Matrimonio Cristiano

via di santità e felicità

Vai al contenuto
  • Chi siamo
    • Contattaci
    • La nostra testimonianza
    • Intercomunione
    • La copertina
  • Chi collabora
  • Interventi formativi
    • Settimane per sposi e fidanzati
  • Libri dei nostri blogger
  • Noi su Aleteia
  • Note legali.

dialogo

Navigazione articolo

Gli sposi si parlano solo 35 minuti a settimana.

Posted by Antonio e Luisa De Rosa

0

To read in English

Spulciando tra le varie notizie e curiosità pubblicate sul web ho trovato qualcosa di molto interessante. E’ un articolo di Repubblica dal titolo Crisi di coppia? 8 appuntamenti per salvare una relazione. Lasciando perdere i consigli che i due psicologi propongono che possono essere più o meno condivisibili quello che mi preme mettere in evidenza è un fatto. Uno studio dell’Università della California ha svelato che le coppie sposate (studio su un campione di coppie di sposi di diverse età seguite per 13 anni) dialogano per una media di 35 minuti a settimana. Una quantità di tempo risibile se confrontato con i dati sull’uso di smartphone. Il 50% delle persone italiane che hanno uno smartphone lo usano per più di 5 ore al giorno. Una differenza enorme accentuata dal fatto che molti di quei 35 minuti di dialogo sono utilizzati per affrontare argomenti di tipo organizzativo e contingente (spese, impegni, riparazioni ecc.). Nel ménage familiare non c’è tempo per il dialogo di coppia profondo. Non ci si guarda più con occhi di meraviglia. Scrive Roberta Vinerba nel suo illuminante libro “Alla luce dei tuoi occhi”: Due sposi,  prima che non si parlino più, non si guardano più, prima del dialogo muore lo sguardo. Prima della parola, non si vedono più.

Ecco la mancanza di dialogo esprime spesso una mancanza di interesse per l’altro/a. Come in un piano inclinato gli sposi stanno scivolando verso l’indifferenza. Prima di arrivare alla fatidica frase Non ti amo più ci sono tanti piccoli step. La mancanza di dialogo dovrebbe essere un campanello d’allarme e invece è spesso visto e accettato come qualcosa di inevitabile. Presi da tanti pensieri e impegni non c’è tempo per queste inezie da fidanzatini.  Il Papa in Amoris Laetitia ci dice che non è così: Dopo l’amore che ci unisce a Dio, l’amore coniugale è la «più grande amicizia». E’ un’unione che possiede tutte le caratteristiche di una buona amicizia: ricerca del bene dell’altro, reciprocità, intimità, tenerezza, stabilità, e una somiglianza tra gli amici che si va costruendo con la vita condivisa. Però il matrimonio aggiunge a tutto questo un’esclusività indissolubile, che si esprime nel progetto stabile di condividere e costruire insieme tutta l’esistenza. 

Il dialogo è fondamentale per tenere in vita una relazione e renderla sempre più bella e rigogliosa. L’amore di amicizia tra gli sposi non è meno importante dell’eros o del servizio. Senza l’amicizia anche l’eros e l’agape diventano espressioni d’amore difficili e non desiderate. Se non c’è intimità del cuore fatta di dialogo profondo dove noi sposi apriamo il nostro cuore all’altro/a, dove raccontiamo le nostre fatiche, le nostre gioie, i nostri dolori, le nostre paure, insomma tutto quello che abbiamo nel cuore, presto o tardi, smetteremo di desiderarci e di cercarci anche fisicamente. Come in un circolo vizioso che ci porta sempre più lontani l’uno dall’altra. Invece è importante trovare tempo ogni giorno per parlare almeno un po’ di noi tra noi. Io e Luisa cerchiamo di trovare sempre tempo per parlare. Ce lo cerchiamo perchè lo riteniamo una priorità. Capita, ad esempio, che alcuni giorni decido di entrare più tardi al lavoro e accompagno Luisa alla sua scuola. Arrivati al paese entriamo in un bar, ordiniamo cappuccio e cornetto e ci sediamo a un tavolino abbastanza appartato. Quei minuti sono preziosi. E’ un momento solo nostro. Parliamo di tutto, ma alla fine non importa tanto quello che diciamo, la cosa bella è poter assaporare l’incontro, la presenza dell’altro che ci riempie e ci sazia. E’ un momento di intimità molto bello che ci permette di iniziare la giornata con tanta pace e tanta gioia.

