Cari sposi, vi scrivo mentre sto concludendo i miei esercizi spirituali ignaziani che ogni anno ho la grazia di vivere con la mia comunità di sacerdoti. Pensando a cosa scrivervi di attinente alla vostra vita nuziale non mi è venuto altro se non raccontarvi la mia esperienza di questi giorni di vera grazia!
Per me gli esercizi sono un punto di inizio e di arrivo di tutto un anno pastorale. Cerco di farli appunto ad agosto quando in genere gli impegni diminuiscono, la gente è in vacanza, per vivere con Gesù un tempo di incontro più profondo e personale. Venivo carico di preoccupazioni di vario tipo, pure con la “ciliegina sulla torta” dell’alluvione di maggio scorso… In casi come questi viene spontaneo chiederti: “Signore, dove sei? So che Ti trovi lì ma non ti vedo bene…”.
Parte della metodologia degli esercizi ignaziani prevede saggiamente di riportare alla mente le grazie ricevute. Spesso, in momenti difficili queste ultime diventano come impercettibili e ci concentriamo solo su quello che affetta la nostra sensibilità, ovviamente in senso negativo. Ma quanto è saggio fare verità sui doni che il Signore ci regala! Se apriamo gli occhi e ci lasciamo guidare dallo Spirito iniziamo a valorizzare anche “piccolezze” che in realtà sono doni immensi: la vita, le persone care, l’eventuale salute, la natura… smettendo di darli per dovuti e gonfiando il nostro amor proprio.
Mentre riempivo il foglio di grazie e doni concreti, mi sono accorto che stava mancando qualcosa di molto grosso. Ho chiesto nuovamente luce allo Spirito e subito ho esclamato: “ma che distratto son stato!”. Ben più di cose concrete, il Signore mi dona di continuo beni ancora più grandi e preziosi: il dono dello Spirito, il dono della Sua Risurrezione, il dono dell’Eucarestia, il dono di sua Madre, il dono del sacerdozio e soprattutto l’essere figlio di Dio grazie al Battesimo.
I primi doni sono belli e importanti, giusto farne sempre memoria ed essere riconoscenti. Tuttavia, è pur vero che ci possono essere tolti secondo i misteriosi e sapienti disegni di Dio. Ma i veri beni dello Spirito profumano di eternità e niente e nessuno ce li potrà mai togliere! Sono essi a darci le vere gioie, quelle che solo lo Spirito può effondere.
Perciò, con commozione ho rivalorizzato tutti quei Beni che sono ben superiori ai primi annotati. Aveva proprio ragione san Paolo! Se prima, il suo vanto era di appartenere al popolo eletto, professarsi un fariseo integerrimo, ecc., nel momento in cui incontra Cristo cambia tutto e gioisce di poter: “conoscere Lui, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte, con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti” (Fil 3, 10).
Cari sposi, vi auguro di immergervi anche voi totalmente nella grazia degli esercizi spirituali in coppia. Quante menzogne cadono, quante nebbie si dissipano, quanta verità emerge nella nostra vita! Dio volendo, con il Progetto Mistero Grande, stiamo progettandoli per l’anno venturo. Sono certo che il Signore anela di donarvi un cumulo immenso di regali per la crescita della vostra vocazione nuziale!
Padre Luca Frontali
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