Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
in cambio dell’amore, non ne avrebbe che dispregio.
Vi ricorda nulla? Un aiutino: San Paolo, Inno alla carità. San Paolo dice esattamente la stessa cosa. Lo dice nella Lettera ai Corinzi.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
Se tu credi che l’amore possa essere equiparato, messo a confronto, con delle ricchezze materiali, non hai capito niente della vita e di chi sei. Non puoi comprare neanche un grammo d’amore con tutte le ricchezze del mondo. Sono due piani completamente diversi, L’amore è posto su un piano superiore. L’amore fa parte delle realtà eterne, l’amore è di Dio. L’amore è la sola ricchezza che può dare senso alla vita. I beni materiali, quando diventano fine, danno l’illusione di riempire il vuoto che ci caratterizza. Illusione che non riempie mai davvero. Non può qualcosa di effimero e finito riempire il desiderio di eterno che abbiamo dentro. Concretamente cosa significa? Dobbiamo smetterla, per il nostro bene, di perderci dietro preoccupazioni di cose materiali quando ci va di mezzo l’amore. Non riguarda solo i ricchi. Riguarda tutti. Tutti abbiamo le nostre “ricchezze” che non vogliamo abbandonare, che mettiamo prima dell’amore per la nostra famiglia. Può essere la carriera, l’uscita con gli amici, la partita di calcetto. Può essere anche il gruppo di preghiera quando si esagera e si sacrifica la famiglia. L’amore di Dio va cercato prima in casa, con la moglie o il marito, e solo poi fuori. Altrimenti è ipocrisia. E’ cercare Dio fuori dalla coppia perchè non si è capaci di trovarlo dentro. Il passo del Cantico è spietato. Alla fine della vita non ne avremo che disprezzo. Ci rimarrà solo cenere sulle mani. Questo è fondamentale capirlo. Questo versetto ci invita a passare da una logica materialista ad una logica dell’amore, ad una logica di dono autentico. L’amore se non è messo al primo posto non è amore. La relazione sponsale diventa un mezzo come gli altri per trovare la nostra soddisfazione. Come può il matrimonio essere messo sullo stesso piano della carriera o addirittura della partita di calcetto. Capite la menzogna che c’è dietro? Se vale come le altre cose e non è via privilegiata per incontrare Gesù e per donarsi ed accogliersi nell’amore, diventa qualcosa di cui posso fare a meno quando la fatica supera la gratificazione che traggo da esso. La separazione diventa così logica conseguenza. E’ amore questo?
Anche io sono partito male con Luisa. Avevo il desiderio molto forte di vivere il mio matrimonio secondo Dio, secondo la Sua legge. Sempre cercando di mettere l’insegnamento della Chiesa come bussola per le nostre scelte. Eppure non decollava. Restava sempre difficile. Vivevo forti momenti di dubbio, di aridità, di sofferenza. Per un periodo ho messo in discussione tutta la mia scelta, la mia relazione e la decisione di aver subito cercato due bambini. Stavo male. Mi sentivo in gabbia. Mi sentivo incastrato. Mi sono sposato a 27 anni. Un’età normale, ma non tanto per il nostro tempo. Vedevo amici serviti e riveriti in casa dei genitori. Senza responsabilità se non pensare a loro stessi. Non riuscivo a vedere la bellezza di quel matrimonio in cui credevo fortemente quando ho detto il mio sì. Poi ho capito! Ho capito non perchè io sia particolarmente perspicace. Ho capito perchè ho visto la differenza tra me e la mia sposa. Ho visto in lei la pace. Pace che non veniva dalla gioia che io potevo darle. In quel periodo probabilmente ero per lei più causa di preoccupazione che non di gioia. Era una pace che veniva da una scelta più radicale della mia. Lei aveva messo il suo matrimonio prima di ogni altra cosa. Si donava totalmente a me e ai nostri figli. Anche quando io ero tutt’altro che amabile. Anzi, in quei momenti dava ancora di più per supplire alle mie mancanze. Allora ho capito! Ero un po’ come quel giovane ricco del Vangelo. Non stavo dando tutto. C’era una parte di me che non voleva rinunciare ai privilegi della vita da single. Non volevo rinunciare a quelle che credevo essere le mie ricchezze. Non volevo rinunciare agli amici, al calcetto, alla tranquillità quando tornavo a casa. Leggevo tutta la mia vita come rinuncia a qualcosa che prima avevo. Ero così proiettato su quello a cui dovevo dire no che non riuscivo ad assaporare tutta il gusto di quella relazione così unica. Non riuscivo a scorgere la meraviglia di una donna che si offriva totalmente a me e per me. Che faceva di Cristo il centro di tutto. Cosa ci può essere di più bello di questo? Lei era il dono più prezioso che Dio mi aveva fatto ed io, non solo non rendevo grazie, ma mi lamentavo per quel poco che mi aveva tolto. Solo quando sono riuscito anche io a fare questo salto, tutto è cambiato. Non ho dovuto, in verità, rinunciare a tutto. Mi è rimasto il tempo per il mio sport e per gli amici. Sono tutte cose, che però, hanno una nuova collocazione. Non sono più una priorità. Hanno preso il loro giusto posto. La priorità è la mia famiglia.