Antonio e Luisa

Cliccate qui per entrare nel gruppo whatsapp

Per acquistare il libro Sposi sacerdoti dell’amore cliccate qui

Per acquistare il libro L’ecologia dell’amore cliccate qui

Iscrivetevi al canale Telegram

Iscrivetevi alla nostra pagina facebook

Iscrivetevi alla pagina facebook dell’intercomunione delle famiglie

Inviato su Senza categoria

Tag amicizia, amore, amoris laetitia, colazione, coppia, dialogo, intimità, papa francesco, repubblica, roberta vinerba, università della california

Nov·11

La fatica è l’amore a forma di sacrificio.

Posted by Antonio e Luisa De Rosa

0

Siamo alla fine dell’anno scolastico. Ieri è squillata l’ultima campanella. Nell’ultimo mese non abbiamo respirato un attimo. Saggi, tornei, esibizioni, feste. Un turbinio di impegni da aggiungere all’ordinaria amministrazione. Ho sempre pensato che questa nostra società contemporanea occidentale sia un po’ schizofrenica e non adatta a chi decide di avere più della canonica coppia di figli.  Fortunatamente quest’anno non avevamo sacramenti in casa altrimenti maggio sarebbe stato un delirio completo. Poi c’è il lavoro. Luisa, essendo insegnante di tedesco alle medie, in questi giorni è assorbita completamente dalla scuola. Sta cercando di preparare al meglio i suoi alunni per l’esame di metà giugno.  Perchè scrivo di questo? Perchè credo sia una situazione comune a tanti genitori. In periodi così la coppia rischia di andare in sofferenza e di perdersi u  po’ di vista. Mi capita spesso di tornare a casa e trovare Luisa in condizioni “estreme”. Stravolta, spettinata, una faccia tirata e occhi bassi sui suoi compiti da correggere. Non solo. E’ anche di pessimo umore. Come potrebbe essere altrimenti?  Non dorme praticamente. La casa che sembra una bettola. Roba in giro, piatti da lavare, panni sporchi che fuoriescono dal bidone.  Appena entrato mi prende lo sconforto. Avrei la tentazione di chiudere la porta e tornarmene al lavoro. Starei più tranquillo. La nostra non somiglia per nulla alla casa del mulino bianco e noi non siamo la famiglia perfetta. Superata la tentazione di scappare entro. La guardo meglio. E’ sempre lei. Anche con le occhiaie e quel viso stravolto. Riconosco il mio amore. Non mi interessa  più il disordine, mi interessa lei. Vedo la mia sposa che ha bisogno di me. Non c’è altro che conta. La tentazione, non lo nego,  è sempre quella di lamentarmi  Vorrei  dirle quanto passi troppo tempo sui libri e dedichi poco o nulla alla casa. Un tempo lo facevo. Le rinfacciavo il tempo che strappava alla famiglia per il lavoro. Poi ho capito. A cosa serve dirlo? Solo a litigare e a caricarla ancora più di ansia e difficoltà. La farei sentire inadeguata. Ormai so come è fatta. So che il suo lavoro vuole farlo bene. Tocca a me fare qualcosa in più. Lo faccio volentieri, perchè so che quello è il miglior modo di mostrarle il mio amore. E’ un’occasione privilegiata per farla sentire amata, supportata e sostenuta. Dovrei essere grato di avere queste occasioni.  Non devo trascurarla. Anche se sono stanco, se avrei voglia di dormire, e non sono in vena di tenerezze e di dialogo, non mi devo sottrarre. Costa fatica? Meglio. Non devo dimenticarmi di abbracciarla, di sorriderle, di piccoli gesti di attenzione. Di amorevole presenza nel silenzio, se lo gradisce maggiormente. Ne ha bisogno anche in questi giorni di stress. Ne ha soprattutto bisogno in questi giorni. Ha bisogno che io l’ascolti quando mi racconta delle sue difficoltà, del tempo che non basta, delle mille varianti che deve predisporre per alunni H, BES, DSA  e non mi ricordo quali altri tipi. Mi dice sempre le stesse cose, ma le fa bene. Ha bisogno di essere compresa nella sua difficoltà di fare tutto. E io, pur nella stanchezza, lo faccio. Lo faccio e ringrazio Dio di poterlo fare. Significa che esiste complicità tra di noi, che il rapporto è saldo e vivo. Alla fine anche lo stress è vinto. Perchè la bellezza dello stare insieme supera ogni altra difficoltà. Jovanotti, in una sua canzone, ha scritto:

