto che bussa. 55 Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio  56 Io venni meno per la sua scomparsa 57 Mi han tolto il mantello 58 Che ha il tuo diletto di diverso da un altro? 59 Il matrimonio non è un armadio 60 Dolcezza è il suo palato  61 Uccidete il sogno 62 Bella come la luna 63 Sui carri di Ammi-nadìb