Antonio e Luisa
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1 Introduzione 2 Popolo sacerdotale 3 Gesù ci sposa sulla croce 4 Un’offerta d’amore 5 Nasce una piccola chiesa 6 Una meraviglia da ritrovare 7 Amplesso gesto sacerdotale 8 Sacrificio o sacrilegio 9 L’eucarestia nutre il matrimonio 10 Dio è nella coppia11 Materialismo o spiritualismo 12 Amplesso fonte e culmine 13 Armonia tra anima e corpo 15 L’amore sponsale segno di quello divino 16 L’unione intima degli sposi cantata nella Bibbia 17 Un libro da comprendere in profondità 18 I protagonisti del Cantico siamo noi 19 Cantico dei Cantici che è di Salomone 20 Sposi sacerdoti un profumo che ti entra dentro.21 Ricorderemo le tue tenerezze più del vino.22 Bruna sono ma bella 23 Perchè io non sia come una vagabonda 24 Bellissima tra le donne 25 Belle sono le tue guance tra i pendenti 26 Il mio nardo spande il suo profumo 27 L’amato mio è per me un sacchetto di mirra 28 Di cipresso il nostro soffitto 29 Il suo vessillo su di me è amore 30 Sono malata d’amore 31 Siate amabili 32 Siate amabili (seconda parte) 33 I frutti dell’amabilità34 Abbracciami con il tuo sguardo35 L’amore si nutre nel rispetto. 36 L’inverno è passato 37 Uno sguardo infinito 38 Le piccole volpi che infestano il nostro amore.39 Il mio diletto è per me. 40 Voglio cercare l’amato del mio cuore 41 Cos’è che sale dal deserto 42 Ecco, la lettiga di Salomone43 I tuoi seni sono come due cerbiatti 44 Vieni con me dal Libano45 Un giardino da curare 46 L’eros è un amore tenero 47 La tenerezza è amare come Dio ci ama 48 Mi hai rapito il cuore con un tuo sguardo 49 Fammi sentire la tua voce. Perchè la tua voce è soave 50 Mi baci con i baci della sua bocca 51 Quanti sono soavi le mie carezze sorella mia, sposa 52 Venga il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti 53 Le carezze dell’anima 54 Un rumore! E’ il mio diletto che bussa. 55 Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio 56 Io venni meno per la sua scomparsa 57 Mi han tolto il mantello 58 Che ha il tuo diletto di diverso da un altro? 59 Il matrimonio non è un armadio 60 Dolcezza è il suo palato 61 Uccidete il sogno 62 Bella come la luna 63 Sui carri di Ammi-nadìb 64 Vogliamo ammirarti 65 Non mendicanti, ma re e regine 66 Carne della mia carne 67 La tua statura rassomiglia a una palma e i tuoi seni ai grappoli. 68 Il tuo palato è come vino squisito 69 Il suo desiderio è verso di me 70 C’è ogni specie di frutti squisiti, freschi e secchi 71 Oh se tu fossi un mio fratello 72 Migliori amici l’uno dell’altra 73 Chi è colei che sale dal desrto, appoggiata al suo diletto? 74 Un caffè per uscire dal deserto 75 Sotto il melo ti ho svegliata 76 Mettimi come sigillo sul cuore 77 Forte come la morte è l’amore 78 Una fiamma del Signore 78 Le grandi acque non possono spegnere l’amore