A te che riesci a render la fatica
Un immenso piacere
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
Credo che queste 6 righe condensino perfettamente tutta la riflessione che ho voluto proporre oggi. Ogni fatica con te è sempre bella perchè la fatica condivisa e la fatica accolta e donata è l’amore che prende la forma del sacrificio. E’ l’amore che viene reso sacro. L’amore che diventa dono elevato a Dio attraverso te, la mia sposa. Amen.
Antonio e Luisa

Inviato su Senza categoria

Tag abbraccio, ascolto, coppia, dialogo, fatica, matrimonio, relazione, sacrificio, tenerezza

Giu·09

Le donne parlano per esprimere se stesse, ricordiamocelo!

Posted by Antonio e Luisa De Rosa

0

Dopo aver affrontato ieri le difficoltà che possono sorgere da un dialogo assente o non abbastanza trasparente oggi affrontiamo un altro problema che spesso tocca le coppie di sposi. Il diverso significato e valore attribuito al dialogo. Ieri ho “bacchettato” le donne. Oggi tocca a noi uomini. Una delle volte che più sono rimasto sorpreso è quando in un incontro Luisa ha dovuto dire qual’era il mio pregio che lei apprezzava maggiormente. Io già mi aspettavo dicesse la tenerezza, la capacità di servirla, e invece no. Lei ha affermato che sapevo ascoltarla e questo la riempiva di gratitudine. Capite l’importanza per una donna?

Partiamo con un esempio. Vostra moglie arriva a casa, e vuole raccontare quello che le è capitato sul lavoro o qualsiasi altra cosa le abbia procurato pensieri, dubbi e incertezze.

Noi da bravi mariti, anche se non abbiamo sempre voglia, quasi mai diciamocelo, perché stiamo facendo altro, ci mettiamo devotamente in ascolto, intenzionati a concentrarci e a trovare la soluzione che possa sollevarla e farle tornare il sorriso e levarcela di torno in fretta.

Dopo che pensiamo di aver capito il problema, senza lasciarla finire, diamo trionfanti la nostra soluzione, convinti di aver contribuito a sistemare le cose e a tranquillizzarla. Siamo pronti a ricevere il nostro meritato ringraziamento, invece, con enorme stupore, lei non solo non è contenta, ma si arrabbia dicendo che non abbiamo voglia di ascoltarla e vogliamo liquidarla in fretta. Noi, inebetiti, la guardiamo con un misto tra sconcerto e stupore e non sappiamo cosa dire. Offesi ce ne andiamo con la coda tra le gambe.

Con l’andare del tempo, ogniqualvolta diamo una soluzione alla nostra mogliettina e vediamo che non viene accolta positivamente, iniziamo a disinteressarci di quello che ci dice. Rispondiamo a mugugni e intanto facciamo o pensiamo ad altro. Tutto questo provoca insoddisfazione in entrambi i coniugi ed è spesso motivo di litigi e incomprensioni.

Ma perché succede questo? Chi sbaglia?

