“Lasciate che mi presenti: Il mio nome è Zecca. O meglio, è il nome che mi è stato assegnato quando mi sono unito al gruppo dei ribelli. Avete presente le mosche e le zanzare, che si aggirano nella vostra stanza, di notte, mentre voi vorreste solo dormire? Ecco, noi diavoli siamo questo, ma nelle vostre relazioni. Non so se lo sapete, ma anche i demoni vanno a scuola. Dopo tre anni di studio, ho conseguito la laurea che mi permetteva di diventare ‘disturbatore di base’. Desideravo però proseguire e specializzarmi in qualcosa. Così mi sono iscritto nella scuola che si occupa di insegnare a rubare la purezza e distruggere famiglie…”
Dal libro “L’arte di rovinare i matrimoni. La missione di un giovane apprendista diavolo” (Mimep Docete, 2023)
Oggi vorrei parlarvi un po’ di questo romanzo, che, sebbene si serva della fantasia, affronta temi profondamente reali e sempre attuali. Al centro, c’è una coppia di sposi con un bambino: questa famiglia felice deve essere distrutta. Il demone – protagonista del racconto – vuole ottenere, infatti, facendo separare i due coniugi, una “laurea specialistica” che gli consenta di agire nel mondo con professionalità. Per raggiungere il suo scopo e superare l’esame, ha un aiutante (anche se fa tutt’altro che aiutarlo), Piattola, un demone molto impacciato e, agli occhi di Zecca, inutile e fastidioso.
I due, per vicissitudini che non spiego per non fare spoiler, sono “costretti” a collaborare. La coppia, sposata in Cristo, inizialmente resiste. Quand’è che i demoni sembrano avere la meglio? Quando i due sposi smettono di pregare, quando smettono di fidarsi di Dio e di credere che Lui ha un progetto di bene sulle loro vite.
Non posso svelarvi oltre, ma posso dirvi che il libro intende portare un messaggio di speranza. Ogni matrimonio è “sotto attacco” e tante possono essere le tentazioni. Si può arrivare persino ad una vera e propria rottura, all’apparenza irreparabile. L’amore può morire. Questo lo sappiamo tutti. Ciò che voglio dirvi col mio libro, però, è che può anche risorgere. Come?
Abbiamo bisogno di una fede piccola quanto un granello di senape e di buoni amici, che sappiano aver cura di noi quando non abbiamo, per primi, cura di noi stessi. Un altro tassello fondamentale? L’umiltà per chiedere scusa e ricominciare.
Ambientato a tratti sulla Terra, a tratti all’Inferno, ma con lo sguardo sempre rivolto al Paradiso, il libro non banalizza l’esistenza del demonio, né vuole terrificare il lettore. Utilizzando una storia di fantasia, simile ad una favola moderna che segue le orme de “Le lettere di Berlicche” di C.S. Lewis, vuole offrire un piccolo aiuto per ritrovare la fede nell’Onnipotente, anche di fronte alle tentazioni più grandi. Smascherando gli inganni del diavolo (quelli sì che sono reali!) e mostrando la superiorità di Dio, vorrei che il lettore arrivasse a chiedersi, come san Paolo: “Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?”
Un libro per sorridere molto e commuoversi; per scoprire la grande potenza del sacramento del matrimonio e per capire che l’indissolubilità non è tanto “opera nostra”, quanto un “dono da accogliere”. Il “per sempre” dobbiamo volerlo, ma con le sole nostre forze è un’impresa titanica.
Rovinare un matrimonio significa compromettere la comunione degli sposi. Lasciare che sia Dio a modellare la nostra relazione significa, invece, far sì che la comunione cresca o ritorni in tutta la sua bellezza, anche dopo le tempeste peggiori. A Luca e Chiara del mio libro succede, a me, a noi, a voi?
Per acquistare o regalare il libro: L’arte di rovinare i matrimoni | Casa Editrice Mimep Docete
Cecilia Galatolo
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