Sbagliamo entrambi perché siamo convinti che un uomo e una donna ragionino allo stesso modo. La nostra cara mogliettina sarà soddisfatta, non quando le daremo la risposta vincente, ma solo quando staremo in silenzio ad ascoltarla attentamente, intervenendo, non per darle soluzioni, ma per farle capire che siamo partecipi. La donna racconta problemi per trovare conforto e partecipazione, mentre l’uomo più praticamente per trovare una soluzione.

L’esempio ci insegna che tante volte noi sposi ci siamo trovati ad ascoltare la nostra sposa che ci parla di tutto, in particolare delle sue difficoltà, dei suoi problemi, delle sue ansie, ma anche delle sue gioie e delle sue vittorie. Quante volte ci siamo sentiti impreparati e impotenti a certe sue confidenze. Non ci siamo sentiti in grado di aiutarla e questo ci metteva in difficoltà a nostra volta. La reazione che ci veniva naturale era quella di dare soluzioni, perché noi uomini siamo così. Quando non sappiamo dare soluzioni, iniziamo ad irritarci, a cercare di cambiare discorso e nei migliori dei casi ci disinteressiamo e pensiamo ad altro fingendo di ascoltare. Il matrimonio ti insegna che non è così. La tua sposa non cerca una soluzione, sa bene che tu  non puoi sempre risolvere i suoi problemi, ma ha bisogno semplicemente di essere ascoltata. Ha bisogno di sentire che la sua difficoltà non ci è indifferente, ha bisogno di non tenersi dentro tutto per poter capir meglio anche lei, ha bisogno di sentire il nostro amore anche attraverso il nostro ascolto e la nostra compassione. Ha bisogno soprattutto di sentirsi amata con tutte le sue fragilità, senza maschere in una relazione sincera e vera. Per noi mariti è un’occasione di dimostrare il nostro amore e il nostro sostegno. Come sapientemente ci ricorda Costanza Miriano:  le donne parlano per esprimere se stesse, mentre gli uomini per trasmettere concetti. Una volta capito questo potremo crescere enormemente nel dialogo e nel rapporto stesso. Al contrario, se non ascoltiamo la nostra sposa, non la curiamo, non la sosteniamo e, magari, ci ricordiamo di farlo solo quando vogliamo una prestazione in cambio (cosa molto frequente tra noi uomini), la stiamo trattando da prostituta, la stiamo usando e questo lei lo capisce. Lascio a voi le conclusioni.

Antonio e Luisa

Inviato su Senza categoria

Tag amore, coppia, costanza miriano, dialogo, marito, moglie, relazione

Feb·06

Donne, abbiate pietà: parlate!

Posted by Antonio e Luisa De Rosa

0

Una delle convinzioni più sbagliate e dannose che ci possano essere nel matrimonio è la pretesa della telepatia. Riguarda in gran parte la donna. “Se mi ama mi capisce.” “Se mi ama non può non capire che quello che sta facendo mi dà fastidio.” “Come fa a non rendersi conto di quanto sto male.” “Per lui non esiste mai un problema.” “Ha la sensibilità di un elefante.”  “Vorrei che ci arrivasse da solo!” “Come fai a non capire ciò di cui ho bisogno?” Queste sono solo alcune delle più comuni lamentele da parte delle donne verso il proprio sposo.  La donna non si sente abbastanza curata e considerata. Lo sposo, secondo lei, non si impegna abbastanza. Stanno davvero così le cose?

Mi permetto di fare alcune considerazioni.

Donne: non guardate sempre i difetti del vostro coniuge (che probabilmente ci sono), concentratevi su quello che voi potete migliorare. Lui, può darsi, sia un po’ duro di comprendonio. Voi, siete così sicure di aver comunicato in modo comprensibile, anche per lui?  La carità nella coppia lo esige.

Siete sicure di essere trasparenti e aperte al vostro sposo, in modo che lui possa comprendere il vostro stato emotivo? Oppure deve trasformarsi in un indovino?

Uomo e donna sono diversi tra loro. Lo sono più di quello che voi possiate pensare. L’uomo, nella maggior parte dei casi, non desidera altro che rendere felice la propria sposa. Spesso non serve neanche molto. Basta la parola giusta, basta anche il silenzio a volte. Deve però sapere il vostro pensiero, le vostre sensazioni e il vostro stato emotivo. Non pretendete da lui più di quello che può darvi, resterete insoddisfatte voi e frustrato lui che non capirà nulla.

Parlate, parlate sempre e chiedete di essere ascoltate, senza voler per forza una soluzione. Lui, spesso, non aspetta altro, di comprendere qualcosa di più di voi per aiutarvi e sostenervi.

Robert Cheaib scrive nel suo libro “Il gioco dell’amore”:

In una comunicazione profonda non diciamo solo le nostre parole, noi siamo parola, un dirsi e un darsi. Non diciamo solo le nostre parole , ma ci diamo nella parola.

Non vale forse la stessa cosa anche con Dio? Dio ci ha donato la Sua Parola affinché noi potessimo conoscerlo. Non ha preteso che noi ci arrivassimo da soli. Parola che poi si è fatta carne in Cristo.

Uno dei pregi migliori di Luisa è proprio questo: la trasparenza. Non ha mai avuto timore di dirmi tutto. Ha sempre condiviso tutto con me. Mi ha fatto notare anche i miei errori con lei. Spesso comportamenti o atteggiamenti per me innocui. A lei, però, davano fastidio e per questo ho cercato di evitarli. Perché, alla fine, non conta ciò che penso io, ma ciò che prova lei. Perchè, se poi la donna si apre nel dialogo, noi non abbiamo più scuse. Dobbiamo darci da fare per accontentarla. Questo è l’amore. Questa è la bellezza di una relazione profonda come quella sponsale.

Coraggio il vostro sposo non aspetta altro che accogliervi nelle vostre parole.

Antonio e Luisa

 

Inviato su Senza categoria

Tag amore, comunicazione, dialogo, Parola, robert cheaib

Feb·05

Dialogo tra marte e venere.

Posted by Antonio e Luisa De Rosa

0

Procediamo con i punti 136 e 137 di Amoris Laeitia.

136. Il dialogo è una modalità privilegiata e indispensabile per vivere, esprimere e maturare l’amore nella vita coniugale e familiare. Ma richiede un lungo e impegnativo tirocinio. Uomini e donne, adulti e giovani, hanno modi diversi di comunicare, usano linguaggi differenti, si muovono con altri codici. Il modo di fare domande, la modalità delle risposte, il tono utilizzato, il momento e molti altri fattori possono condizionare la comunicazione. Inoltre, è sempre necessario sviluppare alcuni atteggiamenti che sono espressione di amore e rendono possibile il dialogo autentico.

137. Darsi tempo, tempo di qualità, che consiste nell’ascoltare con pazienza e attenzione, finché l’altro abbia espresso tutto quello che aveva bisogno di esprimere. Questo richiede l’ascesi di non incominciare a parlare prima del momento adatto. Invece di iniziare ad offrire opinioni o consigli, bisogna assicurarsi di aver ascoltato tutto quello che l’altro ha la necessità di dire. Questo implica fare silenzio interiore per ascoltare senza rumori nel cuore e nella mente: spogliarsi di ogni fretta, mettere da parte le proprie necessità e urgenze, fare spazio. Molte volte uno dei coniugi non ha bisogno di una soluzione ai suoi problemi ma di essere ascoltato. Deve percepire che è stata colta la sua pena, la sua delusione, la sua paura, la sua ira, la sua speranza, il suo sogno. Tuttavia sono frequenti queste lamentele: “Non mi ascolta. Quando sembra che lo stia facendo, in realtà sta pensando ad un’altra cosa”. “Parlo e sento che sta aspettando che finisca una buona volta”. “Quando parlo tenta di cambiare argomento, o mi dà risposte rapide per chiudere la conversazione”.

Per spiegare queste importanti parole del Papa, parto con un esempio tipico, che penso sia capitato a tutti.

Vostra moglie arriva a casa, e vuole raccontare quello che le è capitato sul lavoro o qualsiasi altra cosa le abbia procurato pensieri, dubbi e incertezze.

Noi da bravi mariti, anche se non abbiamo sempre voglia, diciamocelo, perché stiamo facendo altro, ci mettiamo devotamente in ascolto, intenzionati a concentrarci e a trovare la soluzione che possa sollevarla e farle tornare il sorriso.

Dopo che pensiamo di aver capito il problema, diamo trionfanti la nostra soluzione, convinti di aver contribuito a sistemare le cose e a tranquillizzarla. Siamo pronti a ricevere il nostro meritato ringraziamento, invece, con enorme stupore, lei non solo non è contenta, ma si arrabbia dicendo che non abbiamo voglia di ascoltarla e vogliamo liquidarla in fretta. Noi, inebetiti, la guardiamo con un misto tra sconcerto e stupore e non sappiamo cosa dire.

Con l’andare del tempo, ogniqualvolta diamo una soluzione alla nostra mogliettina e vediamo che non viene accolta positivamente, iniziamo a disinteressarci di quello che ci dice. Rispondiamo a mugugni e intanto facciamo o pensiamo ad altro. Tutto questo provoca insoddisfazione in entrambi i coniugi ed è spesso motivo di litigi e incomprensioni.

Ma perché succede questo? Chi sbaglia?

Sbagliamo entrambi perchè siamo convinti che un uomo e una donna ragionino allo stesso modo. La nostra cara mogliettina sarà soddisfatta, non quando le daremo la risposta vincente, ma solo quando staremo in silenzio ad acoltarla attentamente, intervenendo non per darle soluzioni ma per farle capire che siamo partecipi. La donna racconta problemi per trovare conforto e partecipazione, mentre l’uomo più praticamente per trovare una soluzione.

L’esempio ci insegna che tante volte noi sposi ci siamo trovati ad ascoltare la nostra sposa che ci parla di tutto, in particolare delle sue difficoltà, dei suoi problemi, delle sue ansie ma anche delle sue gioie e delle sue vittorie. Quante volte ci siamo sentiti impreparati e impotenti a certe sue confidenze. Non ci siamo sentiti in grado di aiutarla e questo ci metteva in difficoltà a nostra volta. La reazione che ci viene naturalmente è quella di dare soluzioni, perchè noi uomini siamo così. Quando non sappiamo dare soluzioni, iniziamo ad irritarci, a cercare di cambiare discorso e nei migliori dei casi ci disinteressiamo e pensiamo ad altro fingendo di ascoltare. Il matrimonio ti insegna che non è così. La tua sposa non cerca una soluzione, sa bene che tu  non puoi sempre risolvere i suoi problemi, ma ha bisogno semplicemente di essere ascoltata. Ha bisogno di sentire che la sua difficoltà non ci è indifferente, ha bisogno di non tenersi dentro tutto per poter capir meglio anche lei, ha bisogno di sentire il nostro amore anche attraverso il nostro ascolto e la nostra compassione. Ha bisogno soprattutto di sentirsi amata con tutte le sue fragilità, senza maschere in una relazione sincera e vera. Per noi mariti è un’occasione di dimostrare il nostro amore e il nostro sostegno. Come sapientemente ci ricorda Costanza Miriano le donne parlano per esprimere se stesse, mentre gli uomini per trasmettere concetti. Una volta capito questo potremo crescere enormemente nel dialogo e nel rapporto stesso. Al contrario, se non ascoltiamo la nostra sposa, non la curiamo, non la sosteniamo e ci ricordiamo di farlo solo quando vogliamo una prestazione in cambio (cosa molto frequente tra noi uomini), la stiamo trattando da prostituta, la stiamo usando e questo lei lo capisce. Lascio a voi le conclusioni.

Antonio e Luisa.

Inviato su amoris laetitia, Senza categoria

Tag amore, amoris laetitia, coppia, dialogo, matrimonio cristiano, papa francesco

Feb·05

Le donne parlano per esprimere se stesse.

Posted by Antonio e Luisa De Rosa

0

137. Darsi tempo, tempo di qualità, che consiste nell’ascoltare con pazienza e attenzione, finché l’altro abbia espresso tutto quello che aveva bisogno di esprimere. Questo richiede l’ascesi di non incominciare a parlare prima del momento adatto. Invece di iniziare ad offrire opinioni o consigli, bisogna assicurarsi di aver ascoltato tutto quello che l’altro ha la necessità di dire. Questo implica fare silenzio interiore per ascoltare senza rumori nel cuore e nella mente: spogliarsi di ogni fretta, mettere da parte le proprie necessità e urgenze, fare spazio. Molte volte uno dei coniugi non ha bisogno di una soluzione ai suoi problemi ma di essere ascoltato. Deve percepire che è stata colta la sua pena, la sua delusione, la sua paura, la sua ira, la sua speranza, il suo sogno. Tuttavia sono frequenti queste lamentele: “Non mi ascolta. Quando sembra che lo stia facendo, in realtà sta pensando ad un’altra cosa”. “Parlo e sento che sta aspettando che finisca una buona volta”. “Quando parlo tenta di cambiare argomento, o mi dà risposte rapide per chiudere la conversazione”.

Quello riportato è il punto 137 di Amoris Laetitia.

Quanto è vera questa affermazione del Papa. Mi rimanda a qualcosa che avevo già letto nell’illuminante libro di John Gray “Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere”.

Quante volte noi sposi ci siamo trovati ad ascoltare la nostra sposa che ci parla di tutto, in particolare delle sue difficoltà, dei suoi problemi, delle sue ansie ma anche delle sue gioie e delle sue vittorie. Quante volte ci siamo sentiti impreparati e impotenti a certe sue confidenze. Non ci siamo sentiti in grado di aiutarla e questo ci metteva in difficoltà a nostra volta. La reazione che ci viene naturalmente è quella di dare soluzioni, perchè noi uomini siamo così. Quando non sappiamo dare soluzioni, iniziamo ad irritarci, a cercare di cambiare discorso e nei migliori dei casi ci disinteressiamo e pensiamo ad altro fingendo di ascoltare. Il matrimonio ti insegna che non è così. La tua sposa non cerca una soluzione, sa bene che tu  non puoi sempre risolvere i suoi problemi, ma ha bisogno semplicemente di essere ascoltata. Ha bisogno di sentire che la sua difficoltà non ci è indifferente, ha bisogno di non tenersi dentro per poter capir meglio anche lei, ha bisogno di sentire il nostro amore anche attraverso il nostro ascolto e la nostra compassione. Ha bisogno soprattutto di sentirsi amata con tutte le sue fragilità, senza maschere in una relazione sincera e vera. Per noi mariti è un’occasione di dimostrare il nostro amore e il nostro sostegno. Come sapientemente ci ricorda Costanza Miriano le donne parlano per esprimere se stesse, mentre gli uomini per trasmettere concetti. Una volta capito questo potremo crescere enormemente nel dialogo e nel rapporto stesso. Al contrario, se non ascoltiamo la nostra sposa, non la curiamo, non la sosteniamo e ci ricordiamo di farlo solo quando vogliamo una prestazione in cambio (cosa molto frequente tra noi uomini), la stiamo trattando da prostituta, la stiamo usando e questo lei lo capisce. Lascio a voi le conclusioni.

Antonio e Luisa

 

Inviato su amoris laetitia, Senza categoria

Tag amore, cammino, coppia, dialogo, matrimonio cristiano, sposi

Set·17

Navigazione articolo

Aiuto e accompagnamento coppie sofferenti

In linea con il sessuologo (medico e cristiano)

Sposi sacerdoti dell’amore. Dove acquistarlo. Recensioni

L’ecologia dell’amore. Dove acquistarlo. Recensioni

Articoli più letti

  • Caccia al tesoro
  • Granita, figli e coniuge in fuga
  • Lei non sa più chi sono io, ma io so bene chi è lei
  • A proposito di porno
  • Madre Speranza ci ha chiamato a Collevalenza
  • La mediocrità: vivere tanto per...
  • La casa abitata da una famiglia è il luogo più bello che si può trovare sulla terra
  • Asmodeo e i sette pericoli mortali del matrimonio.
  • "Non tramonti il sole sopra la vostra ira"
  • Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno.

Noi a TV2000

https://youtu.be/jbGFix_WKko

Noi a Radio Mater

https://youtu.be/H5MOzlWBOeI

Caro Lettore, la gestione di questo blog comporta diverse spese. Se apprezzi il mio lavoro puoi contribuire con una libera donazione. Grazie!


Follow Matrimonio Cristiano on WordPress.com

Trova nel blog

Chi collabora

  • artigianatomonastero
    • Granita, figli e coniuge in fuga
    • Un racconto sulla Misericordia
  • teologia del corpo & more
    • A proposito di porno
    • La bella morte
  • Claudia Viola e Roberto Reis
    • Quarta tappa: il posto preparato e atteso.
    • Terza tappa: che cercate?
    • Seconda tappa: benedetta carne.
  • Cristina Epicoco Righi
    • Madre Speranza ci ha chiamato a Collevalenza
    • La chiave più importante della nostra casa porta l’immagine di Madre Speranza.
    • Lo sguardo che salva: solennità dell’Ascensione del Signore
  • Daniele Chierico
    • La mediocrità: vivere tanto per…
    • I cattolici ai tempi di Nerone: la vita socio-politica dei nostri tempi
    • Padre nostro: la preghiera della coppia!
  • frandrea27
  • Giorgio e Valentina Guizzi
    • Caccia al tesoro
    • Una sosta all’Autogrill ?
    • Il take away con Gesù
  • giuliaheaven
    • VENERABILE ALESSANDRO NOTTEGAR: COME RENDERE STRAORDINARIO L’ORDINARIO
    • Indissolubilità e separazione, due parole che apparentemente non possono stare insieme.
  • Kairos_GiuliaBovassi
    • Mi presento: sono un padre, un marito e un figlio!
    • Regolazione naturale della fertilità: conoscersi per amarsi di più!
  • Federica Lampugnani
    • Lo sguardo ferito: quale bellezza
    • Quando le stelle si oscurano
    • Con gli occhi dei bambini
  • liviacarandente
  • Marco Chiavini
    • Maria nostra Madre
    • La preghiera nella coppia
    • “Alzati e mettiti nel mezzo!”
  • Maria Marzolla
    • Genitori e figli, come archi e frecce di Dio
    • Genitori: noi, generati per sempre
    • Io e te, i veri amanti della vita
  • Antonio e Luisa De Rosa
    • Ogni gesto d'amore è sacro
    • Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno.
    • La casa abitata da una famiglia è il luogo più bello che si può trovare sulla terra
  • Salvatore Franco
    • Scusa! Spogliarsi per essere autentici
    • Grazie
    • Permesso
  • Ranieri Gracci e Valeria Bertodo
    • L’amore nei posti strani: il frigo!
    • Le parole del satiro giullare ovvero: come trovare un insegnamento nelle situazioni più improbabili
    • Mi han tolto il mantello: la nostra testimonianza

Archivio articoli

Argomenti

Icone Sacre Holyart.it

Pagina Facebook

Pagina Facebook

Documenti sul matrimonio

Statistiche del Blog

  • 1.213.164 visite
LibreriadelSanto.it - La prima libreria cattolica online

Video

I frutti di un amplesso casto.

Breve video sulle caratteristiche del matrimonio cristiano sacramento

La castità nel fidanzamento

I doni di nozze di Dio

Sposi: Re e Regina

Perchè vivere un fidanzamento casto

Create a website or blog at WordPress.com